Aaaah, quel pezzo di Romeo e Giulietta è bellissimo! *w* Non potevi scegliere brano migliore da cui trarre il titolo della storia! *w*
Personalmente vedo questa storia e l'altra dell'avarizia come una il seguito dell'altra. Mi dà quest'idea e non so perché.
Comunque sia, trovo anche questa una descrizione di un lato di Kanda che mi piace e non solo perchè di mezzo c'è un bell'accenno di shonen-ai... o forse principalmente per quello, bho!
Detto ciò: direi che, anche in questo caso, ci siamo. Il prompt c'è e come sempre lo trovo ben integrato e adattato al contesto, così come trovo sempre buona la grammatica.
Inutile ripetere che anche 'sta storiella mi è piaciuta, vero?
Cercherò di velocizzarmi con le recensioni, sono parecchio indietro!
Alla prossima!
Paz ^^

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Bellissima!
Hai reso giustizia alla pratica di Lavi di chiamare Yu per nome, che diventa il mezzo con il quale il giovane Bookman è riuscito a scalfire l’imperturbabilità di Kanda.
Il contrasto tra la chiusura perfetta con cui Kanda si nasconde al mondo all’inizio, ed il pezzo finale in cui “accetta” di farsi chiamare per nome dall’altro, nascondendosi dietro al fatto che tanto è solo un nome è netto. In mezzo c’è l’interiorità di una persona che a poco, a poco si apre ad un’altra.
E tra l’altro l’altra è una persona dai mille nomi, e che quindi potrebbe aver scalfito quello scudo quasi e solo per gioco.
Da una parte si prova un po’ di liberazione con l’apertura di Kanda, ma dall’altra un po’ di apprensione nel non sapere le motivazioni di Lavi.
E’ una fic davvero intrigante.
Complimenti.

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Davvero meravigliosa. Kanda non potrebbe essere più lui, e tu non potevi darne un'introspezione più accurata e azzeccata, che spiegasse il perchè di questo famoso tabù. Molto bella la frase su Lavi che cambia nomi come vestiti; ma più di tutto ho amato il finale, e come ovviamente Yu finisce per capitolare, se c'è di mezzo il baka usagi. Splendida :)

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