Recensioni di WitchoftheWilds

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Recensione alla storia Recollections of a lifetime - 24/03/17, ore 16:59
Capitolo 2: Headcanon 1: Diet wars!
Buon pomeriggio, Scarlet! ʕ≧ᴥ≦ʔ ♡
Finalmente noi lettori abbiamo il piacere di ritrovarti con la pubblicazione di un altro capitolo di questa simpaticissima raccolta che, sinceramente parlando, immagino fosse ferventemente atteso da tutti coloro che hanno seguito il tuo primo aggiornamento risalente, a conti fatti, agli ultimi mesi dell’anno scorso. Come sempre, non ti limiti mai nel renderci generosamente partecipi dei dettagli degli eventi che guidano la farraginosa vita di coppia dei due particolari protagonisti, questa volta descrivendo presumibili e altrettanto probabili ossessioni alimentari di Kurapika (dietro un velo di ironia e giocosità che ha accompagnato l’intera lettura) che si riassumono perfettamente nel suo rapporto oltremodo malsano con il cibo e con tutto ciò che di base consente di ricavare l’adeguato apporto di nutrienti a soddisfare il fabbisogno biologico giornaliero di una persona sana.
Niente di strano sul confermare che i famigerati ‘’ fiori di niente ‘’ siano uno degli alimenti più pregiati per lo stomaco esigente di Kurapika, ricchi di importantissime sostanze nutritive e assolutamente privi di qualsivoglia elemento possa disturbare la delicata flora intestinale dell’accorto Kuruta: senza latte, senza uova, senza olio di palma, senza farina, senza lievito, senza zucchero e fondamentalmente senza nemmeno l’aria della busta nella quale dovrebbero essere racchiusi. Tutto nella norma insomma.
Ma ecco, a parte il pizzico di ironico scherno, la realtà dei fatti è che leggendo questo capitolo mi sono ritrovata ineluttabilmente in linea con i timori e le precauzioni dietetiche intraprese dal biondino, non tanto per una effettiva condivisione, quanto più perché ritengo Kurapika possa essere, nella realtà dei fatti, veramente in grado di intraprendere una vita caratterizzata da ansie costanti ed irrefrenabili.
Perché sì, questo capitolo è stata un’ansia senza tregua– va bene il lattosio di cui si possono ridurre le dosi, va bene il glutine che nel tempo è stato talmente tanto modificato chimicamente che oramai è diventato più un mero legante colloidale che una miscela proteica per il nostro organismo, ma sinceramente l’insalatina verde con la bresaola a pranzo è fuori qualsiasi principio fisico di sopravvivenza. Certo, se volessimo perdere tutti kg in tempi ristretti per l’avvento della stagione estiva consiglierei di seguire la dieta drastica di Kurapika piuttosto che dilettarsi in estenuanti esercizi fisici, poi al massimo ci si rivede tutti insieme con un piede sulla fossa ma questi sono dettagli del tutto trascurabili. (…) Ed ecco, sì, nonostante il livello di angoscia generale nel vedere una persona fondamentalmente deperita e denutrita per volontà propria e per un’estremizzazione notevole del famoso detto ‘’ meglio prevenire che curare ‘’, questo capitolo è stato molto simpatico e divertente, nonché oltremodo più leggero rispetto alle storie che in genere ci regali e che sono volte a sottolineare aspetti della loro relazione assai più complessi e astrusi delle differenze di dieta tra i due.
E poi insomma, sfido a fare un censimento su quanti di noi si riconoscono sul sostanzioso regime alimentare di Leorio o su quello deplorevole di Kurapika (al quale credo possano prendere parte consapevole solo gli erbivori, sinceramente), e credo i risultati siano piuttosto prevedibili.
Li ho immaginati perfettamente destreggiarsi tra i vari ambienti e corridoi dei supermercati alla ricerca degli alimenti adatti per le esigenze di Kurapika, ho avvertito gli stessi brividi di terrore di Leorio nel vivere la giornata settimanale della spesa se, in particolar modo, accompagnati da una walking anxiety come il Kuruta– e sono stata altrettanto colta da uno spiacevole sconforto nell’essere protagonista delle famose scene a trabocchetto in cui qualsiasi opzione tra le due scelte proposte risulta rovinosamente sbagliata se esternata, perché qualsiasi shampoo tu suggerisca di utilizzare alla tua controparte, stai comunque accusando la sua morbida chioma dorata di essere crespa e gonfia, o secca e sfibrata. E magari vorresti pure suggerirgli che nel caso potrebbe essere colpa del suo regime alimentare perfettamente adatto ad una capra di montagna, ma di base vorresti evitare petulanti lamentele tra i reparti dei supermercati e quindi incassi stando in perpetuo silenzio.
Mi sono divertita tantissimo figurando mentalmente Leorio che si diletta in esercizi fisici fin dalle prime ore del mattino per riuscire ad avere la meglio sulla cocciutaggine del compagno, e devo ammettere che talvolta l’intraprendenza e la volontà del moro vanno ben oltre gli usuali livelli di tolleranza o disponibilità di sacrificio di una persona comune e questo gli porta di certo onore, soprattutto se fatto dopo essersi beccato una fetta di bresaola in faccia la giornata precedente.
Diciamo che Leorio, nella sua semplicità, spontaneità, genuinità nel cercare le soluzioni anche ai problemi più effimeri, si rivela sempre essere fonte di sincere risate e specchio fedele di quelle che sarebbero le reazioni più spontanee davanti ad alcuni aspetti della particolare personalità di Kurapika.
E’ bello vedere come due caratteri così antitetici possano scontrarsi anche in maniera leggera e burlesca, senza ricadere nella gravezza di discussioni vere e proprie, e soprattutto è fantastico sapere quanto studiare medicina possa risultare utile anche in circostanze che esulano dall’ambiente lavorativo e ti permettano di essere un erudito sempliciotto, a testa alta e con fiera dignità.
