Eilààà, ora finalmente ho un po' di tempo e così ho letto questa storia.
Molto profonda ed empatica -nel senso che fa provare empatia, ma non so come dirlo >>- e soprattutto, struggente.
E vera. Incredibilmente vera. Purtroppo il mondo è pieno di ignoranza e di pregiudizi, tutti che giudicano l'estetica, senza capire che ciò che conta veramente è ciò che è DENTRO una persona.
Abbiamo tutti un cuore che batte, tutti respiriamo, tutti abbiamo più o meno gli stessi problemi nella vita quotidiana.
Semplicemente, certe persone si sentono migliori di altre, che sono diverse.
Sarà che sono orgogliosa o testarda, ma di solito odio andare appresso alla massa. Dovrebbero fare tutti così, credo.
Comunque mi è piaciuto molto l'inizio, quando ancora non si capisce bene chi è che racconta la storia, e chi è che ripete le frasi "perché sei una ragazza, perché sei una femmina..."
Anzi, credo che ancora sia incerta la cosa. Lui crede di star sognando, e quelle frasi sembrano dette da qualcuno che lo sta inseguendo -forse i suoi compagni stessi?- eppure sembra una frase che ripete a se stesso.
Quando poi passa le dita sulle cicatrici... brividi, hai descritto benissimo ogni sentimento e ogni emozione, i miei complimenti :)
Anche se la storia dell'altra volta aveva un tocco di mistero in più, questa è molto più toccante, almeno secondo me.
Perché l'incomprensione è... terribile. Sembrerò banale ma non saprei che altro aggettivo usare.
Comunque immagino che ti starò annoiando con questi sproloqui quindi ti saluto, aspettando la prossima storia, perché sono sicura che riuscirai a stupirci ancora! :D
Un bacio, Bea :* |