Recensioni per
The Longest Night of Our Life
di Doralice

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/04/12, ore 22:17

Alice, questa è una piccola grande perla. Mi hai commossa fino all'inverosimile. Tutte le fasi emozionali attraverso cui passa Sherlock sono descritte in uno splendido crescendo. E tutti quei paragoni con l'astronomia sono perfetti. Che dire della reazione di John? Assolutamente magnifica, volevo entrare anch'io nella storia per dirgli "va tutto bene, caro, il tuo Sherlock è qui ora".

Tachicardia ed eccesso di sudorazione alla presenza della persona verso cui si nutre il sentimento. Desiderio di possesso carnale. Futili fantasie a lieto fine. E vissero per sempre felici e contenti, risolvendo casi, bloggandoci su e dimenticando i pantaloni

Con questa mi hai letteralmente uccisa!!

Mi auguro che i Mofftiss ci descrivano la reunion in un modo soddisfacente, anche solo la metà di come l'hai descritto tu. E un pugno ci sta più che bene! Magari anche qualche carezza.
Metto la tua storia tra i preferiti!
Cri

Nuovo recensore
03/04/12, ore 13:07

Non ci sono mai troppe versioni del gran ritorno, my dear. Mi piace che qui approfondisci il punto di vista di Sherlock e lo fai con una serie di frasi e pensieri che si abbinano perfettamente al suo modo di ragionare... anzi... al suo modo di "sentire". Sto BRAMANDO di vedere sullo schermo il primo sguardo fra loro due, dopo i tre anni di separazione, e se potessi esprimere un desiderio "da fangirl", uno solo, su tutte le fandom che adoro, sarebbe quello che il ritorno fosse accolto con un epocale bacio (dopo tutta l'angst che vogliamo), simile a quelli che hai descritto nelle tue post-Reichenbach fics.

Gatiss ci ama troppo per non farlo... vero? ;)

Recensore Master
30/03/12, ore 13:45

Sì, sì, una fanfiction come piace a noi. Scritta con criterio, come sempre, ed emozionante. Due cose mi sono saltate subito agli occhi:
1) la scelta del punto di vista di Sherlock. Quasi tutte le post-Reichenbach che ho letto sono dal punto di vista di John (pure io ne ho scritta una e ho scelto questo). Forse perchè John è più aperto e più facile da leggere, mettersi nei panni di Sherlock ed immaginare cosa possa aver provato in questi tre anni è molto più arduo, quindi complimenti per il “coraggio” e per la riuscita della storia.
2) la totale assenza di dialoghi: è una scelta senza dubbio originale e rende la narrazione interessante, e fluida. L’intera storia è un lungo flusso di coscienza che prende il lettore per mano e gli fa esplorare tutti gli stati d’animo del consulting detective. La realizzazione di possedere un cuore gli cambia tutte le carte in tavola: aveva programmato la sua uscita di scena a tavolino, razionalmente, ma lontano dal suo blogger, riesce a capire l’importanza e la bellezza del periodo passato con John.
Forse è vero che ci accorgiamo delle cose per noi più preziose solo quando le abbiamo perse.
E la scala dei valori di Sherlock ne esce completamente rivoluzionata: giocare alla spia, risolvere crimini non è la stessa cosa se non c’è John.
La parte più triste della tua storia per me è lo stato d’animo con cui Sherlock torna a Londra: ci torna perchè è stanco, perchè lo deve a John (I was so alone and I owe you so much), ma ci va con la consapevolezza che le cose potrebbero anche andare male, molto male, Sherlock davvero non sa come l’altro potrebbe reagire e l’ipotesi del rifiuto totale non è affatto così remota.
John reagisce... proprio da John (quando chiude la porta e si prende un attimo per riflettere, mi ha ricordato quando ha trovato la testa mozzata nel frigo “Ho visto davvero ciò che ho visto?” XD), la rabbia sfogata d’istinto e il dolore di tre anni di solitudine che trova uno sfogo.
Poi c’è il perdono e il bacio che è lì a testimoniare qualcosa che tra di loro c’è sempre stato, e al contempo è qualcosa di nuovo, che li spinge in una direzione sconosciuta a entrambi. Ma ormai si sono ritrovati ed è questa l’unica cosa che conta davvero ♥.

