Beh, devo dire che non è esatta la questione sulle ignoranze di Holmes. È vero che Watson ci dice una cosa del genere, nel primo libro, ma poi, spesso, il nostro investigatore cita autori che, se non conoscesse la letteratura, non potrebbe neanche conoscere.
Resta comunque il fatto che non me lo ci vedo a leggersi un carme di Catullo in latino - anche John non so se lo farebbe - non tanto per la lingua, ma quanto per il contenuto e per la vita dello stesso Catullo (insomma, come potrebbe Sherlock sopportare un cretino che muore bevendo un elisir d'amore, rimanendone avvelenato? Io stessa lo odio profondamente anche per questo! "Il poeta dell'amore che morì d'amore" lo definiva la mia prof di latino e greco; "Il pirla che morì come un pirla" pensavo invece io, e lo penso ancora).
Ragion per cui, la sua reazione di fronte al libro, la trovo piuttosto azzeccata. E mi è piaciuta, soprattutto perché le parole gli ronzano talmente in testa che alla fine sta per fare qualcosa che, normalmente, non si sognerebbe mai neanche di pensare. Peccato solo che John, inconsapevolmente, lo ferma! XD
Peccato, mi sarebbe piaciuto che accadesse altro e non si fermasse così presto! .__.

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Anch'io sono al Classico ed ho sempre preferito la letteratura greca a quella latina... ma Catullo. *O* L'ho adorato sin dal primo momento, forse l'autore più interessante del primo liceo. Il merito è stato anche della prof, in realtà XD Durante la spiegazione, questo carme è stato fonte di risate propio per la ripetizione di "Dammi mille baci, e poi cento, e poi altri mille [...]".
Adoro come ti sei servita di questo carme ed in particolar modo di questi versi per descrivere la situazione, anche se l'ignoranza di Sherlock per la letteratura mi fa venire i brividi :S Non può non conoscere Catullo! (Beh, non sa neanche che la Terra ruota attorno al Sole .-.).
Questa storia va dritta dritta tra le preferite!
Un bacio ed ancora complimenti,
Georgina

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