Recensioni di Remnant

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Goodnight lovers - 21/09/17, ore 08:12
Capitolo 1: Goodnight lovers
Vorrei fare un commento leggero, uno di quelli dove si inneggia all'angst e alla mancanza di gioie per questi personaggi - tutti. Vorrei ma non ci riesco perché in questa storia c'è così tanto che sarebbe quasi un insulto ammorbidire i toni. Goodnight Lovers è l'ultimo tratto di un lento declino ed è perfetto nel mostrare la caduta degli dèi; il loro trascinarsi in un mondo che non gli appartiene più, perché la storia si è portata via tutti quelli che davano ad Albert e Alex un senso per esistere. E alla fine la storia, il destino, il tempo, si riprendono ciò che sarebbe dovuto essere sempre loro: due note stonate ma bellissime. Ho adorato i particolari che piano piano hai aggiunto per farli tornare ciò che non hanno mai potuto essere davvero - umani. Mi ha affascinato la resa, la rabbia, la paura di Alex (tu sai quanto adori il personaggio per come l'hai dipinto) sfidare invece la quieta accettazione di Albert, salvo poi placarsi e diventare una disperata voglia di vivere - non più di sopravvivere. È stato bellissimo il pezzo con l'antiquario, uno Stuart redivivo e consapevole delle fragilità di Alex. Ma sul finale, davvero, ho rischiato di piangere. Ho un bruttissimo rapporto con l'abbandono (inteso in ogni senso), mi piace leggerne e mi fa malissimo, ma del resto è così che funziona con noi fangirl: se non soffriamo non siamo contente. E la fine di Albert è stata qualcosa di così vivo (paradossalmente) e reale da commuovermi. Se ne è andato in silenzio, senza ruggire, divorare e annientare come ha sempre fatto. E il suo ultimo pensiero è andato ad Alex con una lettera di cui non sapremo mai la conclusione ma è chiaro cosa contenesse. Sono due personaggi meravigliosi e tu hai saputo dare loro una conclusione degna della storia che hanno vissuto. I complimenti non saranno mai abbastanza.
Recensione alla storia Bad disease - 06/06/17, ore 01:01
Capitolo 1: Bad disease
Questa fan fiction è tremenda. Sul serio, mi aspettavo qualcosa di soffocante ma ho trovato qualcosa ben oltre quanto pensassi. È una tortura lenta, per Natalia ma anche per chi legge, immedesimato in lei al punto da percepire la stessa sofferenza e lo stesso disgusto - una sinestesia di morte che oltrepassa lo schermo per affondare senza pietà. Colpisce l'olfatto e la vista, il tatto e l'udito, lascia un disgusto pastoso sulla lingua. Di quelli che nemmeno a schioccarla riesci a scacciare. Bad disease è, come dice il titolo stesso, una malattia: di quelle brutte e che non fanno sconti, ti mangiano vivo pezzo per pezzo assicurandosi di non lasciare nulla al caso. Puntano al centro, alla parte più gustosa, ma partono dalla crosta. Bad Disease è uno stillicidio implacabile. Un Dorian Gray al contrario, dove Natalia si decompone e cede una giovinezza giusta - sua - a un mostro putrefatto con il quale non ha fatto alcun accordo e che vuole tutto; riversa la sua frustrazione su una bambina innocente (come è stata lei prima di essere corrotta da Spencer) e la consuma per rivendicare un diritto. Quello di vivere. Ma il prezzo di una vita è sempre un'altra vita e non importa che Barry abbia salvato Natalia: lei era già morta. Leggere questa fan fiction ha fatto male, perché si era spettatore impotenti davanti a un'ingiustizia, un teatro del grottesco che si svelava sotto gli occhi, riga per riga, senza poterlo neppure alleviare.
Recensione alla storia Survivor - 23/05/17, ore 00:52
Capitolo 1: Survivor
Eccola, Alex e i suoi rovesci da ATP. Ed ecco spiegato perché Excella non ci rimette tutta la faccia. Mi hai stupito una volta di più, non avevo pensato a questa eventualità quando parlavi di lei ancora viva, e vedere questo confronto fra due donne che, ciascuna a modo proprio, conservano il ricordo di un Albert diverso da come il mondo lo conosce mi è piaciuto - e molto. Hai portato su un piano ancora diverso il conflitto tra il passato (Progenitore) e quello che sarebbe dovuto essere il futuro (Uroboros): non siamo più di fronte al virus annichilente che riduce il mondo a un cumulo di niente, questa volta ha trovato qualcuno di degno. Qualcuno che ha desiderato esserlo fin dal principio ed è stato accontentato, anche se non come avrebbe voluto - qualcuno, soprattutto, che non è Albert Wesker pur essendolo. È un passaggio che ho apprezzato, vedere Albert morire per la sua creazione ma allo stesso tempo continuare a vivere in essa; diventarlo, se me lo concedi. E allora non è più quel fagocitare senza requie che si è visto in storie come Tag, you're in, diventa una questione di sopravvivenza, controllo: Excella è grottescamente divenuta l'eredità di Albert e assieme la sola testimonianza di chi i due fratelli Wesker siano stati, si è legata a doppio filo con loro come forse non avrebbe mai voluto (e Alex con lei) ma a fare la differenza - una enorme differenza - c'è quella libera scelta che nessuno degli altri due ha mai avuto. Ed è qui che la storia assume una piega, a mio avviso, ancora più amara: Excella muore e vive, Alex e Albert muoio e muoiono. Dietro la pelle di due adulti spietati sono ancora quei bambini condannati da Spencer. Non esiste alcun enfant prodige, nessuna immortalità che non abbia un prezzo (soprattutto quando c'è la spinta di idee megalomani, ma questo è un altro discorso) ma laddove Alex l'ha compreso, Albert ha avuto bisogno di sbatterci il muso come sempre. Solo che in questo caso non era un muro ma due RPG ben piazzati dal buon Chris, che hanno costretto Alex a raccogliere la cenere del ricordo e persino a salvare la vita all'ultima persona che avrebbe voluto veder sopravvivere mentre la malattia faceva il suo corso: se esiste un premio per le ingiustizie, lei se lo aggiudica a pieno titolo.

