"Paparapa, papaparapapapa, papapapapapapa, parapapa, parapapa, parapapaaaaa"
"Graaaaaaaaa"
Sono sempre stata una ragazza normale, con una vita normale. Poi l'ho conosciuta.
Una ragazza anch'essa normale a prima vista, pure simpatica.
Ma poi, l'impossibile. Era una scrittrice.
E da lì la merda.
Ogni storia che lei pubblicava, in un sito amatoriale, doveva per forza avere una mia recensione, diceva.
Però la cosa stava diventando un'ossesione.
Nulla da dire, sicuramente una bravissima scrittrice.
Forse ogni tanto scriveva cose tristi da far paura, altro che piangere, ma era tutto sotto controllo.
Poi, un giorno pubblicò due storie di fila0.
E lì fu il caos.
Che scriverle in una recensione di diverso?
1) "Bellissima storia come sempre, la drabble è davvero carina e esprime dei bei sentimenti". NO, troppo qualcosa.
2) "..." Non mi viene in mente quasi niente.
3) "." NADA, NULLA.
SOS
La crisi era in atto.
Che dirle. La storia era davvero carina e ben scritta, originale!
Ma più di questo cosa potevo dirle.
Ma la batosta finale fu una sola e semplice riga:
-Bando alle ciance, vi saluto con il caloroso proverbio: " Una recensione oggi, una scrittrice felice domani. Salva il mondo."-
Caloroso proverbio? Una recensione oggi, una scrittice felice domani? Salva il mondo?
Basta. Dov'è che ho messo la pistola? Ho proprio bisogno di uccidermi.
The End
*Applausi in sala*
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Sara: Agnese, ma non ti ricorda vagamente qualcosa?
Agnese: No, non mi pare.
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