Recensioni per
Lo vedi, il tempo?
di ferao

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/10/12, ore 23:50
Cap. 1:

Caspita, questo sì che è un POV davvero originale e ben fatto!
Molto, molto interessante leggere i pensieri, le reazioni ma soprattutto le sensazioni di Voldemort dopo quella fatidica notte di Halloween. E' stato usato uno stile di narrazione molto intenso, che ha saputo portarmi fin dentro la storia e vedere il mondo con gli occhi del Mago Oscuro.
Il finale è involontariamente ironico: è proprio in questo momento che si celebra la sua sconfitta, con la distruzione dell'Horcrux in Harry ed il sacrificio che egli compie per tutti.
Complimenti,
Chiara

Nuovo recensore
25/07/12, ore 12:42
Cap. 1:

Premetto che una delle prime recensioni che faccio e ancora non sono molto esperta.
Comunque devo proprio dire che questa storia è FANTASTICA!!!! L'idea è molto originale e anche il titolo coglie l'attenzione del lettore! La parte che preferisco è il finale, lo "scontro" tra Harry e Voldemort( che so praticamente a memoria per tutte le volte che l'ho letto), le parole che hai usato sono veramente bellissime! è una delle fanfiction che preferisco quindi devo farti i miei più sinceri complimenti!!!! Vorrei alzare qualcosa in più di una semplice bandiera verde ma non mi è permesso!
Spero che scriverai altre storie! Ciao ciao!!!

Recensore Master
03/06/12, ore 17:08
Cap. 1:

Ciao, splendida Fera! Finalmente riesco a dedicarmi a te, carissima <3

Allora, premetto che la storia mi è piaciuta, ma l'ho trovata alquanto distante dal tuo solito stile, e l'unica tua opera a cui ho potuto paragonarla - alla lontana - è "Kissing your Soul", e con questo paragone in mente, posso capire perché non appaia convicente ai tuoi stessi occhi. E so che se una cosa non ti convince, c'è poco da fare per farti cambiare idea.

Come già ti è stato detto, l'idea è originalissima, e permette di aprire una validissima finestra di spiegazione sui lunghissimi dieci anni in cui il mondo magico si è cullato nell'illusione che Lord Voldemort fosse stato spazzato via dalla faccia della Terra.

Ho difficoltà a immaginare Voldemort, nella prima parte della storia, proferire quelle frasi riguardo alla foresta, ma in compenso lo rivedo molto di più nel suo rimbrottarsi per aver indugiato in simili puerili considerazioni d'ammirazione naturalistica.
"Semplicemente, senza curiosità, come un bambino che non conosce il nome delle cose e lascia che le immagini di ciò che lo circonda colpiscano la sua mente e vi si imprimano."
Ecco, ho ritenuto questa frase particolarmente emblematica, perché, nella mia immaginazione (supportata tra l'altro dal tuo scritto), lo stato di 'non-morte' di Voldemort l'ha portato a conoscere un piano diverso dell'esistenza, rendendolo non più Voldemort, non più Tom Riddle, ma semplicemente 'altro'. E il paragone con un bambino, che, epurato da ogni ingerenza esterna, si limiti a guardarsi intorno, cercando di "assorbire" l'ambiente circostante e di evolversi, mi ha ispirata molto.

"Alla fine riuscii a tornare lucido, a concentrarmi. Misi da parte qualsiasi divagazione e mi sforzai di ripensare a tutto quello che avevo passato nei giorni precedenti: la notte di Halloween, la morte della Sanguemarcio e del suo uomo… e poi quel grande, immenso nulla che racchiudeva in sé tutti i dolori del mondo.
Non avrei mai pensato di morire davvero. La sorpresa era stata così forte da farmi vacillare"
Ecco, questo è il Voldemort che conosciamo. Più lontano dalla mera esistenza e molto più vicino al suo ritorno come Signore Oscuro. In particolar modo, trovo che la frase che descrive il momento in cui la Maledizione gli rimbalza indietro abbia una valenza enorme, e che tu sia riuscita a coglierne appieno il significato e a trasmetterne la forza. Bravissima.
(BTW, sono sempre più fogata riguardo alla traduzione 'Sanguemarcio', e apprezzo che anche tu l'abbia adottata.)

"cedetti alla curiosità così come avevo ceduto alla bellezza e alle fantasticherie la prima notte: aggirarmi nelle vesti di cane, topo o serpente mi affascinava, mi mostrava il mondo in maniera completamente diversa."
Ho interpretato anche questo passaggio come un ulteriore passo avanti per il lento ma inesorabile ritorno di Lord Voldemort, e, se mi è concessa una digressione, l'idea che lui si impossessasse dei corpi di cani, topi o serpenti per spostarsi - ma anche per saggiare i propri poteri - mi ricorda sia l'immagine tradizionalmente Babbana delle streghe, sia quella dei Vampiri, che si riteneva potessero tramutarsi in vari animali. Quest'intreccio di letteratura va a rendere più realistica la tua storia, a mio parere. Se anche non lo fa (aggiungere realismo alla fic, intendo), sappi comunque che io l'ho trovata una scelta molto fiqua.

