Recensioni di MmeBovary

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Recensione alla storia Fegato e cipolle - 25/09/13, ore 21:15
Capitolo 1: Fegato e cipolle
Ciao!
Ti lascio il giudizio del contest. :) Fare da giudice sostitutivo è stato un piacere, vista la bellezza delle storie!

Grammatica, ortografia e lessico 14/15
Una grammatica impeccabile, un’ortografia curata che denota un’accurata rilettura, un lessico non solo vario, ma anche appropriato di volta in volta alla situazione, e a tratti preciso, scientifico, dettagliato come deve essere nelle conversazioni di un “esperto”. La parte sui tè (anche io preferisco questa ortografia, ma nelle vostre storie le ho accettate tutto in ogni caso) è semplicemente meravigliosa; i termini gastronomici creano l’atmosfera giusta per poi sferrare il colpo basso del finale a sorpresa in cui l’acquolina in bocca che poteva essere venuta pensando ai delicati profumi dei tè diventa amaro orrore all’idea di cosa Hannibal ci mangi insieme!
Se non ti ho dato 15 punti è per un paio di errori di impaginazione (che ho considerato dovessero andare in questa sezione) e qualche ripetizione un po’ pesante ogni tanto (tipo “il cielo aveva quella limpida tonalità di azzurro che solo il cielo italiano possiede” in cui “cielo” viene usato due volte in maniera troppo ravvicinata – dato il linguaggio erudito del professore potresti usare un sinonimo come volta celeste o etere). Gli errori sono degli spazi e degli a capo che non hanno senso e che quindi disturbano la lettura:
“Non era inglese e non era mai stato in Inghilterra: eppure
l’abitudine di bere”
“O alla biblioteca: vista la sua
cultura credo sarebbe”
Non capisco come mai sei andata a capo dopo “eppure” e dopo “sua”, ma suppongo sia stato un errore di distrazione o un problema con l’html. Inoltre in questa frase: “Glielo potrei portare domani sera ,” hai lasciato uno spazio prima della virgola (lo so che sono puntigliosa a segnalarti certe cosine, ma la storia per il resto è perfetta, quindi se no ti segnalo questo non faccio il mio lavoro di giudice! ;p).
Attenta anche all’uso della d eufonica, che metti un po’ troppe volte e talvolta disturba la lettura fluida della frase (tipo “ed i preparativi per la cena” si leggerebbe meglio come “e i preparativi per la cena”).
 
Stile narrativo e descrittivo 20/20
Ho amato profondamente lo stile narrativo di questa storia, che parte lenta e serena, con immagini di tramonti e chiacchierate su tè, pasticcini, arte prerinascimentale e buon vino, e finisce con un finale crudo, incisivo, senza mezzi termini, ribaltando tutta l’atmosfera. Il cambio di scena è gradevole e azzeccato, il linguaggio è sempre adatto a quanto accade e le descrizioni o le riflessioni, per quanto estese, non risultano mai pesanti.
Mi piacciono molto le descrizioni concise ma evocative che fai, come: “Il suo italiano era fluido, i pochi errori sembravano squisiti jeu de mots; Sofia, completamente incantata, si ritrovò a pensare che quell’uomo accarezzasse le parole, più che pronunciarle”, in cui hai già caratterizzato, in una frase sia l’affascinante professore, che sa usare le parole per i cuoi scopi, sia l’ingenua e giovane fanciulla che non sa non fantasticare su questo personaggio misterioso.
Fantastica e gestita benissimo anche la leggera ironia, mista a humor nero, della parte finale: “Certo, non erano le cinque: l’ospite era arrivato in ritardo ed i preparativi per la cena erano stati piuttosto lunghi e turbolenti. Ma era lo stesso estremamente soddisfatto del suo tè pomeridiano – oramai serale – e della sua rivisitazione del tipico sandwich inglese.” Voglio dire, fuori contesto è una frase che evoca atmosfere conviviali, parla di ospiti e gradevoli sandwich, ma messa in contesto è una cosa atroce che descrivi un turbolento omicidio e una raccapricciante scena di cannibalismo! E il contrasto tra i due livelli di interpretazione è quello che rende questa storia tanto gradevole e accattivante.
 
