Recensioni per
Bella di rabbia
di miss dark

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/07/12, ore 11:45
Cap. 1:

Ehilà! è da un pò che non ci si sente. Colpa mia! Ma voglio prima parlare della storia...
Dunque, il senso è trasmesso molto bene, sei stata brava a descrivere tutte le emozioni del narratore, che si trova d'avanti una barriera fatta di rabbia e probabilmente repressione. I quattro spezzoni di storia che tu hai distinto con gli spazi ci danno quattro momenti molto diversi. La descrizione di un amore apparentemente incondizionato che si scontra con la repressione quotidiana e logorante; lo svolgimento di questa relazione, che ci rivela già come i due siano in due mondi separati, ed è proprio l'aneddoto dei quadri a farcelo capire; la rivelazione, il momento della presa di coscienza di entrambi, che finalmente capiscono che hanno costruito qualcosa di molto traballante; e un finale, in cui l'amore si rivela per quello che è: una meravigliosa illusione che lascia ricordi, a volte profumati, a volte solo assordanti.
Detto questo credo che potrei parlare ore e ore, per dire che lui era troppo premuroso, e che forse se le avesse procurato un posto in cui poteva non pensare a tutti i suoi malessere invece di rivangarli e chiederle una fiducia dalla dubbia importanza avrebbe potuto evitare la fuga. D'altro canto l'atteggiamento di lei crea dubbi e incertezze. E se una persona del genere mi avesse chiesto di seguirla in una fuga...mmmh, non so, probabilmente l'avrei seguita per curiosità, ma un fatto è sicuro: se una persona ti fa stare male, giorno dopo giorno, e i tuoi sforzi non sono utili a nulla, allora credo che il rapporto sia completamente malato, e non c'è possibilità di recupero. In fondo a pensarci bene bisogna sempre voler stare bene! è una cosa a cui non si fugge, se non si vuole stare bene si mette in dubbio la vita stessa. Scelta lecita per carità, ma io preferisco stare bene e avere ricordi di persone amate e perse con forza, piuttosto che avere un presente angosciato in cui anche i ricordi diventano amari...
E con questo concludo, ti mando un abbracio e ti chiedo scusa per la mia assenza prolungata! E, comunque, complimenti: è una storia molto bella!

Recensore Master
06/06/12, ore 22:06
Cap. 1:

Dall'inizio alla fine, dal titolo al testo, dalla trama allo stile: bella.
Prima di tutto, complimenti!Riesci sempre ad esprimere bene i sentimenti, che siano positivi o negativi.In questo caso l'impotenza che il protagonista prova di fronte alle  parole e ai  gesti di lei, e la  rabbia di quest'ultima, di cui non conosciamo bene la causa, ma che la inonda e ci inonda come mare in tempesta. E lui, se all'inizio si lascia trasportare dal moto impetuoso di lei, poi non ci riesce più. 
Quel "Ti fidi di me"? è in fondo una domanda inespressa che ha accompagnato tutti i loro giorni: il protagonista chiedeva alla ragazza di fidarsi di lui, ogni giorno, perché l'avrebbe protetta e rispettata, ma lei di contro rivendicava altrettante fiducia, perché poteva caversela da sola, come sicuramente aveva sempre fatto; ma spesso le parole,  quando pronunciate apertamente, possono sorprendere e disarmare. Lui non si fidava di lei, ci aveva provato, sì, ma si era finalmente reso conto che non riusciva ad andare oltre quello spesso muro che li separava, fatto di rabbia e rancore, e aveva finalmente capito che, se voleva veramente amarla, doveva lasciarla libera.
Be' questa è ovviamente la mia libera interpretazione, magari tu intedevi esprimere tutt'altro, ma è il bello della scrittura, no?Le sfumature.
Mi dispiace per la mia assenza, ma nell'ultima periodo sono stata molto occupata con la scuola.Spero di rimettermi in pari con le storie!
Alla prossima

Recensore Veterano
05/06/12, ore 19:34
Cap. 1:

Che bello questo squarcio di vita!
Mi è piaciuto moltissimo immergermi in una storia in pieno svolgimento, non cominciare dal principio ma da un intreccio già iniziato e pulsante di emozioni. E' bello vedere le sensazioni di qualcuno dipinte dalla voce del narratore, ed è bello lasciare tutto sospeso, tutto aperto a qualunque possibilità, senza dare spiegazioni sulla rabbia di lei, ma soltanto mostrando un lui spiazzato su ciò di cui più era sicuro. Alla fine l'unico cerchio che si chiude è quello del protagonista, che compie una parabola dal suo sentirsi forte del suo amore e dal suo tentativo di mostrare a lei che può fidarsi, alla sua incapacità di fidarsi lui stesso e alla consapevolezza che senza fiducia, non può neanche esserci l'amore.
Davvero bello, i miei migliori complimenti!
Francesca

Nuovo recensore
27/05/12, ore 19:08
Cap. 1:

M'è piaciuta fin dal titolo, giuro.
Scorre piacevolmente - nonostante gli stacchi tra i paragrafi, che constano un respiro più breve d'un battito di ciglia, perchè, almeno io, non ho perso tempo e mi sono mangiata con gli occhi la storia intera. E' interessante questa conoscenza - non conoscenza dei due protagonisti, che danno spessore al loro sentimento, pur non esponendosi oltre di esso. Non si hanno nomi nè luoghi nè altre indicazioni, così che il personaggio principale non è la coppia ma, bensì, il conflitto che vige tra l'amore di lui e la spossante, dilaniante, incomprensibile rabbia di lei. Ma, per quanto sia lui che lei restino in secondo piano rispetto alla loro storia, è impossibile non affezionarsi e sentirsi in perfetta empatia con entrambi. Io, perlomeno, mi sono totalmente identificata nella figura di lui e ho avvertito la medesima sensazione di indecisione e tormento nell'attimo in cui deve rispondere a quell'ultima, fatale domanda. "Ti fidi di me?", Dio, che rispondere? E proprio quest'impevedibilità di lei, rispetto alla fiducia totalizzante che è possibile riporre in lui, rende il contrasto più duro e, al contempo, unificante. 
Anche lo stile ed il lessico - trasferendoci sul piano formale - sono impeccabili, salvo qualche imprecisione che la mia puntigliosità mi impedisce di non segnalarti: 
mi giustificavo dicendo che non ci capivo niente di arte e che non era assolutamente colpa sua se io non riuscivo a cogliere il vero significato delle sue opere d’arte, la ripetizione di "arte" e "opere d'arte" appesantisce il periodo.
- [... ] per non lasciar trasparire nemmeno un minimo aspetto della sua vita. Accettavo queste sue menzogne e queste sue reticenze nella speranza che la mia pazienza la inducesse a fidarsi di me e a rendermi parte della sua vera vita, stessa cosa: la doppia presenza della parola "vita" a così breve distanza crea ridondanza.
- credevo che prima o poi sarebbe giunto il momento più adatto per le presentazione, probabile errore di battitura, ma te lo segnalo ugualmente: "presentazione" > "presentazioni".
- quell’amore che avevo sentito incrollabile era divenuta fragile [ ... ], idem: "divenuta" > "divenuto".
Per il resto, è una delle poche storie che, finora, sono riuscita a buscare con una trama affatto trita e ritrita e con una grammatica più che eccellente. Pertanto, tanti tanti complimenti! 
Vedrò di leggere al più presto qualcos'altro di tuo. Assolutamente.