Now, she was flying - Acquamarine
Originalità 20/20
Utilizzo del pacchetto 20/20
Grammatica 9.8/10 (sottrarrò ad ogni errore 0.20 punti)
Stile 8/10
Apprezzamento personale 18/20
Totale: 75.8/80
Allora cara, da cosa cominciamo?
Direi dalla grammatica che, a parte un piccolo errorino che più che altro è per mia pignoleria, è corretta sia a livello ortografico che di punteggiatura.
Ebbene, l’errorino che ho riscontrato è questo:
“Aveva affidato al vento tutto ciò che le rimanesse: l'amore.”
In termini di correttezza credo che l’utilizzo del congiuntivo possa anche essere accettato. Devo però ammettere anche che il pensiero che non sia adatto, in questa frase, continua a tormentarmi.
Ho un po’ valutato allora la situazione basandomi sul comune significato del congiuntivo:
“Il congiuntivo imperfetto è la forma verbale della lingua italiana usata in genere nella proposizione subordinata laddove la principale al passato esprime insicurezza:
Dato il suo valore di irrealtà, il congiuntivo imperfetto gioca un ruolo di primo piano nella formazione del periodo ipotetico.”
In base a questo, insomma, ho confermato la mia incertezza riguardo l’utilizzo che ne hai fatto in questa frase. In questo caso infatti, specificando subito dopo cosa le rimane, ovvero l’amore, non vi è insicurezza nella frase né un’ipotesi ma, esclusivamente, una certezza, espressa quindi dal modo indicativo.
Avrei corretto la frase, allora, così:
“Aveva affidato al vento tutto ciò che le rimaneva: l'amore.” Oppure “Aveva affidato al vento tutto ciò che le era rimasto: l'amore.”
Ovviamente sarò disponibile a discuterne con te qualora la correzione non dovesse convincerti.
Passando oltre, andrei ora a valutare i restanti punti.
L’utilizzo del pacchetto come primo. Hai svolto un ottimo lavoro nell’utilizzare l’idea tratta dall’immagine come spunto per una storia, finendo poi con il crearne una totalmente nuova; ricollegandomi qui anche all’originalità, come si evince dal punteggio massimo, mi complimento tantissimo con te. Hai creato una storia completa, elaborata e che non si concentra solo su una semplice descrizione ma racconta della protagonista qualcosa in più. Era proprio questo ciò che chiedevo: stupore, o meglio, una storia che non si evincesse o non sembrasse già chiara dall’immagine proposta.
E tu sei riuscita perfettamente a soddisfare questa richiesta e a presentarmi qualcosa che, partendo dalla fotografia scelta, mai e poi mai avrei immaginato. Hai anche presentato una protagonista ben sviluppata, caratterizzata a fondo nonostante il limite di parole.
In qualche modo scavi a fondo nel suo essere, nella sua difficoltà e nella sua tristezza. Certo, non vi sono spiegazioni riguardo il suo gesto estremo ma, immaginarlo, non è affatto difficile. Travolta da infelicità, dolore o dalla mancanza di libertà, decide che l’unica sua via di fuga, estremamente tragica ma liberatoria, sia quella del suicidio.
Ho trovato molto poetico l’accostare la figura del palloncino con la lettera, che racchiude in sé speranze ed amore, che vola in alto verso il cielo e, di contro, la ragazza che vola in qualche modo ma che, appesantita da tristezza, dolore e sofferenza, non può far altro che volare per un breve istante poiché finirà con il precipitare e non realizzare davvero quella sua aspirazione.
Insomma, il testo è davvero bello ed è stata una splendida quanto piacevole lettura.
Ria-chan |