In sintesi l’attività fisica mattutina di Leorio ed i suoi sforzi nel cimentarsi per qualche giorno nei panni di una mamma vegana e apprensiva hanno portato i loro frutti, e soprattuto introdotto almeno una minima quantità di carboidrati e proteine nella misera dieta di Kurapika che, tra parentesi, per curare la sua familiarità di talassemia farebbe meglio a seguire con meno riluttanza i consigli dell’altro.
Insomma, in campo di battaglia o no, Leorio ha oramai sviluppato la predilezione a salvare vite e per questo gli siamo tutti particolarmente grati, così come siamo grati a te per averci strappato anche questa volta dei piacevoli sorrisi grazie alla lettura del capitolo.
Ancora tanti complimenti, spero con il cuore di trovare più frequentemente aggiornamenti a questa amabile raccolta! ♡
Un abbraccio,
Black_Sun97
(Recensione modificata il 24/03/2017 - 05:04 pm)
Recensione alla storia Addicted to you - 18/12/16, ore 23:04
Capitolo 1: Addicted to you
Questa storia è molto buona.
… … … -Ride- Va beh insomma, buonasera dolce Scarlet! ʅʕ•ᴥ•ʔʃ ♥
Finalmente dopo il tuo periodo di momentanea assenza dal fandom, dovuto all’accurata progettazione e stesura della stessa storia alla quale or ora sto piacevolmente lasciando un commento, abbiamo nuovamente l’opportunità di rivederti inserita nel contesto di HunterxHunter e di leggere un altro tuo tanto inedito quanto prezioso contributo a due personaggi di estrema complessità e caratterizzazione, nonché alla particolare relazione che vede le loro vite intrecciarsi e proseguire all’unisono in maniera assidua, in un susseguirsi di emozioni e sentimenti che scandiscono gli episodi del loro rapporto che ti diletti a trascrivere su carta con lodevole impegno e dedizione per poterci coinvolgere attivamente e rendere altrettanto partecipi del suo particolare sviluppo.
Sono inoltre estremamente entusiasta del fatto tu sia riuscita nel tuo obbiettivo di pubblicare l’ultima fanfiction dell’anno entro le tempistiche che ti eri prefissata, ovviamente nell’auspicio di un nuovo anno nel quale ancora ci delizierai del tuo talento e della tua volontà di condividere quanto più possibile di ciò a cui sei affezionata.
Ora, sinceramente parlando, vorrei premettere dicendo che a mio personale parere questa storia si è guadagnata il primato tra le altre che ho avuto la possibilità di leggere precedentemente: non tanto perché presenti qualche caratteristica diversa a livello formale, nel quale ritengo tu sia ancora impeccabile, ma più per una questione di contestualizzazione del racconto. Hai affrontato una tematica nella quale a livello personale, ma credo fermamente sia un discorso attribuibile al più delle persone, ho riscontrato molte affinità-- poiché nei tempi attuali avere conoscenze a distanza e, in generale, stabilire dei legami di penna più o meno sinceri e duraturi con gente non necessariamente di differenti nazionalità, culture e costumi, ma anche semplicemente di una regione differente dello stesso Paese è prerogativa oramai abbastanza comune. Lo sviluppo della tecnologia e delle reti di comunicazione ha regalato l’impareggiabile possibilità di costruire connessioni e definire contatti con persone delle quali, in caso contrario, non si saprebbe probabilmente nemmeno dell’esistenza: talvolta i riscontri di tali conoscenze sono positivi, altre volte potranno essere ahimé negativi e ricchi di rancore e rimorsi ma non per questo non degni di essere vissuti.
Anzi, il riscoprire affinità o incompatibilità con le persone anche se attraverso schermi virtuali è proprio sintomo di come questo tipo di relazioni siano altrettanto umane e valide, se coltivate con sincerità e interesse nel tentativo di conoscere chi, di base, potrebbe rappresentare una nuova esperienza nella tua vita.
Un po’ come funziona nella vita reale, no? Certo, l’handicap della distanza non offre l’effettiva opportunità di venire a conoscenza delle varie sfaccettature immediate e non ponderate che caratterizzano l’altro/a, ma il perseguire nel contattarsi e nell’offrirsi disponibili per condividere ciò che è possibile è senza dubbio un buon punto di partenza.
Per questo ribadisco come questa storia abbia affrontato delle tematiche abbastanza delicate e facenti parte della quotidianità della maggior parte della gente, facendone in questo modo il suo peculiare punto di forza. Spesso si incappa nell’errore di considerare banale ciò che è vissuto abitualmente, quando in realtà si trascura il lato prettamente emotivo del ritrovarsi in affinità e riconoscersi in ciò che viene descritto, soprattutto se tale descrizione è dettagliata e ricca di caratterizzazione psicologica come quella che puntualmente offri nei tuoi racconti.
In particolare, Scarlet, ho apprezzato come abbia scelto di esporti e mettere a nudo una tua esperienza personale riambientandola abilmente nel contesto adatto a inserire il rapporto tra Leorio e Kurapika, ovvero quello di HunterxHunter--- credo sia stata molto coraggiosa e sia stato un gesto degno di nota, in quanto la scrittura non sempre viene utilizzata per rievocare propri ricordi e lasciare scivolare via la tensione con la quale riaffiorano nella mente, bensì è spesso strumento di alienazione e isolamento dalla realtà attuale al fine di trovare conforto in ciò che sono circostanze e condizioni più confacenti al proprio stato d’animo.
L’infatuazione per l’anima, la personalità e la psicologia di qualcuno, sebbene viviamo in tempi in cui l’estetica è parte integrante della vita quotidiana e dei rapporti sociali, risulta un avvenimento assai ordinario e a questo punto, parlandoci chiaro, chi meglio di Leorio è in grado di rappresentare e farsi portavoce di situazioni ordinarie?
