Presa da una folle e irrefrenabile voglia di recensire un po' di storie, sono capitata qui, colpita principalmente dal titolo della storia.
È stato così dolce leggere di questo bimbo, John, che crede nella magia così intensamente anche se non l'ha mai vista e, quando scorge Harry Potter, ci crede ancora di più.
Il tuo stile mi ha colpita subito, perché è semplice e lineare, anche se c'è qualche errorino qui e là (attenta a: alcune ripetizioni, qualche virgola mancata nel discorso diretto, un congiuntivo "dimenticato per strada" e una parola che si diverte a giocare a nascondino nell'ultima frase). Mi sono immersa fin dall'inizio nella storia, mi sono sdraiata insieme a John sul prato e ho sbirciato nel suo binocolo insieme a lui; le parole del papà sono state veramente belle e hanno dato una spiegazione razionale a qualcosa di tanto irrazionale quanto può essere la magia, specialmente a quella del mondo di Harry Potter.
Mi è piaciuto il modo in cui ha scoperto che la magia non è poi qualcosa di astratto e fantasioso, ma esiste realmente; far volare così Harry (anche se, diciamocelo, è stato un irresponsabile a non usare qualche incantesimo per rendersi invisibile u.u) l'ho trovata una bella idea, è stato molto casuale e inaspettato.
Ma... per caso, questo John finirà a Hogwarts quando compirà 11 anni? Perché sarebbe perfetto come mago e, magari, come aiutante di Hagrid se gli dovessero piacere le Creature Magiche =D
Comunque ti faccio i miei complimenti per questa storia, davvero molto molto dolce (lo so, l'ho già detto) =)
Eru. |
