Recensioni di ValorosaViperaGentile

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Recensione alla storia Spartani, marciamo - 30/01/16, ore 12:10
Capitolo 1: Spartani, marciamo
Ciao! È la mia prima volta con te e sono un pochino nervosa per questo... XD
Ho spulciato un poco il tuo profilo e ho visto che ci sono parecchi fandom interessanti e che ti piace molto la Storia, ma, nonostante il mio amore assoluto per lei, ho deciso di iniziare a leggere qualcosa di non troppo lungo – non ho molto tempo, purtroppo, per seguire tante long; inoltre, le mie recensioni sono sempre molto prolisse anche quando mi occupo di pezzi brevi: immagina perciò quanto mi occorre per commentare a modo un testo non corto... – ed è stato così che ho notato questa fic su <i>300</i>, film che ho apprezzato davvero molto – nonostante prenda a badilate la Storia: ma, in fondo, è tratto da un fumetto praticamente di genere fantasy... XD
Siccome è – pare un doppio senso, lol! – la nostra prima volta, a scanso di equivoci, vorrei anticiparti un pochino come recensisco io un testo. ^^ Dato che non si tratta di una lettura spicciola, bensì di un commento che è, in un certo senso, anche una valutazione, tengo conto – cerco, per lo meno – di ogni aspetto del pezzo, dalla sua correttezza grammaticale alle emozioni che, alla fine, riesce a trasmettermi.
E ora si parte... ma non ho trovato errori, complimenti! Ti lascio però una nota circa le maiuscole e le minuscole: vero che è questo un terreno scivoloso, però, almeno su "re" – quando è isolato da "Leonida" – credo dovrebbe andare in maiuscolo in quanto non indica un re qualunque, nel senso di generica carica, ma un individuo specifico, Leonida; ti linko questa pagina di riferimento (http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-maiuscole-minuscole), per me una fonte preziosissima! Un'ultima cosa: nella frase di chiusura, per evitare la ripetizione della parola "re", al tuo posto metterei "Seguiamo l'Uomo che osò sfidare il Dio...": anche così resterebbe un finale evocativo... e forse ancora di più! :D
Trovo lo stile adoperato ideale per il pezzo in questione: è semplice, quasi scarno, e molto diretto; leggendo le varie righe, non ci si perde in ghirigori poetici o altissimi concetti – che pure mi piacciono molto, ma qui sarebbero stati fuori luogo – e, sebbene di solito non mi entusiasma troppa essenzialità, come ho già anticipato, sono entuasiasta comunque perché lo stile è davvero adeguato alla mentalità di un soldato spartano che, di certo, non si perderebbe in frasi lunghe e troppo complesse, estranee al modo in cui pensa un uomo di Sparta. Ciò di cui si occupa il tuo protagonista è affilare la lama, tenere alto lo scudo, parare i colpi nemici e combattere per la patria, è un uomo della terra, non un filosofo che si occupa di cose distanti e invisibili – anche la libertà, per lui, è un qualcosa di molto pratico, non un concetto teorico.
Penso che si sia capito quanto ho apprezzato il pezzo.
Il personaggio ricorda un po' quello interpretato da Sean Bean, vero, ma in fondo questi uomini di Sparta, come anche tu hai sottolineato, erano quasi un grande, solo corpo e quindi non è affatto strano che i pensieri di uno fossero quasi il calco di quelli di un altro.
Bandierina verde!