Recensioni per
Chocohome
di lovejero

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/04/12, ore 11:07
Cap. 1:

Vera84 – Chocohome 

Grammatica 4.6/5 
Lessico: 4/5 
Originalità e trama: 9/10 
Uso del profumo: 10/10 
Uso della citazione: 9.5/10 
Giudizio personale: 9.1/10 
Totale: 46.2/50 

GRAMMATICA: 

La grammatica è ottima, ci sono degli errori ma sono pochi e davvero contenuti. 
- “…e si apprestava a raggiungere la sua amica Mary a (per) pranzo a Brooklyn…” In questo caso non mi è sembrata particolarmente corretta la preposizione “a” ma, di più, lo sarebbe stata la preposizione “per”. 
- “Bene ragazzi e ragazze di NY, giovani e anziani, mamme e papà all’ascolto: siete su radio Music, a tu per tu con Sarah e il tema di oggi è “ridere”. In questo caso, forse per pignoleria, avrei aggiunto i due punti per introdurre il tema di cui verrà trattato: “Il tema di oggi è: “ridere”. 
-“Certo, è una frase alquanto banale e ovvia, ma..vera.” Sono davvero puntigliosa, me ne rendo conto, ma solitamente i puntini di sospensione sono sempre tre. 
- “Tolse il tappo e annusò, chiudendo gli occhi, poi inspirò forte come la madre le aveva insegnato, e assaporò quel momento, consapevole che Michael la stava guardando divertito. Era un gesto che ripeteva abitualmente.” Riguardo la “,e” ci sarebbe sempre un lunghissimo discorso da fare. Mi rendo conto che ne è accettato l’utilizzo e non sempre viene considerato quale errore e, infatti, non lo considero sempre errore neanche io ma, in questo caso, quando cioè la pausa vocale rimane invariata, oppure la virgola non è posta per enfatizzare la frase precedente, trovo che “,e” risulti un di più, una ridondanza in questo caso inutile. 
Elidendo la virgola, infatti, in questo caso non varia il ritmo e non viene aggiunto nulla, né sottratto, alla frase. 

LESSICO E STILE: 

Lo stile è buono: semplice, scorrevole e attribuisce un buon ritmo alla storia. 
Stesso però, in tutta sincerità, non posso dire del lessico che mi è parso un po’ troppo elementare, un po’ scontato ed anche un po’ troppo semplice. 
Credo che, attribuendo maggior attenzione al lessico, anche la tua storia che, già di per sé è molto, molto carina ed originale, potrebbe guadagnare ulteriori punti a suo favore. 
Qui sotto, comunque, ti ho portato qualche esempio riguardo il lessico, espressioni un po’ troppo “dirette” e poco strutturate e a volte, benché mi rendo conto sia parte del linguaggio parlato, un po’ scorrette e “gracchianti” alla lettura. 
-“Sono le 18 del 20 gennaio 2012.” Estrema pignoleria personale, non volermene, ma credo che “le 18:00” risulta più corretto. 
- “Alle 13 (13:00), quando tutto sembrava finito.” Medesimo discorso del punto superiore. 
- “Ricordo che faceva molto freddo ed erano passati (trascorsi) due giorni dal Natale.” Ecco un esempio di quello che ti dicevo prima riguardo il lessico. Una semplice parola può addolcire il testo ed anche conferirgli maggior colore e profondità; in questo caso per esempio, tra parentesi tonda, ti ho aggiunto una soluzione un po’ meno usuale, meno utilizzata nel parlato ma che ha lo stesso significato del “passare” ed è quindi un suo sinonimo. 
- “Sfido chiunque, soprattutto quelli che non mangiano il famigerato cibo degli dei, a dirmi che la cioccolata, nel suo odore e sapore, non è buona.” Anche qui, “quelli che non mangiano” suona un po’ troppo dialettale; io avrei forse reso la frase così: “Sfido chiunque, soprattutto coloro che non hanno mai mangiato il famigerato cibo degli dei, a dirmi che la cioccolata, nel suo odore e sapore, non è altrettanto buona.” 
- “Anzi, sapete che vi dico? Che mi diciate, oltre alla persona, oggetto, situazione che vi fa ridere, se avete mai provato a sentire realmente l’odore del cioccolato, che cosa rappresenta per voi.” In questo caso, “dite e diciate” è una ripetizione un po’ fastidiosa alla lettura. L’avrei evitata utilizzando qualche altra forma come: “Anzi, sapete che vi dico? Vorrei che mi raccontaste, oltre che la persona, l’oggetto, la situazione che più vi ha fatto ridere, se avete mai provato a sentire realmente l’odore del cioccolato e che cosa questo rappresenti per voi”. 
- Michael le cinse la vita, avvicinandola ancora di più a lui. “Ah, sì?” Sarah annuì. 
Avvicinandola “di più a lui” non è scorretto, assolutamente, ma forse “a sé”, risulterebbe più piacevole alla lettura. 

