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Recensione alla storia Caro amore, io non ti ho amata mai... - 28/03/16, ore 12:51
Capitolo 1: Caro amore, io non ti ho amata mai...
Cara Lou,
il primo verso di questo componimento già conduce lungo un palcoscenico narrativo velato di grigio e di rosso. Sottolinea sin dall’inizio l’unicità di Rossana-Maddalena per Cyrano. La veste di seta, così femminile, delicata, liscia. Già dal primo verso il desiderio di Cyrano si sfiorare quella seta licia e sconosciuta è struggente e talmente intenso da colpire come una lama il lettore. “Solo grazie a te”, perché non vi è mai stata nessun’altra. La seta, metafora magnifica per la pelle della donna che ama. Una pelle da ammirare, sfiorare, amare… Ma che per lui, è stata solo sinonimo di solitudine, aumentando ulteriormente la sua malinconia, il suo struggimento per un amore non realizzato.
Hai dipinto un dittico dai contorni netti ma dai colori delicati, ove Maddalena, la cugina raggiungibile, ha lasciato lentamente lo spazio a Rossana, l’entità perfetta e astratta, “l’oggetto” del desiderio di un amore romantico ed impossibile.
Maddalena ascoltava, sentiva, toccava Cyrano.
Rossana, come il protagonista stesso dice, non è riuscita a capire l’origine di quella voce, piena di parole d’amore.
Dopo la seta, impalpabile, arriva infine la mano. Pare di sentirla, quella mano che finalmente fiora la pelle di Cyrano… In quel momento, Rossana è tornata ad essere Maddalena, colei che bendava i graffi e le scorticature al giovane Cyrano. Prima che la distanza rendesse Rossana un’utopia. Rossana, la Preziosa, è divenuta così solo un sogno irraggiungibile.
La chiusa del pezzo, “Non ti ho mai amata”, è un urlo silenzioso all’ingiustizia, ad un amore infinito mai realizzato. Continuava, Cyrano, ad amare Maddalena, anche se ella apparteneva ad un passato. Si è nutrito, Cyrano, della sua solitudine, per alimentare il suo talento poetico e musicale.
Ma l’amore, quello di quella veste di seta che vede, che desidera palpare, sentire tra le dite, è nato ma non è mai riuscito a vivere.
Intenso, commovente, lacerante. Ti faccio i miei complimenti più sinceri.
gratia