Nella sua semplicità, spontaneità, ingenuità e naturalezza dell’affrontare la vita diviene delegato non solo delle tue emozioni, sensazioni e riflessioni, ma anche delle nostre che leggiamo questa storia ed è veramente improbabile non riconoscersi in almeno una delle sue reazioni davanti alla irrazionalità dello scoprirsi sentimentalmente legato a qualcuno in un modo decisamente astratto rispetto a ciò che offrono solitamente i rapporti palpabili.
Considerando soprattutto quanto il loro interagire sia scandito da tempistiche non definite, messaggi vaghi e risposte tardive, frasi ponderate e sensazioni camuffate o celate attraverso le righe di una chat su Facebook in cui è possibile lasciarsi completamente andare ed essere sinceri nella propria totalità, omettere ciò di cui fa scomodo conversare o addirittura forgiare un carattere completamente differente da ciò che si è realmente.
Immagino Leorio sia rimasto turbato anche da queste considerazioni che rendono razionalmente inconcepibile provare dei sentimenti di tipo romantico per qualcuno che si conosce attraverso il filtro di uno schermo, oltre al fatto che si sia ritrovato interessato a una persona che nemmeno rispecchia il soggetto abituale del suo orientamento sessuale.
Astrazione, confusione, malintesi e timore del giudizio di una società ancora troppo arretrata nonostante le sue innovazioni tecnologiche portano Leorio ad assimilarsi con l’esperienza personale di quasi tutti noi lettori, un’esperienza nel suo caso delimitata da una controparte di rilevante complicatezza.
Dunque se da una parte Leorio diventa espressione del tuo ruolo all’interno dell’episodio di cui ti sei ritrovata protagonista, è anche vero che Kurapika con la sua personalità ambigua, spesso imperturbabile e i muri invalicabili che pone nei confronti delle persone verso le quali non nutre sufficiente fiducia si offre come indiscusso rappresentante della ragazza con cui hai vissuto tale vicenda. La sua caratterizzazione all’interno del manga/anime lo pone in una posizione di rilievo per lo scandagliare i vari aspetti della sua psicologia anche in questo contesto, nel quale gli hai attribuito un ruolo che si sposa perfettamente con la sua psiche--- circa la diffidenza, l’insicurezza, il desiderio di riscatto verso le ingiustizie che il suo Paese e la sua gente è costretta a vivere abitualmente e la paura di legarsi sentimentalmente a qualcuno per consapevolezza di vivere una situazione ingestibile a livello emotivo.
La sua instabilità e fragilità psicologica celata dietro una maschera di placidità e imperturbabilità lo rendono un protagonista tanto complesso quanto affascinante e lo descrivono come il soggetto perfetto per venire, purtroppo, attanagliato dalla morsa di una malattia che tutt’ora viene considerata con troppa superficialità: una malattia che non si manifesta a livello fisico come problematica effettivamente riscontrabile ma si insidia nei meandri della mente, ignobile e silenziosa, mentre intorpidisce qualsivoglia pensiero positivo e offuscando la razionalità.
Difatti, oltre che per la splendida lettura, ci terrei a ringraziarti anche per avere dato voce a una questione così importante e così delicata come il cercare di comprendere le dinamiche della depressione e di ciò che ti conduce, o meglio, non conduce a compiere attraverso il personaggio di Kurapika ma soprattutto attraverso le sue interazioni instabili ma di forte impatto con Leorio. Sei stata davvero molto brava nel rendere onore alla complessità del portare avanti un rapporto di tale natura e nel presentare i dubbi, le riflessioni e le considerazioni che portano Leorio a raggiungere determinate conclusioni. Conclusioni assai rilevanti come il comprendere che nonostante la difficoltà della persona con cui dialoga, l’improbabilità della reale consapevolezza dei sentimenti che si provano e l’essere rimasto sbigottito dalle nuove consapevolezze raggiunte riguardo la propria sessualità, il rapporto che lega la sua persona a quella di Kurapika è qualcosa che trascende qualsiasi spiegazione razionale e si vede descritta unicamente dall’irrazionalità del volersi prendere cura di una persona che ha veramente tanto da offrire e che, nelle sue insicurezze e frangibilità, sebbene questo significhi porre un’attenzione alla stregua di una statua di cristallo, merita di avere qualcuno che sia sinceramente disposto a starle accanto e proteggerla, confortarla, ‘’ essere il suo eroe ‘’, come espresso dalla canzone che hai perfettamente inserito per tratteggiare il loro rapporto, nonché punto di riferimento nei momenti più fragili, come prevedibile dall’incredibile bontà e sincerità delle emozioni di Leorio.
Non so se sinceramente abbia compiuto la scelta più saggia nel prendersi carico di un affetto simile, un affetto che, se Kurapika sarà disposto ad accettare e provare a introdurre nella sua vita, metterà sicuramente alla prova la resistenza psichica di entrambi: la dinamica è estremamente gracile, la troppa emotività dell’uno potrebbe scaturire reazioni negative nelle insicurezze dell’altro che a loro volta, come in un ciclo vizioso, testeranno il temperamento istintuale di Leorio che potrebbe portare Kurapika a rinnegare la possibilità di affrontare una situazione di tale portata emotiva.
Tuttavia, come indole dell’itarigino (a proposito, trovo sia un termine carinissimo), che la suddetta sia stata una scelta azzardata o meno, la considerazione inconfutabile è che sia stata attuata con affetto sincero e voglia di viversi una persona che senta nel profondo nel cuore possa regalargli emozioni uniche e incomparabili.
Ovviamente non senza essere riuscito a sradicare le perplessità e le titubanze che lo hanno accompagnato fino a quella improvvisa e temeraria presa di consapevolezza, ed è qui che si riconosce il ruolo che il suo amico Pietro ha svolto all’interno della storia: esempio di come, tratto dal suo stesso discorso, la maniera di vivere più serenamente possibile sia quella di attorniarsi di persone care e genuine, prerogative che caratterizzano il loro stesso rapporto.
