Decima classificata (a pari merito) al contest “Hit me with your fastest shot”: Il desiderio più grande, .:Melian:.
Grammatica e stile: 6,95/10.
“... mentre nella saletta attigua, Severus Piton era seduto...”
Questa virgola chiude un inciso che però non è stato aperto: siccome dal tuo stile noto un abbondante uso delle virgole, ti consiglio di aggiungerne una dopo “mentre” piuttosto che togliere quella che c’è già. (-0,05)
“... provava un vago compiacimento nel notare che c’erano Grifondoro che erano riusciti a fare anche peggio.”
Quando l’ausiliare è essere, c’è poco che si possa fare. Però suona comunque come una ripetizione, quindi potresti, nel secondo caso, sostituire con “in grado di fare anche peggio”. (-0,3)
“... aggiunse poche gocce di un ingrediente segreto e accuratamente selezionato dalla propria dispensa personale, e attese...”
Trattandosi di un elenco di azioni, questa virgola andrebbe omessa. (-0,05)
“Normalmente, ottenere un risultato eccellente al primo tentativo con una pozione difficile quanto quella a cui stava attualmente lavorando, dava a Piton una soddisfazione che perdurava per giorni...”
Dopo “lavorando” c’è una virgola che stona, perché di fatto “ottenere un risultato eccellente” è da considerare il soggetto di “dava”. Quindi, i casi sono due: o la togli, o la usi per delimitare un inciso che potresti aprire dopo “tentativo” (io opterei per la seconda, perché altrimenti si crea un effetto apnea). (-0,05)
“...non rovinate dalle sudicie ed inesperti mani...”
Inesperte. (-0,1)
“...era un moto dell’anima che non faceva increspare la superficie del suo viso, ma si infossava, si insinuava come il pungiglione di uno Schiopodo Sparacoda nella sua mente.”
Questa frase è un po’ contorta. Intendi che è il moto dell’anima a infossarsi e insinuarsi? Mi è poco chiaro anche il significato di “moto dell’anima”, se associato a questa frase: non è che normalmente il volto di Severus sia un tripudio di espressione. È un po’ contorta: potresti rivederla. (-0,25)
“...la porta socchiusa che tagliava il buio corridoio tortuoso con una lama di sottile luce proveniente dall’interno dell’aula ora completamente disabitata.”
C’è un effetto apnea, ti consiglio di inserire della punteggiatura. (-0,25)
Inoltre, l’espressione “disabitata” non mi sembra calzante per una stanza occupata a scopo, diciamo, lavorativo. Non è che ci fosse accampato, per cui magari “deserta” potrebbe essere più adatto. Tanto più che poco più avanti parli di corridoi “abitati” dagli spettri, quindi si crea una certa eco, sebbene non si possa parlare di una vera e propria ripetizione. (-0,2)
“...i corridoi abitati degli spettri delle casate...”
Errore di battitura. (-0,1)
Inoltre, non mi piace molto quando si usa il termine “casate”: sono le Case (che danno anche un’idea più accogliente), sebbene spessissimo si senta dire anche “casate”. Ma, a mio parere, andrebbe usato solo nel caso in cui si volesse evitare una ripetizione. (-0,2)
“Piton si accostò...”
Non sarebbe meglio “vi si accostò”? (-0,1)
“...come se credesse di aver sbagliato i propri calcoli e che stesse commettendo un grosso errore.”
Trovo che “di star commettendo” sia più coerente con la coordinata; inoltre, evita la cacofonia data da credesse/stesse. (-0,25)
“...aggrappò le dita al drappo...”
Questa espressione è cacofonica. Che ne pensi di “artigliò”? (-0,25)
“...col suo naso adunco sotto una zazzera di capelli neri e sottili...”
La zazzera mi dà l’idea di qualcosa di vaporoso, quindi non è il termine adatto per descrivere la chioma di Piton. Infatti, se non ricordo male, è un termine usato per descrivere i capelli di Harry. (-0,2)
“...e gli sorrise, fu un sorriso dolce, amichevole, affascinante, un sorriso che strappò un brivido...”
