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Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Vide cor tuum - 06/04/19, ore 23:51
Capitolo 1: The heart asks pleasure first
Ciao, eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino.
Sono rimasta abbastanza indietro coi tuoi lavori, infatti ero molto indecisa cosa leggere e recensire, optando alla fine per il lavoro più recente – e poi perché sì, le Raccolte (di qualsiasi tipo) mi piacciono molto.

Questa prima One-shot, inutile dirlo, mi è piaciuta molto.
Personalmente credo che sia sogno che realtà, nel senso che Albus ha vissuto veramente questo momento idilliaco con Gellert ma che, al tempo stesso, non sia riuscito a realizzarlo del tutto.
Il classico detto “è troppo bello per essere vero”.
Ed è proprio quello che accade, perché Gellert, che viene visto, sentito e percepito attraversi gli occhi, i sensi e le emozioni di Albus, appare quasi come una creatura perfetta impossibile da trovare sulla Terra e invisibile agli occhi dei comuni esseri umani e mortali.
Gellert è così, bellissimo ed effimero, eppure Albus può godere di lui, del suo profumo, della sua pelle accaldata e delle sue delicate labbra.
Perché ciò che li lega va oltre, trascende tutto. Di conseguenza, quando si trovano, ogni volta, il mondo attorno a loro esplode, tutto va a fuoco, così come i loro corpi che si cercano e si bramano.
Mi è piaciuta molto la scena erotica, assolutamente perfetta per il rating e l'avvertimento Lime, che non scende tanto nei dettagli.
A mio avviso questa è la scelta migliore, poiché ti puoi concedere di scrivere il loro rapporto carnale basandoti in tutto e per tutto sui sentimenti e le emozioni, cosa che ti riesce sempre molto bene.
Non mi faccio problema alcuno a dichiarare che, quella di questa prima One-shot, è in assoluto una tra le scene erotiche più belle che abbia mai letto, perché il modo in cui si bramano, il modo in cui si cercano, il modo in cui si uniscono… tutto è assolutamente perfetto, privo di qualsiasi sbavatura.
Quindi non posso che farti i miei complimenti anche per questo scritto, come sempre è stato un piacere leggerti.
Alla prossima!

Harriet;
Recensione alla storia E il cuore ci sussulta di sangue - 02/02/19, ore 16:24
Capitolo 1: E il cuore ci sussulta di sangue
Ciao, cara!
Eccomi qui, finalmente riesco a passare da questa OS che ti dirò, mi ha lasciata con tante emozioni sparse qua e là, raggrupparle è praticamente impossibile perché sono tante e potenti.

Se non erro – e davvero non vorrei sbagliarmi perché ultimamente la mia memoria vacilla –, è la prima volta che leggo una tua storia erotica e… niente, l'ho davvero adorata.
Già nelle altre tue storie su Albus e Gellert si vede l'amore che provi per loro – è proprio palpabile e caldissimo – e non solo, si vede anche l'amore che unisce loro due in qualcosa di indissolubile, perché anche se in un futuro non molto lontano saranno poi separati, l'amore che provano l'uno per l'altro non svanisce ma anzi, si intensifica.
Di conseguenza, una scena così passionale tra loro due non poteva che essere descritta in questo modo, ovvero non solo l'atto in sé, bensì tutte le emozioni che intercorrono durante il rapporto stesso.

Vi è amore, vi è dolcezza, vi è anche possessione.
Ma non è quel tipo di possessione che fa paura, no. È quel tipo di possessione consapevole e che entrambi manifestano, proprio per dire: io appartengo a te come tu appartieni a me.
Ed è bellissima, meravigliosa, incomparabile.

Siccome sto andando molto a sentimento, perdonami se ora torno all'inizio, prima tutto cominci.
Come ben sai, adoro anche le tue descrizioni sotto ogni punto di vista e anche in questo caso mi sono piaciute tantissimo perché ci hai catapultati nell'ambiente che circonda Albus e Gellert con una delicatezza incredibile.
E il modo in cui hai descritto tutto riflette anche ciò che poi è accaduto, qualcosa che riempie e svuota al tempo stesso, qualcosa che ti travolge, che non ti lascia respirare.