Ho trovato molto verosimile e piacevole la reazione dell’amico davanti alle confessioni di Leorio, la disponibilità e la comprensione che ha mostrato nei suoi confronti e gli spunti di riflessione che gli ha offerto per poter giungere alle proprie considerazioni finali. E’ stato un personaggio fondamentale nel suo piccolo, e sinceramente parlando abbraccio due possibilità differenti circa al suo reale ruolo della storia in quanto, se da una parte ritengo possa essere stato frutto della trasposizione fisica della coscienza di Leorio che lo ha aiutato a riflettere più approfonditamente e cercare spiegazioni semplici nella sua confusione mentale, dall’altra trovo altrettanto lecito che il suo intervento circa il vedere strano Leorio riferendosi unicamente alla mancata volontà dell’amico di unirsi al pranzo con i colleghi universitari sia sintomo di quanto affermato da egli stesso precedentemente, ovvero che l’argomento affrontato con Leorio e le sue nuove consapevolezze non avrebbero in alcun modo intaccato l’affetto che li lega e di conseguenza il loro rapporto.
Come se, volutamente, avesse preferito non asserire riferimenti alla sera precedente proprio a confermare che la stima, l’ammirazione e il piacere dell’averlo nella sua vita non muteranno solo per avere riscoperto aspetti differenti per quanto riguarda i suoi interessi romantici. Proprio come una vera amicizia dovrebbe essere, e in generale proprio come è dettato dal buon senso comune che più persone dovrebbero seguire…! Detto questo, rinnovo i miei complimenti sulla tua interpretazione e immedesimazione nel personaggio di Leorio reso attraverso una ottima narrazione in prima persona, regredendo ancora una volta al suo punto di vista e scandagliando la situazione nel modo più fedele possibile alle sue concezioni e valutazioni.
Inoltre, ovviamente, ti ringrazio tantissimo per le dolci parole che hai riservato alla mia persona--- mi hai indubbiamente emozionata e sono contenta di poterti stare vicino quotidianamente, nel bene e nel male, poiché una vera amicizia (proprio come Pietro e Leorio, sono onorata!) si delinea nei momenti di risate, spensieratezza, divertimento ma anche di difficoltà e bisogno di conforto reciproco. Grazie infinite, sei una persona speciale e non parlo solo di pseudonimo da scrittrice, ma soprattutto a livello umano. ♥
Spero di poter leggere al più presto qualche altro tuo lavoro e che continui a contribuire in maniera così dolce e impeccabile alla notorietà della coppia, sei stata veramente fantastica e mi porterò questa fanfiction nel cuore sia per il contesto e le tematiche che hai descritto, sia per i gentili riferimenti che hai fatto alla mia persona.
Un abbraccio fortissimo, grazie ancora per la splendida lettura e per le emozioni che mi hai regalato! (•ө•) ♥
Black_Sun97
Recensione alla storia Recollections of a lifetime - 09/10/16, ore 18:51
Capitolo 1: Prompt 1: Talento incompreso
Buon pomeriggio, Scarlet! ฅ(*ΦωΦ*) ฅ
Premetto che nonostante la sottoscritta sia in leggero (…) ritardo circa la pubblicazione delle recensioni inerenti alla tua storia precedente, come oramai saprai ho seguito con strepitante attesa e curiosità il percorso di stesura di questa raccolta e pertanto, giunto il momento della effettiva presentazione del primo capitolo, ammetto di non avere avuto abbastanza forza di volontà di fronte all’interesse di dilettarmi nella lettura e di rimediare al suddetto rinvio di recensioni (assai più impegnative) lasciandoti quantomeno un personale commento su questo primo prompt!
In primo luogo, vorrei rimarcare quanto apprezzi la scelta che hai intrapreso di pubblicare non una singola storia per volta, come consuetudine, bensì una raccolta di momenti particolari (vedi: Recollections of a lifetime) della vita di coppia dei due protagonisti, in maniera tale da essere in grado di abbracciare totalmente i differenti aspetti che la contraddistinguono.
Non sono a conoscenza del modo in cui sceglierai di strutturare successivamente la raccolta, o almeno non di preciso, né delle tematiche che sceglierai di affrontare nei prossimi capitoli: tuttavia, immagino queste non si soffermino unicamente sull’aspetto comico/umoristico della relazione (come tu stessa hai sottolineato nell’angolo dell’autrice), dunque ancor di più ritengo la scelta formale nella quale presenterai i vari estratti successivi sia molto azzeccata e consona all’impronta con cui hai deciso di caratterizzare la tua nuova pubblicazione.
Più nello specifico, per quanto riguarda questo primo capitolo, ho apprezzato particolarmente la vena umoristica che hai conferito alla storia e la leggerezza delle tematiche trattate: due personalità così antitetiche e distinte trovano più volte modo di scontrarsi nelle più disparate argomentazioni, questo è inconfutabile, tuttavia ciò non significa sia sempre necessario impregnare l’aria di un’atmosfera pesante e opprimente come ciò in cui mediamente tende a sfociare l’affrontare alcune discussioni. In questo prompt, difatti, sebbene ancora una volta sia possibile notare la fitta linea di confine che separa le due psicologie dei protagonisti, tali differenze sono proposte in maniera piuttosto simpatica e giocosa, ove Leorio è un personaggio oltremodo suscettibile alle influenze altrui e qui alla ricerca di un riscatto personale difronte all’immagine quotidiana (e aggiungerei non propriamente veritiera) di un Kurapika dalle mille qualità e capacità teoriche e pratiche.
Interessante come un semplice input come la nostalgica constatazione di una vecchia conoscenza possa avere scaturito in Leorio una simile risposta, evidenziando ancor più il suo carattere pressoché semplice e spontaneo con il quale d’altro canto Kurapika convive giorno per giorno.