Poste queste svalvolate riflessioni, io Alex ed Excella vorrei vederle ancora interagire. Perché sono bellissime nel loro confrontarsi.
(Recensione modificata il 23/05/2017 - 12:53 am)
Recensione alla storia Human - 22/05/17, ore 16:29
Capitolo 1: Human
Io non ci credo. Sia per il mio consueto et imperdonabile ritardo nel commentare quella che tu hai trasformato in una delle mie coppie preferite. E sia perché ho letto questa storia in pausa dal lavoro e nel tornare alle mie faccende da ufficio mi ritrovo a correggere un articolo dove leggo "Polignano a Mare è un gioiello della costa pugliese". E già qua parte il campanello ma sono troppo concentrata per farci caso. È verso la fine, leggendo "Tra i monumenti naturali più suggestivi c'è lo Scoglio dell'Eremita" che il mio cervello si collega e s'immagina Alex raccontare ad Albert e OMMIODIO LE COINCIDENZE. Detto questo. Mi meraviglio anche di come ogni volta tu riesca a sorprendermi e dipingere un ritratto di loro due sempre diverso ma allo stesso tempo uguale, dove sono loro eppure è come se non li avessi mai letti prima. Seriamente, è un dono. Amo troppo le sfaccettature che riesci a dare a questi due casi umani (perché dai, ammettiamolo, SONO casi umani), soprattutto ad Alex: è come se nei momenti di normalità, quelli in cui decide come arredare casa o semplicemente osserva qualcosa che non sia una provetta dal contenuto potenzialmente letale, mi trovassi lì con loro, spettatrice invisibile di una scena che si costruisce perfettamente davanti ai miei occhi. Ed io per questo ti invidio - un'invidia sana, eh - e ti adoro.
Ancora una volta hai dato uno spaccato di Alex e Albert che scava sempre più a fondo nella loro umanità, concetto richiamato poi nel titolo stesso, e fa capire come una vita normale (lontano dalle manie di grandezza e dalla follia in cui Spencer li ha fatti precipitare) sarebbe stata possibile. Non senza un prezzo, d'accordo, ma un'altra delle cose che mi sorprende è quanto io badi sempre meno al fatto che il corpo di Alex sia in realtà quello di Natalia - che una bambina sia stata sacrificata alla disperata voglia di vivere di una donna condannata fin dal principio. È disumano, a pensarci, e nonostante tutto non riesco più a trovarlo tanto sbagliato com'era al principio, quando hai iniziato a percorrere questa strada.

Non so se essere preoccupata da me stessa o levarmi il cappello di fronte a tanta abilità. Nel dubbio, i complimenti sono d'obbligo.
(Recensione modificata il 22/05/2017 - 04:29 pm)
(Recensione modificata il 22/05/2017 - 05:03 pm)
Recensione alla storia Disintegration - 29/11/16, ore 08:46
Capitolo 1: Disintegration
Ma dell'umanità di questa storia, di questi personaggi, ne vogliamo parlare? Sono in treno per andare a lavoro e non potevo trovare niente di più bello per iniziare la giornata. Mi è sempre piaciuto il modo che hai di usare il sesso per raccontare qualcuno (loro in questo caso, per i quali sembra una fra le migliori forme di espressione) senza lasciarlo un atto fine a se stesso e basta. Che andrebbe bene uguale, nel caso, però lo trovo un mezzo efficace - se non il più efficace - per scavare a fondo in un personaggio e farne emergere anche i lati più nascosti perché, e magari sbaglio ma mi piace crederlo, non c'è niente di meglio dell'intimità per raccontare chi sei. Lo si vede bene fra Alex e Albert, che non abbandonano l'irruenza ma fra un morso e l'altro tu ci mostri come siano profondamente umani, qualcosa che spicca di più in lui e, personalmente, trovo si manifesti in maniera bellissima quando percorre la figura di Alex e si sofferma, s'innamora come dici tu, del contrasto sulla sua pelle.
Non smetterò mai di farti i complimenti per come ti muovi fra i personaggi e le situazioni di Resident Evil, incastrando situazioni che potrebbero essere perfettamente canon se si lasciasse spazio a una gioia ogni tanto - e a proposito di gioie, possiamo considerare questa fan fic come almeno un quarto di gioia per loro?