Caratterizzazione e attinenza al personaggio 20/20
Anche se sono passati anni da quando ho visto questo film (e metà film l’ho passata con le mani davanti agli occhi perché io sono una che va a vedere i polpettoni romantici, non i film dove la gente viene squartata, di solito!), ritengo che tu abbia fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione. Sono andata a rivedermi spezzoni del film (inclusa la discussione sulla sparizione del predecessore) ed effettivamente il personaggio che hai creato tu segue tutte le caratteristiche dell’originale: pungente, sicuro di sé, affascinante in una maniera che dà un brivido lungo la schiena, gentiluomo colto, ma assassino senz’anima. Oltre ad essere rimasta fedele al personaggio, hai il merito di aver creato un personaggio completo e coerente, la caratterizzazione sta in piedi, non ci sono contraddizioni; via via che scopriamo il carattere del professore tutti i pezzi vanno al loro posto e la figura prende significato. Hai accostato tratti da uomo senza coscienza e anima a piccoli dettagli da persona vera (come il commento che alla sua età una granita potrebbe avere effetti poco gradevoli! Una nota di umanità e candore che aggiunge molto al personaggio). Insomma, un ottimo lavoro con il protagonista.
Creati benissimo sono anche i personaggi secondari. Ho amato il tono che dà alla prima parte della storia la giovane e riverente assistente, che tesse le lodi del caffè italiano saltellando da un piede all’altro perché non sa come compiacere questo affascinante professore e come darsi un contegno. Ha una funzione nella storia (oltre a portare il tè!) perché aiuta a delineare l’effetto che Lecter ha sulle menti ingenue.
Infine, hai fatto un buon lavoro anche con il curatore ladro e corrotto – e, ahimè, questo è fin troppo realistico in Italia – che guarda il professore americano con quell’aria di superiorità e accondiscendenza che abbiamo un po’ sempre noi italiani nei confronti di chi dall’estero vuole venire a lavorare con la nostra cultura. Arriva con quest’aria da uomo potente e influente e finisce… in un sandwich. E ben gli sta!
 
Originalità di idee e trama 13/20
In questa sezione ti ho tolto un paio di punti per l’originalità perché, per quanto i dettagli della storia e la centralità del tè che lega il tutto in maniera macabra ma efficace siano personali ed originali, scrivere una storia su Hannibal in cui alla fine lui mangia qualcuno non è proprio il massimo dell’originale, no? Originalità a parte, la storia mi è piaciuta, il finale forse non è arrivato proprio come una sorpresa, ma il cambio di stile narrativo, da lento e pomposo a asciutto e brutale, ha rimediato al fatto che il lettore si possa aspettare un pasto del genere, mantenendo un certo effetto wow.
Ti chiederai allora perché ti ho tolto altri 5 punti – beh, è per i parametri del contest. L’organizzatrice ti aveva detto di scrivere una storia in cui un personaggio si ritrovi all’improvviso catapultato fuori dal suo tempo e finisca a prendere il tè in un’epoca diversa dalla sua e questo elemento è completamente assente dalla tua trama. Dato che era parte delle indicazioni del contest, anche se personalmente trovo che la tua storia non avrebbe avuto alcun miglioramento dall’inserimento di questo salto temporale, ho ritenuto di doverti penalizzare in questa sezione, anche solo per giustizia nei confronti delle altre ragazze che hanno dovuto far rientrare nella storia questo lato fantascientifico un po’ difficile da gestire. Alla fine, una volta chiuso il contest, la tua storia mi è veramente piaciuta e poco importa se Hannibal non viaggia nel tempo, per quel che mi riguarda! ;) Ottimo lavoro.