Saggio.
Io. Ti. Odio. Te l’avevo già detto, no?
Ecco i motivi:
1) E’ la seconda volta che recensisco, e la cosa mi manda fuori dai gangheri perché la recensione era
stralunga e non mi ricordo un fico secco, quindi, dopo averla cancellata, la sto riscrivendo, nonostante io
stia morendo di sonno.
2) Adesso girerò tutto il mondo alla ricerca di quel taxi! Un momento, io non ho mai preso un taxi in vita
mia, ma appena lo prenderò ti farò sapere se l’autista era Duncan o era un omone che frena
bruscamente facendomi esplodere l’airbag in faccia.
3) Piantala di avere tanta originalità! Smettila di prendere tutta l’originalità che c’è nell’aria! Me ne serve un
po’ anche a me, sai? Non puoi tenertela tutta tu.
4) Mi detesti anche tu. Sono vendicativamente vendicativa.
Comunque, davvero tanti complimenti, ti posso dire che questa tua “FyCCcYìyxD!!1!” è assolutamente adorabile. Prima di tutto è una DuncanxGwen. E poi è una AU che sia in contesti normali, o quantomeno umani. Ciò fa si che il lettore possa proiettare più facilmente nella sua immaginazione ciò che sta accadendo, essendo una delle tante azioni che si svolgono durante la giornata. E’ dunque abituato e quindi la storia è priva di forzature, ad assistere a questo tipo di scene, il che contribuisce a non stravolgere la storia rendendola anzi una specie di fantasy/dark, piena di ogni tipo di creatura mutante.
Comunque adoro anche le AU.
Dicevo, la storia parla di una frenetica mattina, con tanto di nervi a fior di pelle in una metropoli canadese, con una Gwen nervosa e suscettibile, accolta da un solare e malizioso Duncan nel proprio taxi. Nulla di più antropico, giornaliero, abituale.
Naturalmente, è una cosa che verte a tuo favore. Inoltre, i personaggi che vivono questo momento, sono incredibilmente realistici, secondo gli standard.
Essendo il rapporto decisamente prematuro, con l’aggiunta di un po’ di sano imbarazzo e di effetto calamita reciproco, sono rimasta felice di aver notato che, essendo il loro primo incontro, non ci siano stati sbaciucchiamenti & strofinamenti, oppure visioni futuristiche di un’allegra famigliUola con tanto di piccole pesti saltellanti in giro per la casa. Le frasi citate, non erano mielosamente sdolcinate, il che avrebbe contribuito a rendere il primo incontro fra i due pressoché surreale. Se potessi aprire una discussione su Kiwipedia riguardo all’esagerata quantità di atti virtualmente impossibili nonché inappropriati e troppo precoci che accadono al primo incontro tra le coppie di questo fandom, di certo non nominerei te. Tanta altra gente, ma tu no di certo. Infatti, come dicevo prima, hai avuto la ferma capacità di non sbandare andando fuori dal tema e rendendo lo svolgersi dei fatti erroneamente avventato. Questa storia ne è la prova. O meglio, anche in tutte le altre, però, per qualche ignota causa (…), io mi attengo principalmente a questa.
La trama è assolutamente chiara, senza sbavature e molto semplice, eppure, c’è qualcosa che riporta all’effettivo temperamento dei protagonisti. Lineare e assolutamente ben descritta, che rende quasi impercettibile l’evolversi del rapporto appena creato fra Duncan e Gwen. Inoltre, noto con piacere che non mancano descrizioni accurate riguardo alle emozioni e alle sensazioni, oppure ai gesti e persino alla modulazione della voce, piccole cose che, indirettamente, catapultano il lettore all’interno della psiche del personaggio, facendogli capire che cosa ne pensa dell’altro, come si sente in quel momento,perché in quel momento si sente in quel determinato modo. Oppure i gesti più semplici. Per esempio quando Gwen guarda i grattacieli fuori dal finestrino. Chi, in treno, in automobile o in aereo non si è mai perso a contemplare il paesaggio circostante?
Oppure quando fa notare a Duncan che il semaforo è diventato verde. Tipico di chi vuole evitare o sviare un discorso a cui non vuole partecipare.
E anche quando, sempre Gwen, ha la strizza di doversi assicurare che quegli importanti documenti siano nella valigetta, che il tailleur non si sgualcisca, comportamento di chi è nervoso o ansioso, perché si preoccupa di doversi presentare a qualcun altro di estraneo a cui vuole dare una bella impressione.
Quindi, ripeto, mi piace molto il tuo stile, realistico, maledettamente veritiero, ed azzeccato.
Bravo, El Sabio, bravo.
*tira una vigorosa pacca sulla spalla*
Ora, grammatica e lessico. Dunque, qui in teoria dovrei far partire una registrazione che ti ripeto sempre, perché ogni volta, non trovo una pecca, e quindi non avrei più niente da dire.
Ma, oggi meriti proprio una recensione bella lunga e dettagliata.