"Puoi immaginarlo? La contemplazione del tempo nella sua forma più pura. Essere in un luogo fuori da esso, e da lì osservarlo e comprenderlo totalmente. Le stagioni cambiano, le stelle ruotano, la natura muore e rinasce… e tu vedi, assisti a tutto ciò, spettatore muto e impotente e al contempo partecipe e consapevole.
Solo se lo hai visto puoi capire cosa significhi la vita, cosa significhi non morire mai."
Questa. QUESTA! E' sublime, nel più puro senso del termine. Secondo me c'è innanzitutto QUESTO, a monte dell'ideale di vita eterna anelato da Voldemort. E tu sei riuscita a scriverne, facendo trapelare la potenza del concetto. Sono favorevolissimevolmente sconvolta, e mi complimento A SANGUE con te.

T'adoro, sia chiaro.
Tuissima,
Charme.

Recensore Junior
03/06/12, ore 00:19
Cap. 1:

Devo dire che è una storia molto interessante. Di quei dieci anni di Lord Voldemort si sa ben poco e, visto il personaggio, non è certamente un'impresa semplice renderli, eppure credo tu l'abbia fatto molto bene.
Mi è piaciuto il crescendo che si respira fra le righe e fra i vari passaggi: l'inizio quasi tentennante, onirico in certi punti, incentrato su una curiosità simil infantile che una rapida ripresa della coscienza del mago sfocia nell'onnipotenza finale è efficace e mi sembra si insinui molto bene nel paesaggio della foresta che occupa l'intera fiction, armonizzandosi e lasciando per l'intera storia un'aria tra il mistico e l'eterno, cosa che oltretutto si adatta molto bene al personaggio.
Veramente una bella lettura, grazie per averla condivisa.

Recensore Veterano
02/06/12, ore 21:00
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qua! ^^
L'ho dovuta leggere due volte, perché subito non mi aveva presa. Non so, il ritmo lento all'inizio non mi ha conquistata. Rileggendola facendo più attenzione, però, mi sono resa conto che avevo la sensazione della voce di Voldie nella mia testa, il che (oltre all'ennesimo segno della mia mente malata, chiamate la neuroooo!) è veramente un ottimo risultato. Tuttavia, mentre leggevo la prima volta, mi dava fastidio. Probabilmente perché subito, trattandosi di un Voldemort ferito nel peggiore dei modi, debole e indifeso, la tracotanza e il senso di superiorità nonostante tutto in certe frasi mi apparivano eccessivi perfino per lui. Va bene, sei un Signore Oscuro, hai fatto un sacco di danni/morte, ma non ti è andata poi così bene, pensavo. Invece, inquadrata tutta la storia nell'ottica del finale, ha tutto molto più senso. Mi piace che tu sia riuscita a suscitarmi delle sensazioni "negative" man mano nella lettura e poi abbia sciolto il fastidio che avevo con l'ultima scena.

L'idea è originalissima (e io che pensavo di aver spaccato come originalità, ah! Mai cantare vittoria troppo presto! XDDD): raramente si vede il vero Voldie nelle fics, meno che mai il ciò-che-resta-di-Voldie-dopo-che-ha-toppato-il-suo-gran-finale. Molto particolare come scelta e particolarmente azzeccato l'abbinamento con la canzone. Ale si è davvero divertita a torturarci, secondo me. ù___ù Mi piace molto il contrasto tra il Voldie che vorrebbe abbandonarsi alla bellezza che lo circonda, quella minuscola scintilla umana che ancora possiede, e il Lord Voldemort che obbliga se stesso a riscuotersi da simili pensieri, a resistere, a negare quel piccolo sprazzo di anima che forse ancora possiede, quel frammento di umanità (e quindi a uccidersi, ancora e ancora), in attesa di poter tornare quello che era, che sfrutta la sua meschina situazione per convincersi ancora di più delle sue idee e diventare sempre più risoluto nei suoi pessimi propositi.

Mi è piaciuto da morire questo passaggio:

"Puoi immaginarlo? La contemplazione del tempo nella sua forma più pura. Essere in un luogo fuori da esso, e da lì osservarlo e comprenderlo totalmente. Le stagioni cambiano, le stelle ruotano, la natura muore e rinasce… e tu vedi, assisti a tutto ciò, spettatore muto e impotente e al contempo partecipe e consapevole.
Solo se lo hai visto puoi capire cosa significhi la vita, cosa significhi non morire mai."

