Recensioni di Maqry

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Recensione alla storia Casa - 31/03/23, ore 17:36
Capitolo 1: Casa
Buonasera!

Stamattina mi sono svegliata vedendo la notifica su ao3 (e giustamente recensisco qui perché nella vita bisogna fare scelte coerenti), e ho deciso che era il momento giusto per inaugurare la sezione, e come farlo se non proprio con una tua storia sui nostri bimbi preferiti?

Sai quanto ho amato il manga (e quanto ho pianto per il finale - e quanto continuerò a lamentarmi dell'ingiustizia con Emma), e non ho potuto che amare questa tua storia, considerata ache tutta la dolcezza e la spensieratezza che hai finalmente regalato ai nostri piccini (se penso all'angst nel caso li avessi alla fine scelti di usare per motherhood... piango già da sola!). 
Innanzitutto è stato bello vedere finalmente Emma che RICORDA per bene tutto, nessuno le ha portato via i ricordi dei suoi amici, e ancora pososno ricordare i tempi all'orfanotrofio, tutti insieme. È poi bellissimo poterli sapere felici e senza alcun trauma alle spalle, nessuna delle terribili cose accadute durante la loro fuga: questa volta sono solo tre ragazzi cresciuti insieme tutta la vita e che da grandi vanno insieme all'università, condividendo la casa perché è la cosa più naturale per loro: non sono amici, sono fratelli, alla fine, e con chi affrontare questo grande passo? Anche perché già sanno come incastrare le loro vite e i loro modi di essere per una convivenza pacifica, cosa non da poco in questi casi, devo dire!

Ho adorato le caratterizzazioni, che come sempre ti sono uscite perfette e credo abbiano saputo cogliere l'essenza di ogni personaggio, riadattandola perfettamente alla diversa situazione in cui si trovano. Emma è sempre il solito raggio di sole, un po' persa nel suo mondo - e comunque la capisco, mentre nonsente la sveglia e rischia di arrivare tardi a lezione! - sempre con un sorriso sulle labbra e quella sua naturale disposizione a vedere sempre il lato positivo di tutto e a non dubitare mai di nessuno, men che meno dei suoi amici. Ray che deve avere a che fare con gli altri due e, con un sorriso (perché gli vuole un mondo di bene, non può certo nascondelro, questo, nemmeno quando lo fanno esasperare), raddrizza la situazione rivelandosi sempre il più pratico è anche perfettissimo. Mi ha fatto sorridere quando deve alzarsi presto, anche se è l'unica mattina che può dormire fino a tardi, per colpa della sveglia di Emma, ma finisce per sorridere e prepararle la colazione, oltre che a svegliarla: non può proprio  arrabbiarsi, con lei! Comuque Ray si è dimostrato il miglior coinquilino di sempre: cucina, ti prepara la colazione, ti sveglia... i coinquilini così vanno solo benedetti (anche perché io sono sicura che da qualche parte c'è il paragrafo di Emma che quasi si perde l'esame, se Ray non arrivasse a svegliarla... sarebbe canonicissimo!). Per non parlare di quando Norman e Emma sono tutti impegnati a litigarsi (si dirà così, quando uno vuole farla mettere all'altro?) la felpa, e Ray arriva a risolvere la situazione con la coperta: è una cosa super canonica, mi sa! Insieme a Emma che tira anche lui sotto la coperta...
La parte di Norman che parla al telefono con la famiglia adottiva mi ha stretto il cuore, specie perché a dodici anni è stato davvero adottato, questa volta. E mi è piaciuto moltissimo come hai saputo integrare anche il loro rapporto con Isabella, questa direttrice a cui sono acora tanto legati, anche lui che una famiglia l'ha trovata, al punto che chiamare qualcun altro "mamma" suona strano e difficile alle sue orecchie, quasi la stesse tradendo. In qulche modo riflette - in piccolo, certamente! - il conflitto interiore che i bambini provano nel realizzare che quella che amano, che li ha cresciuti come una madre dando loro tutto l'amore e l'attenzione di cui avevano bisogno, è parte del sistema, ma si trovano sempre e comunque a chiamarla "mamma", perché comunque siano andate le cose quella è la loro verità. Ecco, qui cambia l'universo e cambia la loro vita, eppure in qualche modo sei riuscita a inserire questo legame e questo sentimento complicato per cui, anche se una famiglia li ha accolti, la "mamma" rimane sempre lei.

È stata una ventata d'aria, comunque, vederli così spensierati e leggeri, a correre da una lezione all'altra (tra l'altro, Norman che studia medicina mi piace moltissimo!), e ho adorato ogni scena: dava davvero l'idea di complicità e "casa"  che ho sentito a vivere via all'università, tra l'aspettarsi a cena, mentre uno sta chiamando a casa, alle serie tv viste insieme tutti accoccolati sul divano sotto deci coperte e con una tazza di tè o dei popcorn. 

Grazie per la lettura, è stato proprio un bel modo per iniziare la giornata! 
Ora puoi scrivermi una long di loro all'un e la loro vita domestica: ho appena deciso che le roommate au sno la mia nuova cosa preferita!

Un bacio,
Maqry