Partirò, come di consueto, dal complimentarmi per l’immancabile attenzione, e per il rispetto della lingua italiana. Non ci sono orroracci ortografici, sintattici, né di costruzione dei periodi, ed inoltre, noto con piacere la precisione della stesura del testo, senza parole brutalmente tranciate, segni di punteggiatura e d’interpunzione non messi a casaccio, e pochi spazi bianchi tra le parole. In conclusione, estetica testuale pulita. Anche quella è strettamente importante. Questo punto è uno di quelli che a seconda dell’accuratezza o meno, può far perdere o guadagnare molti punti, che influiranno sulla valutazione finale.
Per quanto concerne il lessico, lo trovo non eccessivamente di difficile portata, e io penso sia una cosa più che positiva, perché le tue descrizioni accurate, se fossero accompagnate da un lessico altrettanto ricercato, sarebbero molto complicate. Qui, invece, è tutto ben saldato, in un rapporto lessicale-descrittivo ferrato e chiaro. I personaggi, sono ben delineati, e quindi non statici, piatti, anzi con un pensieri formulati che contribuiscono a costruirne la mentalità. È proprio in questo che sta il fulcro della storia: il carattere, i sentimenti. Sarebbe troppo facile trovare un’idea originale, ma se non la si sa sviluppare e descrivere come si deve, la storia sarebbe un completo fallimento. La giusta dose di accuratezza dei dettagli e delle affinate descrizioni, unite, formano due personaggi che si relazionano bene rispetto a ciò che accade loro attorno.
Tutto questo per dire che fai delle belle descrizioni ^^
Se non ti dispiace, spenderei qualche parolina anche sulle citazioni che mi hanno fatto fare tante allegre risate, come se io non ridessi già abbastanza nel vedere il branco di Netherlandesi con l’accento TeTeZco che cantano “Somebody I used to know”:
-“colabrodo ambulante”?
-“tombeur de femmes”?
*the biggest LOL*
Beh, devo proprio ammettere che qualche chiassosa risata m’è sfuggita, soprattutto pensando all’espressione contrariata e sorpresa di Gwen, rispetto a quella da sciupa femmine incallito di Duncan, che la sa lunga riguardo alle donne.
Aspetta… se uno avesse un piercing sarebbe una specie di scolapasta? D:
Passando al prossimo punto, vedo che hai inserito l’OOC negli avvertimenti. Sappi che è impercettibile, quasi inesistente. Mi riferisco soprattutto a Gwen. È vero, all’inizio è disegnata come una donna nervosetta ed irascibile, ma effettivamente poi si intuisce che è tutto dovuto a causa dello stress (e degli autobus pieni di gente. Non c’è nulla peggio di un bus o un treno strapieni). Quindi è giustificabile, e secondo me, come avvertimento potresti anche toglierlo. In effetti, Gwen è comunque un po’ scostante e fredda, come è di solito, con gli sconosciuti. Le da fastidio la melodia lenta alla radio, è tesa e vuole nascondersi. Poi si lascia un po’ andare grazie al contatto ormai raggiunto con Duncan, il quale la sprona a lasciarsi un po’ andare, con il suo fare intrigante e coinvolgente, ma allo stesso tempo gentile e rassicurante. Anche lui, caratterizzato ottimamente, non si lascia mettere i piedi in testa, e, non appena si accorge che Gwen non aveva notato il suo look stravagante, glielo fa prontamente notare. Questo gesto, mi ha lasciato molto intendere quanto Duncan vada fiero del suo stile e delle sue maniere. Sì, dai, infondo è un po’ egocentrico di suo.
Vogliamo parlare di Courtney? Anche lei, nonostante sia una semplice comparsa “telefonica”, è ben delineata. Petulante ed un po’ con la smania di dover insegnare a Gwen, e quindi che le piace sentirsi un gradino più in alto degli altri. Oh, beh, la scena della vocetta fastidiosa che induce Gwen ad allontanare il telefono dall’orecchio, è assolutamente perfetta, per l’evidente rapporto di forzata sopportazione che c’è tra le due.
Parlando del finale, ha coinvolge molto. Tante domande assediano le mente del lettore, per esemprio come andrò il colloquio a Gwen, o che cose le avrà insegnato Courtney, per non parlare dell’assillante interrogativo che spinge a chiedersi se effettivamente Gwen e Duncan la sera stessa si vedranno, e che cosa faranno, se nascerà qualcosa o rimarranno semplici amici.
…
Sì, so che tu vuoi che rimangano semplici amici, ma io voglio che nasca qualcosa u.u (ennommicontraddire!).
In pratica, un finale che non si allontana troppo dalla trama, qualunque sia poi il pensiero del lettore, ma che, allo stesso tempo, non lo induca ad una via forzata. Bell’idea (:
Devo aggiungere altro?
Immagino ti debba fare ulteriori complimenti per essere riuscito a gestire questo pairing più che egregiamente, nonostante non ti vada proprio a genio, fa sempre piacere leggere le storie di un autore che si sappia adattare anche a qualcosa che non lo riguarda e che lo spinga ad allargare gli orizzonti.
Concludo ribadendo che non sono rimasta affatto delusa, e che io pubblicherò la mia TrentxGwen quanto prima.
E ricordati che mi sento mooolto potente, e che ho abilissime capacità persuasive.
La storia né è la prova XD
Ancora grazie.
Mì
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