Recensioni per
Il tema
di Stratovella

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/07/13, ore 22:21
Cap. 1:

COSA?! Selim è un homunculus?? X'D
Quella scena è senza alcun dubbio inquietante, soprattutto per il fatto che alterna ripetutamente due luoghi differenti; la residenza di Bradley e lo scontro che sta avendo luogo fra Ed, Al, Ling, Envy e Gluttony, facendoti capire che la realtà vista con gli occhi delle persone comuni è opposta rispetto a quella che conoscono i protagonisti. Davvero, mi ha fatta sentire strana e... partecipe, perchè vi era un contrasto insuperabile fra quello che ha scritto *Selim* e quello che effettivamente stava accandendo al paese. Inoltre, ti fa pensare: "Dannazione, quel bambino è totalmente inconsapevole di quello che sta tramando King Bradley, suo "padre"." E' un dettaglio che ti fa rabbuiare, esprime davvero una compassione fortissima per coloro che sono all'oscuro di tutto. Per di più, l'Arakawa l'ha posto agli estremi margini della storia proprio per farcelo considerare meno, quando poi... Puf! Vediamo che è proprio il *bambino carino* a minacciare Riza mentre quaest'ultima viene a sapere che è un homunculus. Una cosa che non avremmo mai sospettato. Che poi, io ho visto prima la versione del 2003 quando ancora la trasmettevano su MTV (dove Selim è un normalissimo bambino, era Bradley la Superbia), e di conseguenza avevo escluso a priori questa possibilità (come tutti, del resto). La vera vittima lì in mezzo è la signora Bradley
"colui che tutto può e a niente rinuncia." Wow! Sembra un verso dantesco! :D
Già, non rinuncia proprio a nulla, men che meno alla Superbia, alla sua "superiorità" rispetto a tutti gli altri, anche agli altri suoi simili (di questo me ne ero accorta quando divora Gluttony. Ho pensato: se può togliere "le vite" ai suoi *fratelli* vuol dire che ha un potere su di loro che sfiora quello del Padre). Mi piace che tu abbia ambietato la prima parte a scuola! :)
Gli umani hanno questi sentimenti che Pride non ha, e che al tempo stesso ha paura di avere. Vediamo il suo timore di essere condizionato da tutte le bugie (Greed avrà qualcosa da dirgli!) che sta scrivendo sul tema, facendo scontrare le frasi scritte con quello che pensa, ovvero la verità effettiva.
"La loro esistenza ha breve durata, eppure, sembra che abbiano così tante cose da dire, e da raccontare." Un piccolo barlume di ammirazione, che effettivamente vedremo molto più tardi nell'anime e riguardo ad una *sola persona*. Pensando questo Pride sembra attratto da quello che gli esseri umani hanno da esprimere e qui hai reso bene tutta la sua "curiosità", sebbene percepisca che le persone sono condizionate da fattori che costituiscono un "handicap" cioè una deficienza, qualcosa che gli immortali evitano come la peste, sapendo che, in qualche modo, potrebbero esserne "contagiati".
"Sono la distruzione di loro stessi." E' come se si legassero le mani da soli (ok, ho un déjà vu; mi sa che l'ho già detta 'sta cosa), anche se magari lo fanno senza intenzione, e facessero sport estremo! (scusa l'ironia, ma mi escono spontanee queste uscite).
Come la Lust di "Sinful Desires": denigrava l'amore puro a vantaggio del solo conseguimento del piacere carnale. Perchè sotto sotto aveva paura di provare l'amore autentico. In quel modo, anche lei sarebbe stata una *vittima* delle emozioni umane.
Così Pride. Già la sola idea di avere un "padre" come lo intendono gli umani sembra lo *disgusti* e contemporaneamente lo faccia desiderare di averne uno, ma uno *vero*. Tant'è che "Ha paura di somigliare a un umano; paura di provare sentimenti e di venirne schiacciato." perchè così il suo tentennamento si presenterebbe molto più spesso di quanto lui vorrebbe fino a fargli *finalmente* perdere definitivamente il suo orgoglio, anche se altrettante volte lui si affretta a farsele passare, le crisi di identità. XD
Credo tu ti sia soffermata proprio su questo durante la stesura del compito di *Selim*: sta mentendo, è vero, ma sta facendo il possibile per mentire. Suona come un'imposizione a se stesso, più che un ordine del Padre. Ha paura di sbagliare, e questo vuol dire che la sua volontà sta vacillando, al *pari* di quelle creature *inferiori*. Il motivo è semplicissimo: Pride ama la figura di Selim, il suo alter ego *umano*. Perchè gli offre ciò che vuole davvero, che lui consapevolmente lo accetti oppure no: una famiglia. Lo odia come involucro, certo, ma poniamo che abbia la possibilità di distaccarsene: non lo farebbe, secondo me. Almeno, non finchè possa godere dell'amore della signora Bradley. Anzi , penso che quelle immagini che gli passano per la testa prima di essere *purificato* siano la prova tangibile che lui avesse solo quello scopo alla fine, mantenuto represso a se stesso e che è comparso proprio nel momento più critico della sua *vita*.
Per quanto riguarda Wrath, lo considera solo come il *fratello* più giovane, da tenere sotto controllo, quando anche lui dovrebbe avere i riflettori o le telecamere di *sorveglianza* puntati, se non vuole tradire il gruppo (che su questo punto lui sia consapevole non lo metto in dubbio, ma è un eccellente attore, perciò...)
Hai fatto bene a specificare che oltre al proprio *vizio* gli homunculus hanno anche "spazio per tutto il resto": questo dettaglio li rende umani, o meglio, mi appare quasi come una sorta di proposta che dovrebbe convincerli ad abbandonare il loro peccato e perseguire ciò che invece c'è di buono. (pippe mentali 2: il ritorno! XD) Il problema è che questo particolare è stato *sfruttato* solo da Greed, come hai scritto nella tua ultima one-shot (a proposito, quando passerò per quel locale ci sbircerò dentro! XP), mentre gli altri o sono stati sconfitti, o sono rimasti ad *adorare* la propria natura.
Passerei a Wrath, ora.
Bella scusa... dire che la moglie vuole rileggerlo... -.-'
Lui, spinto in modo analogo dall'*interesse* per gli umani, come Pride, potrebbe *cadere* come stava rischiando di fare il Superbo. "Lo sa, perché ormai lo conosce, e ha capito che quello che vorrebbe è la stessa cosa da cui lui ha sempre cercato di scappare." Penso che c'entri con la sua *base umana*. Avendo la facoltà di invecchiare, Bradley è il più indicato per essere intrappolato nei sentimenti umani. Ci stava inciampando Pride, figurarsi Wrath, specialmente quando confessa a Pride, sempre in quell'episodio se non erro, che *vorrebbe* gettare la spugna e passare il controllo "alle nuove generazioni".
Mi piace la metafora del calderone! E' l'immagine che ha lui delle emozioni mortali, stupefacente!
Ho notato una cosa all'interno delle tue storie: i titoli sono tutti violetti (a quel colore ci sono legata per alcune vicissitudini divertenti, ecco perchè l'ho notato). XP Ha a che fare con gli occhi di Pride rappresentati nell'anime?
Da quel che ho potuto capire, ti piace da matti King Bradley (l'hai scritto anche nei commenti sul mio disegno! <3) ma penso si limiti di più al design del personaggio che per la sua psicologia. Da parte mia, non offre così molti spunti oltre alla sua mania di Fuhrer, però si potrebbe associare alla moglie.
Penso di aver fatto confusione con le parti, recensendo "saltando" da una parte all'altra, ritornando spesso a ripetere e/o a riprendere concetti di qualche paragrafo prima. Spero che i miei flussi mentali (in formato gineprai) siano comprensibili! XD Ancora una volta, è uscito il solito rotolo faraonico! Mi dispiace farti perdere tutto questo tempo.
A presto! :)