Recensore Veterano
30/03/12, ore 00:49

Meraviglia! Grazie per questa storia così... "loro"! Me li vedo a comportarsi così! Un abbraccio, Saso

Recensore Junior
29/03/12, ore 23:00

Questa fanfiction mi è piaciuta parecchio(anche se non li vedo come coppia) e scrivi veramente bene (scrittura fluida,chiara, precisa )
Il punto di vista di Sherlock, la sua disperazione, la reazione di John(la porta sbattuta in faccia, il pugno in faccia che si merita alla grandeXD) sono stati ben descritti
Complimenti =)

Recensore Veterano
29/03/12, ore 22:07

John non frigna e io si. Tenendo conto che sto ascoltando la cosa piú triste del mondo è normale piangere, no? Anch'io immagino sempre che john picchi sherlock al loro primo incontro dopo reichenback, chissá perchè... come al solito hai la mia approvazione per qualsiasi cosa ti venga voglia di scrivere e questa mia affermazione comprende anche la sfilza di complimenti che dovrei farti ma che sono troppo stanca per elencare. Vado a dormire, cara, e complimenti anche per questa deliziosa versione del grande ritorno. Bene, ora fila a scrivere the butterfly effect <3 baci baci.

Recensore Junior
29/03/12, ore 20:44

Veramente, non capisco come fai, ma ogni tua storia è sempre fantastica.
La narrazione è fluida e scorrevole, mi meraviglio sempre, sempre, sempre, di come tu riesca a rendere REALE e TANGIBILE il racconto, come se le immagini mi si materializzassero davanti agli occhi.
Scusa se la recensione appare un po' smielata (giuro che non è falsa adulazione)
Mi levo tanto di capello, complimenti.
OM

Recensore Master
29/03/12, ore 19:49

"Il lavoro nobilita l'uomo. Ma non riempie i vuoti dell'anima." -->ti rendi conto di avermi fatta pigolare come un'idiota? piiiiiiii ç____ç

"L'amore, nell'accezione più completa e populistica del termine. Tachicardia ed eccesso di sudorazione alla presenza della persona verso cui si nutre il sentimento. Desiderio di possesso carnale. Futili fantasie a lieto fine. E vissero per sempre felici e contenti, risolvendo casi, bloggandoci su e dimenticando i pantaloni." -->Sherlock va sempre in giro senza mutande, è assodato. Comunque.. anche qui mi fai pigolare, non si fa ç____ç ma come fai??? a scrivere così....

"Questa cosa giusta nel momento più sbagliato vi sta facendo annaspare sul pavimento in un intrico di arti e vestiti e parole spezzate. Tra la tua esperienza paragonabile a quella di un seminarista e la ritrosia così borghese di John, riuscite a ristabilire una specie di equilibrio tra le parti e a risollevarvi – letteralmente e metaforicamente – da quella situazione." --> le cose giuste non avvengono mai nel momento giusto, ma se avvengono.. bisogna permettere loro di svilupparsi!

"Sarà così difficile e incomprensibilmente bello." --> e qui piango di gioia! *______________*

Hai scritto un altro capolavoro, me tanto happy!!!!!

Recensore Master
29/03/12, ore 19:18

Ciao! Beh, era un po' che non mi emozionavo leggendo qualcosa, grazie. Naturalmente, quando mi emoziono, mi vengono subito in mente canzoni, in questo caso almeno due o tre. Tornando alla storia, poteva essere difficile raccontare il ritorno dal punto di vista di Sherlock, ma tu lo hai fatto veramente bene, rendendolo plausibile per un personaggio come lui. Si può veramente pensare che una persona che ha passato tutta la vita a rifiutare i sentimenti, ci possa mettere qualche anno a studiarle, accettarle e soprattutto metterle in pratica. Mi sono piaciute molto le reazioni di entrambi all'incontro ed ho apprezzato l'averci reso partecipi pur non usando dialoghi. Complimenti vivissimi, alla prossima!
Sara