Salve e buona domenica!
Leggere determinate NaruHina fa sempre bene, insomma: vedere cosa salta in testa ad autori che scrivono su di loro, credo che sia una cosa del tutto normale per uno che ama questo pairing.
Comunque, bando alle ciance e ciancio alle bande, parliamo della tua storia e di quello che ho provato nel leggerla.
L'Hinata di questa storia è una ragazza umana.
Non ti so dire per certo se è IC dato che Kishimoto non la dipinge mai paurosa e gelosa per le relazioni umane che ha con Naruto, ma credimi se ti dico che l'umanità nelle storie mi intriga ed affascina allo stesso tempo ed arricchisce, tra l'altro.
E' tormentata un po' dal passato e nel ritrovare determinate caratteristiche comportamentali nella persona più importante per lei, questi sogni e questi pensieri la distruggono letteralmente e vorrebbe conferme, come tutte le donne che si comporterebbero così.
Ma Naruto la capisce subito e le dona subito conferma e sicurezza, senza nemmeno dirle 'ma cos'hai?' oppure 'Hey Hinata, oggi sembri più triste del solito...' , magari concluso con un 'Io sono come te! Sii allegra e vedrai che tutto si aggiusterà!': sinceramente, mi darebbe ribrezzo, sentirlo parlare così con lei.
Le emozioni sono palpabili e sono legate ad una profonda introspezione umana ed insicura della Hyuuga, che vive l'amore come una bella cosa certo, ma con troppe paure che deve abbattere nel corso del tempo, anche perché Naruto qui inizia ad amarla, seppur non glielo dica esplicitamente.
Anche dal punto di vista testuale e grammaticale ci siamo, hai fatto un lavoro molto dignitoso ed interessante, con pochissime sbavature (tipo i trip mentali di Hinata un po' incasinati, ma credo vadano bene per il contesto) e la paura della ragazza del raccogliere solo briciole è originale e bella al tempo stesso, direi che è anche attuale, considerando i rapporti che il proprio uomo può avere con altre donne, specie le grandi amiche.
Beh, che dire, ottimo lavoro, sicuramente. Ho apprezzato la storia dall'inizio fino alla fine e ti faccio i miei complimenti in merito.
Un abbraccio,
Watashiwa
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