Tra l’altro, optare per poeti italiani come Pascoli, Carducci et similia ha rafforzato la tesi delle origini italiane di Leorio e l’ho trovato un aspetto davvero carino ed apprezzabile, considerando che come hai asserito tu stessa, attribuire a tutta quella varietà di personaggi origini giapponesi quando vi sono evidenti caratteristiche che richiamano il contrario appare una notevole forzatura.
Circa la passione di Leorio per le poesie--- beh (…), come dire, è un desiderio che difficilmente mi sarei aspettata potesse nutrire e difatti, il riscontro finale ha confermato la mia idea sul fatto che la delicatezza quasi inesistente ed il vocabolario alquanto quotidiano e limitato (in relazione al vocabolario necessario per realizzare componimenti poetici) di Leorio non gli potessero permettere di eccellere granché. Non a caso mi sovviene alla memoria il suo miglior capolavoro per il quale sinceramente comprerei un libro perché mi ha fatto sganasciare dal ridere:
‘’ «O mia musa prediletta…», lesse poi ad alta voce, «… rendi il mio cuore una…
Si fermò un attimo, corrugando la fronte e serrando le palpebre. All’improvviso, riaprì gli occhi e sorrise compiaciuto. «… una polpetta», ‘’ il quale riflette perfettamente il suo grado di… uhm, eleganza? Sofisticatezza? Non saprei, diciamo che di base Leorio per quanto si impegni possiede tutte le qualità per /non/ essere un buon poeta e di questo Kurapika infondo ne è sempre stato consapevole, sebbene a differenza del maggiore talvolta tende a caratterizzare le proprie considerazioni con una delicatezza sapiente.‘’ «Contestualizzami questo…». “Scempio”, si immaginò di dire, ma si trattenne. «… vocabolo». ‘’ Come è possibile riscontrare in questo caso particolare, dove ancora una volta Leorio ha dato voce al suo estro artistico a dir poco… singolare. (…) Ma ahimé, Kurapika è un personaggio in grado di essere tanto composto quanto estremamente sfrontato a seconda delle circostanze: non a caso, difatti, il consiglio sulla parola da utilizzare in rima con ‘’ bordello ‘’ ( «“Il mio cervello è un bordello, curami con…”?» «Un manganello» ) non pare essere propriamente cortese e di alcun aiuto alla controparte. (…) -Ride-
… Comunque insomma, direi che anche in questo caso la caratterizzazione dei personaggi è molto fedele al dipinto che ne offre l’autore (e che è ritratto nel mio stesso immaginario), dove vediamo un Kurapika che giunto all’esasperazione (seppure dopo essersi concesso qualche momento di svago grazie alle frasi di rimorchio altamente deprecabili di Leorio) ed assistito dalla forviante lettura di un romanzo, riesce in qualche modo a distogliere Leorio dalla sua nuova ed alienante passione per la poesia sfruttando l’occasione giusta per fargli notare quanto stia di base prendendo un buco nell’acqua. (…) E mi piace assai la scelta della poesia che Kurapika ha recitato, a proposito!
Ciò nonostante Leorio è un personaggio che mai smette di stupire il lettore con la sua semplicità ed anzi, sembra ancora essere ugualmente ed altrettanto motivato nel far sì che Kurapika gli riconosca un effettivo talento (in cui lui non è un asso, a quanto pare), indifferentemente da che natura questo possa avere, dal momento che contempla su una possibile strada circense da intraprendere--- è una competizione sempre accesa tra i due, anche se leggera ed ironica.
Ironia che coglie lo stesso Kurapika alla fine del capitolo, riflettendo sulle parole scambiate con il compagno e adottando la sua linea di pensiero circa il riconoscere come talento qualsiasi cosa che in linea di massima ti riesca in qualche modo meglio degli altri, come la sua semplice capacità di ottenere degli infusi gradevoli da prodotti sottomarca che gli assicurerebbe un radioso e rigoglioso futuro da maggiordomo. (…)
In sintesi: questo prompt mi ha divertito tantissimo e non vedo l’ora di leggere le altre idee che pubblicherai più avanti, ho apprezzato che abbia smorzato la tensione presente nelle tue storie precedenti (sebbene anche quella vada via via scemando nel corso del racconto stesso) e che abbia deciso di inserire personaggi come Gon e Killua (carinissimi tra l’altro) per rendere più concreto sia il rapporto tra i due protagonisti, che la contestualizzazione di questo nel mondo in cui vivono.
Un abbraccio forte e attendo aggiornamenti.
Ancora tantissimi complimenti. ♥
Black_Sun97
Recensione alla storia Irreplaceable - 31/08/16, ore 00:58
Capitolo 1: Prima parte
Buonasera nuovamente, Scarlet! ♤
Ribadisco ed esplicito la scelta di, alla luce della lunghezza del racconto, recensire un capitolo per volta rispettivamente al giorno in cui verranno letti al fine di offrire giudizi più dettagliati e precisi, così da garantirti di comprendere a pieno la mia opinione inerente al tuo lavoro sia nelle sue singole parti che nel suo risultato complessivo.
Pertanto alla fine del terzo capitolo esprimerò, inoltre, una riflessione generale, ma al momento sono lieta di avere la possibilità di poterti lasciare un commento quantomeno sul primo capitolo di Irreplaceable.
Oltre a voler premettere quanto, una volta entrata a contatto con la storia, il titolo che hai scelto risulti perfettamente consono e descrittivo del contenuto, inizierei come consuetudine dall’analisi dell’aspetto formale.
Rimarcabile come, a differenza delle tue precedenti fanfiction pubblicate, abbia in questa particolare circostanza deciso di utilizzare un narratore interno in prima persona, illustrato nel personaggio di Leorio.
