Premettiamo che non ho ancora finito di leggere ma che ho un fottuto bisogno di iniziare questa recensione. E premettiamo anche che ho tante di quelle cose da dire che non ho la più pallida idea di da dove cominciare, né, tanto meno, come dirle.
Mi ci vedo. Mi ci vedo che non puoi capire, o, forse, in parte, sì. E ci vedo anche un'altra persona a me vicina, in quell'uomo che tu descrivi - e, piccola parentesi, credo di aver capito chi è ma temo che avrò bisogno di qualche delucidazione, perché immagino di essermi persa dei pezzi in questo lasso di tempo -, cosa che mi fa sentire ancora più presa e che mi coinvolge emotivamente. No, no. Mi fa sentire compresa e fine, se proprio dobbiamo dirla bene.
Un abisso è molto diverso dall’universo. Nell’universo ci si appiglia alle stelle., questa frase è semplicemente indescrivibile. Ti giuro, ci proverei, ma servirebbe solo a sminuirla, e non si può. Mi ha fatta sentire un po' come se fossi un abisso che si credeva un universo, non so se mi spiego. Ma ero un abisso che si aggrappava a una stella, dio che gran troiata.
In ogni caso, ora l'ho letta tutta, e mi piace. E' proprio quel genere di racconto che piace a me, uno slice of life coi fiocchi. Entri nella storia, nei personaggi, ma solo fin quando e fin dove ti permette la voce narrante. E' un flusso di pensieri, una corrente nascosta nel profondo di quell'abisso, corrente che non è dato di conoscere a tutti e, difatti, ne hai dato solo qualche indizio, come se questi fossero sufficienti per chi quella corrente la conosce già, ma non abbastanza per chi non è 'degno' di scoprirne l'esistenza.
Sì, boh. Sto dicendo un sacco di puttanate, immagino, non so nemmeno io, a dire il vero.
Ma la amo, sul serio. E tu sei sempre più brava, tesoro ♥
ti voglio bene,
de. |