Davvero da brividi. Mi piace moltissimo come hai fatto tua la psicologia del personaggio, così oltre la semplice paura della morte o il desiderio di vivere per sempre, che spesso sono elementi fin troppo banalizzati, ma la lucida follia di qualcuno che davvero persegue la vittoria sulla Morte, definitiva e assoluta. Da questa osservazione "forzata" dalla sua condizione derelitta Voldemort rinasce e torna più deciso e determinato che mai. Bellissima lettura.

Mi è piaciuta (anzi, mi complimento con te per avermi fuorviato per un po'... C'è stato un momento in cui continuavo a pensare "Ma non mi piace, non va... Perché non mi piace???"), è una storia davvero speciale. Bravissima per la vittoria! <333

Rowi

Recensore Master
02/06/12, ore 16:11
Cap. 1:

Una vittoria davvero meritatissima: è una rarità trovare una storia sull'esilio di Voldemort(nel senso che non ne ho mai letta neanche mezzaXD).
Bellissima l'introspezione del protagonista: hai creato un Voldemort perfetto, in bilico tra quel dirupo così invitante e una vita irrangiungibile, con un animo contrastato e spezzato, desideroso di ritrovare il suo corpo. Ma è stato davvero toccante poter apprezzare le sue "debolezze": le sue osservazioni, il percepire la bellezza della natura, la sua mente fragile e incontaminata...tutti aspetti davvero originali e innovativi, se si associano al personaggio(è anche vero che non c'era molto altro da fare, nelle foresta albanese...si sarà annoiato a morteXD).
Stupenda la frase: "Solo se lo hai visto puoi capire cosa significhi la vita, cosa significhi non morire mai." : è il fatto di vedere concretamente il tempo(e non di sentirlo) che dà a Voldemort una prospettiva tutta nuova. Bellissimo anche il monologo finale con Harry, con un ragazzo che ha visto troppo poco tempo e che è destinato solamente a chiudere il cerchio del destino...se penso a come è finita veramente, un po' mi dispiaceXD il ragionamento filava così bene che sembra un peccato pensare che sia sbagliato!
Ancora complimenti, ovviamente!
LaLa 

Recensore Veterano
02/06/12, ore 14:12
Cap. 1:

Io più passa il tempo più mi convinco che ho fatto benissimo ad iniziare a stalkerarti... come si possono perdere delle fic simili? **
Io ho un debole per quanto riguarda le storie che analizzano il rapporto Voldemort/Harry nel canon, perché quei due sono legatissimi e meritano davvero più fic su questo punto. Non ti dico quindi che gioia che è per me vedere una fic dove si parla di loro e scritta da te - già a vedere i protagonisti ho iniziato a saltellare dalla gioia.
E il PoV di Voldemort, di Voldemort! Quale fatica immane dev'essere stata rimanere IC non riesco ad immaginarlo, ma ti è riuscito! I sentimenti e i pensieri sono così tanto giusti per lui che mi hai lasciata a bocca aperta. Siete in poche ad essere in grado di maneggiare il personaggio, felice di vederti fra queste ;)
La fine è semplicemente splendida. SPLENDIDA. Non avevo mai pensato al parallelismo delle due foreste, ma è... uff, mi ripeto: splendido. E che altro posto poteva ricevere la fic nella classifica, scusa? Tu pure che te ne stupisci! E' da lode questa storia!
Ti adoro, grazie per averla pubblicata anche qui **

Recensore Veterano
02/06/12, ore 11:20
Cap. 1:

Non ho letto le altre storie che hanno partecipato al concorso, quindi la mia opinione non è "valida", ma non mi stupisce che tu sia arrivata prima, è la storia più incredibile che abbia mai letto.
Dopo averla finita sono rimasta per dieci minuti buoni a fissare lo spazio vuoto dove inserire le recensioni, cercando di dare un senso concreto ai miei pensieri, ma non ci reisco, perchè al tua stori ami ha completamente sconvolta, quindi scusa se questa recensione sarà un po' delirante.
La storia è assurda perchè.. è Voldemort, su questo non ci sono dubbi, è lui. In ogni pensiero, parola, gesto, si vede che è Voldemort. Ma al tempo stesso non è lui, è un qualcosa di nuovo. è come se il suo "non-essere" abbia un po' contaminato i suoi pensieri e quindi ci sono atteggiamenti, pensieri, sensazioni, estranei al personaggio, ma che non stonano, non lo rendono OOC, anzi, accrescono la sensazione che chi sta parlando è Voldemort, e questo mi ha assolutamente sconvolto.
Non ho mai letto niente del genere, niente su questi due momenti paragonati, niente sulla non vita di Voldemort e non leggerò mai più niente, perchè nulla potrebbe reggere il confronto.
Un milione di grazie per aver scritto una storia così e per averla condivisa con noi.
Indovina dove andrà a finire? Nei preferiti, esatto.
Sappi che ti adoro più che mai U_U