Scelta piuttosto rischiosa, dal momento che in genere sei solita rimanere impersonale ed utilizzare un tipo di narrazione esterna– che francamente riconosco essere forse la più comune e facilmente adoperabile, poiché di base offre un’analisi delle vicende riportate nella maniera tanto più distaccata quanto più, per l’appunto, impersonale possibile.
Discorso analogo non si può applicare circa la scelta del narratore interno, ove oltre ad una conoscenza specifica degli avvenimenti raccontati (precisazione forse quasi scontata, dal momento che le vicissitudini sono spesso frutto dell’immaginazione dell’autore stesso) si richiede la regressione alla mentalità peculiare del personaggio di cui si intende fare le veci: comprendere il pensiero, gli atteggiamenti, conoscerne il registro linguistico ed i suoi intercalari, ma soprattutto essere in una confidenza tale da potersi immedesimare completamente nel suo ruolo all’interno della storia.
Ad onor del vero, mi sembra palese la mia opinione verta principalmente sulla difficoltà evidente in risposta alla scelta di usufruire di un narratore simile, che ritengo necessiti di maggiore impegno e empatia da parte dell’autore.
Nonostante queste considerazioni, tuttavia, ammetto di prediligere le narrazioni esterne per una questione di eleganza formale caratteristica anche del mio personale modo di scrivere, perciò non mi è capitato assiduamente di intraprendere letture ove è esplicitato un protagonista preciso come narratore interno– potrai dunque immaginare quanto fossi curiosa di vedere come ti fossi cimentata in una scelta del genere! Soprattutto essendo a conoscenza della tua maggiore confidenza instaurata con il personaggio di Kurapika, affrontare la lettura dal punto di vista di Leorio è stato oltremodo… interessante. Affascinante, quasi magnetico, poiché oltre ad essere stata eccezionale nell’eclissarti interamente dietro al personaggio ed avere utilizzato un registro linguistico decisamente appropriato alla sua persona, rendendo palpabile la vera essenza di Leorio e penso permettendo al più dei lettori di riconoscere la fedeltà al personaggio, hai anche avuto l’abilità di presentare le disparate sfaccettature che ne caratterizzano la personalità.
Grossolanità, semplicità, naturalezza, ingenuità, elementarità, umanità– le sue imperfezioni, i suoi pregi, gli aspetti deprecabili e le sfumature nelle quali è possibile riconoscersi con facilità, poiché riflesso di uno dei personaggi forse più ordinari sia all’interno dell’animazione, che negli episodi della vita quotidiana. Mentirei se non dicessi che è proprio questa caratteristica a rendere Leorio particolarmente speciale e apprezzabile, e riconosco così la tua ottima riuscita nell’avere instaurato una empatia con la sua persona tale da lasciarti eccellere nella stesura di una storia secondo il suo punto di vista. Risultato un poco inaspettato, ripeto, sapendo quanto il tuo interesse volga principalmente a favore di Kurapika che, senza dubbio, si delinea come un personaggio fondamentalmente antitetico a quello di Leorio.
Attraverso quest’ultimo, comunque, è stato possibile essere protagonisti di una delle usuali discussioni che si affrontano durante una convivenza di coppia ed è stato soprattutto possibile, quanto più nella prima parte, essere in profondo accordo/disaccordo con alcune riflessioni e conseguenti reazioni di Leorio. Personalmente parlando, essendo di indole assai differente da quella del protagonista, mi sono ritrovata ad additare come deplorevoli molte delle considerazioni e delle scelte spiacevoli di termini che egli ha utilizzato durante il diverbio con Kurapika, rendendomi in questo modo tanto più interessata e curiosa di sapere come il compagno potesse rispondere di conseguenza.
Essendo la narrazione in prima persona, i paragrafi dedicati alla discussione sono stati parecchio coinvolgenti e stimolanti, sia in positivo che in negativo a seconda delle emozioni che il punto di vista di Leorio ha trasmesso, e ritengo questa scena in particolare abbia dimostrato quanto la semplicità d’animo, seppur tale per definizione, possa rivelarsi tagliente e velenosa proprio a causa dell’impulsività e poca considerazione che si riserva alla scelta delle parole.
Leorio è un personaggio schietto, immediato, genuino, benevolo ma nel contempo capace di recare delusioni con altrettanta disinvoltura, di ferire con una espressione troppo esplicita o una frase troppo azzardata, ed uno dei suoi difetti risiede proprio nel non riconoscere nell’immediatezza la durezza con la quale possono risultare determinate scelte.
Sono sicura che per quanto riguarda molte di queste, le quali sono state a dir poco infelici, ritornerebbe indietro sui suoi passi se solo potesse– proprio perché sono reazioni lungi dall’essere dettate dalla reale volontà di ferire qualcuno, ma sono la risultanza dell’istintualità tipica che smuove il personaggio. Non per altro gran parte delle scene successive sono riservate ai suoi rimorsi e al suo pentimento, poiché sa riconoscere i propri errori nonostante l’orgoglio e l’infantilità che talune volte lo contraddistingue. Ciò non significa Kurapika non abbia dato filo da torcere, anzi, i litigi vedono sempre almeno due persone ed anche lui non è propriamente l’emblema né della tollerabilità né tanto meno della tolleranza-tuttavia, in questa precisa occasione, ho riscontrato una maggiore affinità con il modo di affrontare la situazione presentato da parte di Kurapika, forse perché semplicemente più vicino al modo in cui io stessa avrei reagito?