Inutile dire che, anche in questo caso, la loro caratterizzazione è impeccabile.
In particolare, ormai non so nemmeno quale POV sia il mio preferito, perché vedere Albus attraverso gli occhi di Gellert è meraviglioso, ma anche vedere Gellert attraverso gli occhi di Albus non scherza.
Insomma, in entrambi i casi mi fai innamorare – e ogni volta che ti leggo, ormai, vado troppo sul sicuro.

Un'altra cosa che ho notato in questa OS in particolare, è che il momento sembra essere incastonato nell'infinità del tempo.
Mi spiego: nelle altre storie a loro dedicate, nonostante l'intensità di ciò che hai narrato, avvertivo comunque uno strano – ma non negativo – senso di fuggevolezza, se così possiamo dire.
Come se tutto dovesse sfumare o anche solo sbiadire da un momento all'altro, diventando qualcosa di lontano e a tratti impercepibile.
Non qui. Qui, anche se tutto finirà, anche se un momento del genere forse non lo vivranno più, si sente che sarà eterno.
È vivo, è colorato dal rosso del sangue e della passione, è talmente importante e denso che non svanirà mai, perché entrambi hanno condiviso insieme la cosa più bella del mondo.
La loro unione non sfumerà mai e tutto questo grazie alle tue parole.
(Spero di essermi spiegata bene, aiuto).

Ti rinnovo i miei complimenti per questo scritto, è stato un immenso piacere leggerti.
Alla prossima,

Harriet;
Recensione alla storia He's more myself than I am - 17/01/19, ore 17:39
Capitolo 5: Ovunque
Eccomi di nuovo qui!
Prima di iniziare, devo assolutamente citarti una cosa:

Profumo di tè e rose bianche aleggia nell’aria. → allora, io so bene che con questa riflessione – sclero – andrò off topic in una maniera imbarazzante, ma non posso trattenermi. Sai che, con una semplice frase, mi si sono parati Kuga e Tsukasa davanti agli occhi? Perché il tè, nel Manga, è stato l'ingrediente tema del loro Shokugeki ufficiale durante il Régiment de Cuisine, mentre le rose bianche sono la mia personalissima interpretazione di ciò che è Tsukasa. E niente, ho urlato quando ho letto quella frase – e meno male che ero sola in casa e che il cane era fuori in giardino con mio padre, altrimenti lo avrei spaventato.

TORNANDO A NOI, ho adorato questa Flashfic – ormai credo sia inutile dirlo, ma nel dubbio [?] lo dico comunque – e questo momento di quiete mi ha davvero scaldato il cuore.
Personalmente ho interpretato così la domanda maliziosa che Albus porge a Gellert.
Mi spiego: si nota che gli ha chiesto “Hai freddo? Devo aggiungere altra legna?” per stuzzicarlo, per vedere una sua reazione e perché no, per sfidarlo anche.
Eppure, mi è anche sembrato che glielo chiedesse “per davvero”, come a dire: non esitare a chiedermi tutto il calore del mondo se ne dovessi sentire la necessità.
Non so il perché, ma mi è venuto estremamente naturale pensarlo.

In questo capitolo tornano le tue bellissime descrizioni che tanto amo – quelle ambientali in particolare, perché riesci a fondere l'introspezione e le descrizioni più tecniche e oggettive in maniera impeccabile.
Ho avvertito anche io lo scoppiettio del fuoco e ne ho sentito la necessità perché, al contempo, avvertivo anche il freddo fuori casa, fuori da quel salotto tanto intimo e confortevole.

