Recensioni di DonnieTZ

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Recensione alla storia Sometimes cops are afraid too, aren't they? - 31/08/16, ore 18:52
Capitolo 1: Sometimes cops are afraid too, aren't they?
Seconda classificata al contest "Amore&Angst"

- Grammatica e stile

Dal punto di vista grammaticale non ho assolutamente nulla da dire. Non ho trovato errori gravi o ricorrenti, se non qualche virgola prima dei "ma" che avrei inserito. La storia è scritta con uno stile coerente con il contenuto e con l'universo di riferimento; si può avvertire l'atmosfera del film nella narrazione, nei dialoghi, nei gesti e nella descrizione degli ambienti. Il tutto è riportato alla perfezione, insomma, con il giusto lessico, senza eccedere nelle volgarità, ma riportando il linguaggio crudo proprio de Le Iene. 
L'unico appunto che mi sento di fare riguarda i salti temporali, che avrebbero potuto essere sottolineati in modo più chiaro con un corsivo o con un diverso tempo verbale. Quindi, in questa voce del commento, non posso che riportare un'opinione positiva. La storia è scorrevole e trascina all'interno degli eventi, dando la giusta enfasi sia alle azioni che all'interiorità dei personaggi. 

- Trama e personaggi
La trama della storia aderisce al canone per quanto possibile, esplorando eventuali missing moments in un what if in cui Orange e White sono più che un ladro e un poliziotto sotto copertura, ma due uomini che si scoprono innamorati uno dell'altro. Una trama semplice, insomma, che non vuole sorprendere il lettore con eventuali colpi di scena, ma che è tutta rivolta all'interiorità dei personaggi e ai loro turbamenti. Da questo punto di vista la storia è trattata in modo magistrale; i dubbi di Orange sono stratificati, coperti dalla finzione del suo ruolo, ma non possono fare a meno di emergere davanti alla disarmante onestà di White. I dialoghi sono verosimili ed IC, così come lo sono i gesti, a cui tendo sempre a dare importanza quando leggo perché li trovo in grado di mostrare ciò che un personaggio prova in modo a volte più esplicito delle parole. Il nervosismo di Orange è tutto nel modo in cui si muove per il suo appartamento, così come il sentimento di White è tutto nel modo in cui guarda Orange. Non posso che farti i miei complimenti per le dinamiche che sono state create nella storia. Mi è parsa strana la mancanza di una scena rossa, visti i personaggi e l'ambientazione, ma hai giustificato questa tua scelta e non posso che essere d'accordo con il modo in cui hai fatto reagire Orange, divorato dal senso di colpa per il suo ruolo nella possibile condanna di White.
Un appunto che mi sento di riportare riguarda alcuni sprazzi particolarmente fluff che forse fatico ad associare ai due personaggi, quando non coperti da una buona dose di sarcasmo o rigidità tipica di due uomini ben immersi nel mondo criminale. 
Altra piccola nota riguarda la macchina che White guida fino al magazzino. Non vorrei sbagliarmi, ma non credo proprio sia la macchina di White come riporti (la stessa su cui hanno mangiato i taco, per capirci), quanto piuttosto quella della donna che ha sparato ad Orange. Ripeto, non vorrei ricordare male il film, ma ricontrollerei dettagli di questo tipo. 
Per concludere, la valutazione numerica di questa voce non può che essere alta perché entrambi gli aspetti qui analizzati sono davvero validi e ben trattati. 

- Aderenza al contest e originalità
Nonostante, come dico e dirò nelle altre valutazioni, io non consideri l'originalità solo dal punto di vista dell'innovazione (la intendo come la gestione interessante della storia, piuttosto), non me la sento di attribuire un punteggio completo a questa voce. Credo che questa parte del film sia stata raccontata in ogni modo possibile e sia difficile porre il tutto sotto una luce innovativa. Nonostante questo, però, la storia si legge con piacere e riesce a colpire il lettore grazie al modo in cui è trattata. 
Il vero punto forte è invece l'aderenza al tema del contest: l'angst e l'amore si respirano perfettamente, sono lo scheletro del racconto, sono evidenti in ogni parola e in ogni connessione che i due personaggi instaurano. Esplodono verso la fine, proprio come i colpi di pistola, lasciando senza fiato (e senza lacrime).