Il discorso, comunque, rimane che sei riuscita a fare immergere completamente il lettore nella vicenda descritta e a suscitare emozioni concordanti o discordanti in base alla conformità con l’indole di Leorio o meno: grandi applausi e complimenti per te, sono deliziata! ♥
Strazio a parte per le scelte infelici di Leorio e certe uscite che a mio personale parere sarebbe stato più opportuno non esprimere per non turbare il quieto vivere (…), come aspettato anche qui dimostri avere una fervida fantasia che non si placa nemmeno nel narrare le consuete vicende quotidiane. Anche nello scegliere momenti che possano catturare l’attenzione del lettore si necessita di essere particolarmente talentuosi, e trovo carinissimo lo spazio che hai dedicato ai ricordi di alcuni momenti insieme durante i due anni di frequentazione e relazione. La tensione della discussione è andata inevitabilmente a smorzarsi nell’affetto con il quale Leorio ricorda la dolce presenza di Kurapika nella sua vita, e nella comicità con la quale riporta alla memoria alcuni eventi più o meno piacevoli: dico più o meno poiché sicuramente avere un compagno che ti aspetta a casa dopo una frustrante giornata di studio in facoltà deve essere estremamente confortante, ma non potrei dire altrettanto per i suoi dolci ma fallimentari tentativi di prendere confidenza con i fornelli.
Quanto è simpatico immaginare la serietà di Kurapika e la sua meticolosità scemare di fronte a una pentola e un paio di verdure, ricorda quanto nonostante l’apparenza anch’egli non sia esattamente eccellente in tutto ciò in cui si cimenta. ♤
Comunque apprezzabile, per carità, qui ho senza dubbio avvertito una certa empatia con Leorio nel tentare di compiacere il suo compagno sapendo quanta dedizione abbia comunque impiegato nel cucinare!
E in generale mi sono ritrovata più vicina al suo modo di porsi e relazionarsi, alla sua ironia, la sua freschezza-quasi in contrasto con la parte precedente, volutamente densa di pesantezza e di un Leorio che manifesta il più dei suoi aspetti negativi. Per questo rimarco come tu abbia fornito un’analisi del personaggio nella sua completezza, e non posso che ringraziarti per avermi fatto vivere la sua quotidianità e la sua vita in maniera così coinvolgente.
Per non parlare del suo spiccato senso dell’umorismo nei momenti meno opportuni, un umorismo tanto erotico quanto assolutamente banale che nonostante ciò ti strappa inevitabilmente un sorriso dalle labbra perché, parliamoci chiaro… chi non lo avrebbe pensato? Sono reazioni abbastanza umane, anche se non per questo meno imbarazzanti. -Ride-
In sintesi, anche qui mi ritrovo a dire che ho apprezzato tantissimo sia l’atmosfera amara della prima parte che l’affettuosità e la comicità con le quali Leorio colleziona i ricordi della loro vita insieme, e detto questo non vedo l’ora di avere il tempo per proseguire con il secondo ed il terzo capitolo e lasciarti una recensione per ognuno di essi!
Non ho dubbi sul fatto che sarà un crescendo di emozioni e ti ringrazio ancora per la piacevole lettura che offri.
Tantissimi complimenti, un bacione e a presto! ♧
Black_Sun97
(Recensione modificata il 31/08/2016 - 01:11 am)
Recensione alla storia Humanity - 28/08/16, ore 22:08
Capitolo 1: Humanity
Stupenda :)

… No okay chiedo venia, facciamo le persone serie. (…) Buonasera Scarlet! ♥
Come accordato e promesso questo pomeriggio, mi sono piacevolmente dilettata nel leggere (finalmente, direi!) uno dei tuoi lavori, dopo innumerevoli e frustranti mesi di attesa al fine di arrivare quantomeno ad una confidenza tale con la serie da consentirmi di comprendere, nella sua pienezza, la tua personale interpretazione dei personaggi ed il tuo peculiare modo di vivere HxH.
Sempre come prestabilito, la prima storia a cui ho riservato il mio esclusivo interesse è Humanity: consiglio piuttosto perspicace da parte tua, immagino, dal momento che dopo la lettura mi è sembrato in tutta sincerità un perfetto tassello con il quale ricostruire il puzzle delle tue fanfict----no, davvero, ritengo sia stata una scelta estremamente corretta in quanto mi ha dato modo di entrare in contatto con la tua caratteristica decifrazione (tradotta in scrittura) in particolare del profilo di Kurapika, e sotto alcuni punti di vista anche del personaggio di Leorio. Ho apprezzato tanto l’analisi psicologica che hai riservato prettamente al primo, quanto gli accenni più velati alla personalità del secondo, i quali mi hanno consentito soprattutto il vantaggio di considerare i personaggi in maniera individuale e non strettamente amalgamati come una coppia, il che si sarebbe designato come un inevitabile appiattimento dello spessore dei singoli: very much sbagliato. (…)
Comunque, per cominciare, vorrei spezzare una lancia a favore dello stile di scrittura che adoperi.
Lineare, semplice e comprensibile dal più dei lettori. Periodi fluidi e brevi, d’impatto, descrizioni essenziali ma sufficienti e oltremodo gradite quantomeno dalla sottoscritta, in quanto permettono di mantenere la linea del discorso senza perdersi in ghirigori di vario tipo per enfatizzare un qualcosa che non necessità di tale rilevanza a livello del testo. In parole povere: non allunghi il brodo tanto per risultare più loquace, anche perché nonostante gli appunti appena riportati qui sopra hai comunque scritto un lavoro lungi dalla brevità, testimonianza di quanto non sia necessario periodare pesantemente per ottenere un racconto di più pagine. In pratica uno stile completamente diverso dal mio, ritengo tu sia molto più essenziale e vicina al linguaggio che si può riscontrare sfogliando le pagine di un libro.
Piacevole e scorrevole, simbolo di una passione per la lettura che si evidenzia proprio nel tuo modo di scrivere e di scegliere i costrutti, le frasi fondamentali, i dettagli da omettere o rendere noti al lettore.
