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Recensione alla storia Mi casa es tu casa - 23/03/18, ore 13:43
Capitolo 1: Mi casa es tu casa
Il titolo direi che è azzeccato, dopotutto la storia parla di un invito a pranzo di uno dei due protagonisti. Quindi una frase che è un invito a mettersi comodi, a fare come si fosse a casa propria va più che bene.
Non conosco il film del 2017 sui Pawer Rangers anche se conosco il fandom, ma da come è strutturata la storia direi che ho ha importanza.
Qui vediamo semplicemente due ragazzi che con le vicende degli eroi non centrano niente. Trini appare fin da subito un concentrato di insicurezza, capace di farsi per niente un viaggio o “seghe” mentali da far venire il mal di testa a una persona più sicura.
Non che in questo ci sia niente di male o disapprovi questo personaggio, penso invece che tutto questo aiuti a renderla più realistica e a farla entrare maggiormente in sintonia con il lettore.
A me risulta simpatica proprio per questa sua caratteristica.
Su Zack non so bene cosa dire, i due vanno chiaramente d'accordo e quanto dice sua madre lascia capire che verso Trini qualcosa prova. Sicuramente è più sicuro di lei, come si capisce anche solo dal fatto che l'ha invitata a mangiare a casa sua. Credo che Trini avrebbe bisogno prima di qualche giorno per elaborare l'idea di invitarlo prima di farlo veramente.
Ma a parte questo su Zack non ho molto altro da dire.
Ottima descrizione delle scene e dei sentimenti, in particolare quella in cui sua madre lo mette in imbarazzo dicendo che parla sempre di lei. Ho molto apprezzato come hai descritto il suo comportamento: “un'espressione imbarazzata, un lieve rossore che colora il suo viso ed infine è una risata – che vibra rumorosa nella stanza – a sfuggire dalle sue labbra. “ Sintetico ed essenziali, in alcune situazioni mi piacerebbe riuscire a fare altrettanto.
Il finale, con la madre di lui che osserva la giovane coppia, è un classico più che adeguato alla situazione e che chiude la storia in modo più che convincente.
Una storia piacevole da leggere che richiede solo pochi minuti, che ricrea bene uno scorcio di vita comune e quotidiana di due ragazzi chiamati a diventare eroi. Tirandoli fuori dalle solite ambientazioni e permettendone di approfondirne i caratteri.