ORIGINALITA’ E TRAMA: 

Per quanto riguarda l’originalità non posso di certo lamentarmi, non che voglia farlo nei riguardi della trama, anzi. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’espediente che hai deciso di utilizzare, non mi era mai capitato di leggere una storia in cui fosse emulato un discorso alla radio e, ti dirò, mi è piaciuto davvero moltissimo, oltre che per contenuto soprattutto per, come ho appena detto, idea e sviluppo. 
E’ un modo davvero molto carino per raccontare una storia, in questo caso direi uno spaccato della vita della protagonista e della sua splendida relazione con il fidanzato. E’ un modo molto efficace anche per rendere la narrazione leggera, intrigante e coinvolgente. Ti da modo di sentirti partecipe, quasi fossi tu, colui che legge, uno degli ascoltatori di quella frequenza, uno di quelli che, a casa davanti al pc, ascolta distrattamente la radio per poi soffermarsi a riflettere su ciò che lo speaker ti dice. 
In questo senso l’originalità è davvero alle stelle e, ripeto, benché mi sia capitato di incontrare questo espediente in qualche film, mai mi era successo in uno scritto e ne sono rimasta più che affascinata. 
La trama è ben sviluppata, come detto poco prima in effetti non è altro che un episodio di vita, un piccolo spaccato di quotidianità e come tale è un po’ limitato ma, in fin dei conti, ripeto, il tutto ha una sua logica, si sviluppa passo passo e non resta fine a se stesso. 

USO PROFUMO: 

Ovviamente, nel tuo caso, non potevo che assegnarti un pienissimo e più che meritato 10 in questo parametro. 
Hai ripreso il profumo alla perfezione, l’hai utilizzato facendo risaltare le sue sfumature, descrivendone appieno gli aromi ed inoltre ne hai fatto completamente il centro della narrazione. 
Anche il solo portare il lettore a riflettervi su, a ricordare che odore stupendo abbia la cioccolata, è stato un ottimo espediente non solo per introdurre il tema, quanto più per portare il lettore stesso ad appropriarsi di quell’odore attraverso la tua storia. 
“Avete mai annusato fino in fondo l’odore del cioccolato? Sa…di buono.” 
Ecco, in particolare mi riferisco a questa frase che, benché non si soffermi a descrivere davvero, al momento, quale sia davvero l’odore del cioccolato, le sue sfumature o fragranze, rimanda fortemente al suo profumo attraverso lo stimolo del pensiero. Il lettore è portato, sempre come se stesse davvero ascoltando una trasmissione radiofonica, a pensarci, a riflettere e ricordare, a scavare nella sua mente alla ricerca di quell’odore. 
Ovviamente il 10 non è limitato a questo ma anche, e soprattutto, a molti altri riferimenti sparsi all’interno del testo che hanno caratterizzato ed esaltato sempre di più questo profumo. 

USO DELLA CITAZIONE: 

In un primo momento confesso che l’accostamento “cioccolata-ridere” mi è parso un tantino azzardato, forse non particolarmente attinente, ma mi sono dovuta ricredere scorrendo man mano la lettura del tuo testo. 
Nonostante ammetto di essere ancora un pochino titubante sull’accostamento (uno 0.50 di non totale convinzione) trovo davvero che tu sia riuscita a rendere credibile il tutto ed amalgamarlo alla perfezione. 
Hai inserito argomentazioni a riguardo, sotto forma di testimonianze e mini-narrazioni, ne hai reso il tema, insieme al profumo, quale parte centrale della storia e sei riuscita anche a sottolineare molto bene il tuo punto di vista a riguardo. 

GIUDIZIO PERSONALE: 

Ripeto, la storia mi è piaciuta. E’ semplice ma senza perdere di originalità, di brio e di profondità. 
E’ anche molto romantica e, benché ammetto di non amare particolarmente il genere, nel tuo caso, resa più che altro una commedia che non una storia semplicemente sdolcinata, mi è piaciuta davvero tanto. 
La protagonista mi ha rapita completamente, forse perché mi ci rispecchio un po’: tra le sue corse, le sue sfortune ed il suo essere, alla fine di tutto, terribilmente ottimista e felice. 
Sprizza gioia ed allegria da tutti i pori e, soprattutto, è molto divertente nel suo modo di porsi con la gente via radio, nell’affrontare le “sfortune” quotidiane e trovo che questo sia uno dei fattori che più coinvolgono il lettore e lo rendono partecipe della storia. 
Guarda, mi sono affezionata da subito a Sarah e non ho dubbio alcuno che, chiunque legga la storia, oltre che emozionarsi e sciogliersi letteralmente davanti alla dolcezza del suo splendido fidanzato, si affezionerà a lei quanto sono riuscita a fare io. 
In ultimo, anche per la tua storia ho trovato e sottolineato il pezzetto che, più di tutti, senza contare ovviamente l’insieme, mi ha più colpita: 
““Ciao Sarah, sono Anna da Detroit. La mia felicità è mio marito: mi fa sempre ridere. E non solo quando ho una brutta giornata, ma sempre. Che sia una battuta, o il tono di voce ironico, o un’imitazione. Lui mi fa bene. E’ la mia cura. Per quanto riguarda il cioccolato, beh, per me profuma di matrimonio, perché la mia torta nuziale era ripiena di cioccolato fondente e ogni volta che ne mangio un po’, ripenso inevitabilmente a quel giorno.” 
Non so, forse è il fatto che ogni ragazza sogna un matrimonio così, un’unione che non si sfaldi o perda di intensità con il passar del tempo, o forse è quel “è la mia cura” che più di tutto mi ha emozionata… Sinceramente non saprei dirti ma, quello che posso assicurarti, è che ho adorato questo pezzetto al pari di tutta storia. 

Ria-chan