In sintesi ho apprezzato tantissimo l’aspetto formale, sebbene devo essere sincera sul fatto che non mi capita spesso di approcciarmi al tuo stile di scrittura, e vorrei rimarcare la difficoltà nel descrivere la dimensione onirica dei primi paragrafi della storia: mentre leggevo, difatti, mi domandavo quanto impegno ed impiego di tempo esigesse l’accurata scelta delle parole e dei termini volti a delineare una scena così intrisa di crudezza, asprezza, concettualmente pesante, e alla luce di ciò non posso che complimentarmi per il risultato ottenuto! ♥
Circa il contenuto, invece, ammetto che hai una fantasia davvero notevole ed un modo invidiabile di ricollegare tra loro diverse trattazioni e argomentazioni. Le descrizioni iniziali sono state un crescendo di tensione, durezza, quasi gravezza, e tanto efficaci da permettermi di palpare i fardelli con cui Kurapika convive quotidianamente. L’headcanon del vestito venduto per avere modo di proseguire nella sua esperienza di riscatto per la tribù la trovo molto appropriata, enfatizza tristemente ciò a cui è disposto rinunciare per raggiungere il suo scopo, mentre è stata straziante la severità delle parole rivolte dal padre e la brutalità della figura del suo migliore amico oramai privo di vita espressa tramite un’immagine a dir poco cruenta e agghiacciante. Tuttavia è l’ultima scena che ha raggiunto un climax di angustia non trascurabile, ove la stessa dignità del personaggio diviene oggetto di scambio se necessario, la quale però è andata abilmente a stemperarsi con la fine del sogno e l’introduzione alla realtà attuale dove bene o male sono riuscita a smettere di boccheggiare dall’ansia. (…) Infatti ho vissuto per un momento lo stesso (blando) sollievo che ha sperimentato Kurapika affacciandosi alla porta finestra, quasi come se la fresca brezza notturna avesse inebriato anche le mie narici e impregnato i miei polmoni a seguito di una forte tensione psicologica psicosomatizzata.
E qui inizia la parte che personalmente ho gradito di più: il sapiente alternarsi di un clima ironia, comicità e seriosità con cui hai giocato per il resto della storia. Non posso non dire che mi è venuto naturale sorridere davanti allo schermo nell’istante in cui ho letto ‘’ Appena l’individuo raggiunse la porta-finestra, sbatté il quinto dito di un suo piede contro uno spigolo; il grido trattenuto che emise assieme ad uno sbuffo fece capire al biondo di chi si trattava. ‘’, per quanto riguarda l’ingresso di Leorio, che ha ancor più smorzato l’atmosfera volutamente densa di pesantezza.
Questo personaggio ha consentito alla storia di assumere tratti più leggeri, di uniformarsi meglio con l’esperienza raccontata e anche, anzi soprattutto, di comprendere più a fondo le diverse sfaccettature antitetiche di Kurapika. Ha svolto un ruolo davvero fondamentale, senza considerare che da qui in poi si è toccato l’argomento sentimentale in netto contrasto con la trattazione precedente, ma nel contempo perfettamente in comunicanza: la dimensione psicologica di Kurapika e la sua risultanza in incubi ricorrenti ed angoscianti hanno permesso a Leorio di approcciarglisi con maggiore intimità, e sono state così il preludio di una solo accennata svolta nel rapporto tra i due. Infatti vorrei precisare quanto abbia apprezzato il finale non forzato con cui hai concluso il lavoro: hai utilizzato il punto di vista di Leorio per analizzare la situazione creatasi, approfondendo il tipo di sentimento che caratterizza il loro legame, facendo assaporare l’inizio di quella che sarà una futura svolta ma senza alterare la normale consequenzialità dei fatti in occasioni simili. L’avvicinamento era d’obbligo, la tenerezza della figura di Leorio che conforta un Kurapika oltremodo turbato, e che ha scelto nonostante un primo momento di riluttanza di concedersi delle riflessioni insieme al maggiore, è stata gradevolissima così come lo è stato un primo approccio istintivo dettato da una momentanea situazione di pacatezza e tranquillità.
‘’ Si stupì nel vedere che la cosa non lo aveva disturbato. Allora, azzardando un altro tentativo, puntò il polpastrello del suo pollice verso le sue labbra socchiuse. Prima che potesse sfiorarle, al Kuruta sfuggì: «Non ci provare».
Leorio si irrigidì e dopo un paio di secondi allontanò la mano dalla sua faccia.
«S-Sei sveglio?», domandò intimidito.
Non ottenne risposta. L’amico continuò a dormire normalmente. ‘’
Esattamente in questo punto, ancora una volta sfociato nel comico che contraddistingue la loro relazione. Insomma, oltre ad aver analizzato il loro rapporto da più punti di vista, avendo messo in risalto gli albori di un sentimento non ancora confessato e l’innocenza dell’amore nella sua prima fioritura, ti sei concentrata anche sulla caratterizzazione singola dei personaggi che, come ho già detto in precedenza, trovo indispensabile nonostante si tratti di una coppia.
Concludo perciò dicendo che ho trovato assai soddisfacente l’interpretazione dei personaggi che hai offerto e la concezione del loro rapporto sia nell’aspetto dell’amicizia, che in quello romantico.
Non vedo l’ora di poter leggere e recensire le altre storie che hai scritto, approcciandomi così ad uno stile lontano da quelli che sono solita seguire, o che prediligo io stessa, ma assolutamente stimato e apprezzato in ugual modo. Sei veramente brava e piacevole da leggere, lo ripeto, pertanto aspettati altre recensioni da parte mia e magari anche un poco più approfondite, dal momento che devo riprendere la mano anche nell’esprimere pareri a quanto pare. (?)
Forse, anzi probabilmente, avrò saltato qualcosa da dirti che mi verrà dopo la pubblicazione della recensione (perché funziona sempre così, ouch) ma sappi comunque che sono oltremodo sorpresa del tuo talento e lieta di avere finalmente la possibilità di potermi dilettare nella lettura dei tuoi lavori.
Un bacione e ancora tantissimi complimenti! ♥
Ps. Ottima scelta anche della canzone e delle fanart!