Dopo “sorrise”, preferirei i due punti, poiché vai a spiegare com’è il sorriso. (-0,05)
Dopo “affascinante”, invece, metterei il punto e virgola, altrimenti la frase diventa troppo lunga. (-0,05)
“...strappò un brivido al mago talmente forte che...”
Qui invertirei i complementi: “un brivido talmente forte al mago”. (-0,25)
“...quasi il mago avesse paura...”
Ripeti “il mago” anche un paio di righe più su. (-0,3)
“...la fronte schiacciata contro lo specchio .”
Hai lasciato uno spazio prima del punto. (-0,05)
Oltre a questo, ho deciso di non toglierti altro punteggio perché, sviste a parte, non pensavo nemmeno di arrivare a un punteggio così basso. Hai un’ottima padronanza del tuo stile (nel senso che hai un’impronta marcata che ti caratterizza, ed è sempre bello quando accade) e anche del vocabolario – ed essendo così variegato non è una cosa da poco. Si vede che sai quello che dici, insomma. L’unico appunto che posso farti dal punto di vista più generale è che frammenti troppo le descrizioni: a volte non è necessario inserire una virgola tra ogni complemento, perché ne risente molto la fluidità.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10.
C’è un giusto equilibrio tra il disgusto per gli studenti e il dolore provocato dallo Specchio delle Brame, che crea un ottimo chiaroscuro tra la prima e la seconda parte della storia. Come si sia passati da un’emozione all’altra è difficile da dire, perché ci si trova catapultati nel dolore senza realmente rendersi conto di come il disgusto sia sparito. È una bella cosa, perché significa che hai ricreato fedelmente le mille sfaccettature di un uomo molto difficile da afferrare proprio per via della sua complessità.
Quindi, di fatto, la caratterizzazione è molto indovinata: il punteggio infatti è alto, solo che non è pieno. Questo è dovuto a piccolezze, più che altro. Una fra tutte è quella frase sull’espressività del volto di cui ho già ampiamente discusso nella parte riguardante lo stile, quindi non intendo ripetermi. Poi, in generale, credo che la grande attenzione ai dettagli possa essere fuorviante: è vero che si tratta di una storia narrata in terza persona, ma il narratore è comunque interno, poiché riprende il punto di vista di Severus; quindi, mi viene difficile immaginarlo osservare tutto ciò che lo circonda in modo tanto meticoloso. Può farlo quando entra nella stanza dello Specchio, come per tergiversare, ma non durante tutta la storia.
In generale, però, hai svolto un ottimo lavoro: l’ultima parte, in particolare, mi ricorda ciò che Harry vede nel Pensatoio del Professore e anche i ricordi che lui stesso gli dona mentre sta morendo. Piton è una personalità molto calcolatrice, ma quando il suo dolore esplode non conosce argini, e credo che per centrare il personaggio questa fosse la parte più importante – che tu hai rispettato.
Gradimento personale: 8,5/10.
Si può considerare uno slice of life, giusto? Con un finale molto angst, ma pur sempre uno slice of life. In ogni caso, sono due cose che apprezzo sempre moltissimo. Inoltre, ho un animo orgogliosamente Serpeverde – decretato anche da Pottermore – e con la parte riguardante la correzione dei compiti hai centrato il mio cuore: mi hai ricordato me mentre valuto le storie di voi poveri malcapitati, che vi iscrivete ai miei contest pieni di entusiasmo e non sapete in cosa vi state infilando. E, allo stesso modo, la seconda parte è così straziante che non vale nemmeno la pena di giustificare il motivo per cui l’abbia apprezzata: cose così si apprezzano e basta.
Tuttavia, ti ho decurtato una fettina del punteggio per via dell’abbondanza di virgole e dettagli, che mi hanno reso un po’ difficoltosa la lettura – l’hanno rallentata, più che altro, e non è il mio stile preferito.
Totale: 24,45/30. |