Il loro battibecco è stato adorabile e, in questo caso, ho visto ancora quel velo di innocenza e speranza che possedevano prima che il mondo crollasse loro addosso.
Una sorta di dolce – dolcissima – quiete prima della tempesta, con Albus che accarezza i capelli di Gellert e quest'ultimo con la testa poggiata sulla sua gamba.
È stata un'immagine che si è proiettata nella mia mente con una dolcezza disarmante, mi ha emozionata tantissimo.
Ti rinnovo i miei complimenti anche per questa Flashfic, non vedo l'ora di leggere le prossime che pubblicherai. *^*
Alla prossima!

Harriet;
Recensione alla storia He's more myself than I am - 17/01/19, ore 17:17
Capitolo 4: Flames
Ciao, cara!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino. **

Ammetto di non sapere bene da dove partire perché… sinceramente non lo so, questa Flashfic è stata talmente sublime che mi ha tolto le parole di bocca.
Questa Raccolta si sta rivelando un vero gioiello e, ancora una volta, non posso fare a meno di lodare la tua bravura perché, in sole 430 parole, hai nuovamente sviscerato un mondo.

Hai descritto un momento così intimo e magico che sembra quasi collocarsi in un angolo sconfinato dell'universo.
Ho avvertito amore, passione, anche paura.
Ho avvertito sentimenti tipicamente umani ma mille volte amplificati.
Tra Albus e Gellert non c'è semplicemente complicità, c'è qualcosa che va ben oltre, un po' come se il primo esiste solo se c'è l'altro e viceversa.
In parole povere, si completano a vicenda, e questo completarsi a vicenda non solo è meraviglioso, ma si riflette anche sui loro comportamenti, sui loro gesti, sul loro modo di guardarsi e sostenersi.
Perché se uno ha anche solo un dubbio, una piccola paura che rischia di diventare enorme e divorarlo da un momento all'altro, l'altro lo capisce subito e sa già cosa fare, sa come rassicurarlo, sa come abbracciarlo per fargli avvertire più calore possibile e tranquillizzarlo.
E tu, tutto questo, lo hai descritto divinamente.

Questo è uno di quei capitoli in cui i gesti valgono più di mille parole.
Infatti qui nessuno dei due parla ed è giusto così, perché sono le azioni, i gesti a parlare per loro.
Davvero una bellissima Flashfic, mi ha fatta emozionare tantissimo!
Corro subito a leggere e recensire la prossima.
A dopo,

Harriet;
Recensione alla storia He's more myself than I am - 11/01/19, ore 16:48
Capitolo 3: Irraggiungibile
Eccomi di nuovo qui! ^^
Questa terza Flashfic non solo mi è piaciuta tantissimo, ma mi ha anche fatto provare un po' di malinconia, perché le titubanze e le emozioni di Gellert le ho provate praticamene sulla mia stessa pelle.

Incredibile come, anche in questo caso, tu sia riuscita a scrivere una piccola perla in sole 380 parole.
Sei riuscita a condensare e mettere per iscritto una situazione in grado di sviscerare il mondo intero.

I sentimenti di Gellert sono totalmente rivolti ad Albus il quale, invece, pare quasi riversare tutta la sua attenzione al braciere che gli sta di fronte.
Ed è qui che qualcosa scatta in Gellert, qualcosa che pare quasi impazienza, voglia di sapere tutto e subito.
E nella sua domanda diretta “A che pensi?” vi è anche quella implicita che dice: “Perché non guardi me? Perché sei perso a pensare ad altro?”.

Ho particolarmente amato questo Headcanon della lettura del pensiero, il quale si collega direttamente alla domanda che Albus porge a Gellert il quale, anziché saziarsi di risposte, si ritrova a dover lui stesso rispondere ad una domanda.
Ed è proprio nella risposta di Gellert che, questa volta, scatta qualcosa in Albus, il quale non si capacita di tali parole e decide di agire subito, nel tentativo – nella sicurezza – di scacciare ogni dubbio da parte del compagno.

Ripeto: a mio parere è assolutamente incredibile che tu sia riuscita a rendere alla perfezione tutto ciò in 380 parole.
Davvero, hai svolto un lavoro eccellente e non posso fare altro se non rinnovarti ancora una volta i miei complimenti.
Alla prossima!

Harriet;