Balla, mia Esmeralda – Ren_ 

Originalità 19/20 
Utilizzo del pacchetto 20/20 
Grammatica 10/10 (sottrarrò ad ogni errore 0.20 punti) 
Stile 9.5/10 
Apprezzamento personale 19/20 
Totale: 77.5/80 

Bene, direi di cominciare come sempre dalla grammatica che, inutile dilungarmi troppo, è perfetta e corretta come si evince dal pieno e massimo punteggio ottenuto in questo campo. 
Anche nell’utilizzo del pacchetto ti sei guadagnata una splendida e massima votazione che, ovviamente meritata, esprime il tuo essere riuscita a soddisfare pienamente quelle che erano le richieste del contest ed anche gli elementi imposti dal pacchetto da te scelto. 
Hai infatti reso la ballerina, personaggio obbligatorio del pacchetto, il centro del tuo racconto ed hai arricchito il tutto con i riferimenti all’immagine e con una mini storia che contorna il tutto. 
Proprio a questo riguardo vorrei allora passare all’originalità che è decisamente molto alta, quasi massima come puoi vedere. 
Complice del voto tanto alto è stato, se posso essere sincera, anche lo splendido stile utilizzato nella drabble che esalta le descrizioni e focalizza l’attenzione del lettore su particolari importanti. 
Il lessico utilizzato poi, in conformità con lo stile: fluido, ricercato, mai banale e molto attento, esalta la bellezza dello scritto e permette al lettore di godere appieno di ogni istante narrato, ogni movimento della ballerina, ogni suo pensiero e addirittura respiro. 
Sempre sullo stile però, prima di passare al punto successivo, avrei una piccola perplessità da riportare alla tua attenzione: 
“Una ballerina non è altro che musica e fluidità, gridavano,(;) è come il mare che ondeggia ipnotico avanti e indietro contro le scogliere.” 
Tra parentesi ti ho posto il mio “consiglio”, definito tale poiché, di correzione, non si può affatto parlare. In effetti ci tengo a ribadire che non è una correzione ma solo un mio parare, un piccolo “aggiustino” che secondo me potrebbe rendere meglio, a livello di ritmo del testo e di correttezza, la drabble. 
Ho optato per il punto e virgola per, appunto, conferire una maggior separazione tra la prima parte della frase e la seconda, di modo che le parole, complice una lentezza nella lettura più accentuata, assumano un rilievo ed un peso ancora maggiore e forniscano, al lettore, l’idea di eternità della danza, la suspense del momento in cui la ballerina è sospesa tra vuoto e scogliera ed il lettore non sa, né riesce immediatamente ad immaginare, quale sarà l’epilogo di questo attimo. 
Ciò che comunque più mi ha colpita di questo tuo scritto, ricollegandomi qui al gradimento personale, è proprio la descrizione che appare perfetta per definire, a mio avviso, la danza classica in particolare. In qualche modo, assistere ad un ballo classico ferma un po’ il tempo, congela lo spazio circostante e fa si che lo spettatore sia incatenato con occhi e cuore solo ed esclusivamente alla ballerina; ecco, nella tua storia tutto questo avviene e si evince splendidamente, soprattutto poi, con le ripetizioni come: 
“Sara ballava, ballava e ballava.” Oppure: “Girava e girava e girava, piroettando in equilibrio come senza peso, cullata dalla sua stessa indifferenza.” 
Insomma, trovo che la tua narrazione caratterizzata da un che di effimero, di leggero, sia per il lettore una lettura non solo piacevole, ma davvero molto interessante e attraente. 
Parlo infatti da lettrice e posso davvero confermarti che mi sono sentita rapita dalle parole del testo e da tutto ciò che succedeva al suo interno e, sicuramente, ho amato la fine che trovo di una bellezza e sottigliezza davvero travolgenti. 
Quel “Se la ballerina fosse stata la scogliera, avrebbe potuto fare la stessa fine di quei sassolini, cadendo dal palco della Scala.” Il riferimento alla Scala mi ha davvero colpita più di qualsiasi altro periodo all’interno del testo; l’ho trovato davvero geniale, un riferimento ben costruito e che regala, a mio avviso, un tono importante e quasi teatrale al testo. 
Davvero tutti i miei complimenti per questa piccola perla. 

Ria-chan