Recensore Veterano
03/05/13, ore 12:18
Cap. 1:

Oh che bella questa ff *_*
stavo spulciando tra le tue opere indecisa su quale leggere (non vorrei sbagliare qualche ordine nelle ff che riguardano Greed) e vedendo questa che riguarda Pride e Wrath mi ci sono fiondata.
Dal titolo ho capito subito di che argomento trattava in quanto mi ricordo benissimo la scena dell'anime: in quell'episodio nessuno sa ancora della vera identità di Selim e tutti pensano a lui come un bambino innocente. E la lettura del tema davanti alla sua famiglia è abbastanza sconvolgente perché ci mette di fronte a un bambino che idolatra una persona che in realtà è tutto l'opposto di quanto sembra.

Tu invece ribalti la situazione presentando il retroscena di quel tema.
E' molto bella la premessa iniziale: spiega esattamente cosa Pride pensa degli umani e delle loro debolezze e il loro attaccarsi ai sentimenti. Questa prima frase sembrerebbe porlo in una situazione di netta superiorità che dovrebbe prevalere per tutta la ff. Invece viene ribaltata immediatamente: già dalla difficoltà di trovarsi davanti a quel foglio bianco e non riuscire a scrivere. Gli altri bambini della classe lo stanno facendo... i deboli esseri umani si stanno dimostrando migliori di lui. Questo perché il tema chiede di parlare di qualcosa che Pride ignora: il padre e dunque la famiglia.
Sa benissimo che non può parlare del suo vero Padre e si trova in difficoltà a descrivere quello che in realtà è il suo fratello più piccolo. Forse è per questo che decide di iniziare da quelli che sono dati di fatto... ossia che King Bradley sia il comandante supremo di Amestris. Trovo molto d'effetto le frasi pensate messe a confronto con quelle realmente scritte nel tema: Pride le ricontrolla, timoroso di essersi lasciato andare e aver scritto la verità... assecondando un suo tacito istinto di ribellarsi a quel corpo così fragile e innocente che nasconde la sua vera potenza.
Poi arriva la parte più difficile: quella in cui deve parlare del fatto che comunque suo padre si occupa della famiglia.
E' interessante come tu abbia messo a confronto Selim e Pride, quasi fossero ormai diventati due personaggi distinti... ciascuno che cerca di prevalere sull'altro. Selim, nato come involucro, come finzione, diventa un personaggio vero che rimane affascinato dai gesti d'amore della signora Bradley (forse fa involontariamente il confronto tra l'amore dato da quella donna dalla quale non è nato e l'indifferenza del Padre che invece l'ha creato e con cui, di conseguenza, dovrebbe avere un legame "d'amore"). I sentimenti che tanto spaventano gli homunculus sono invece ricercati da Selim e questo spaventa Pride.

Mi ha molto colpito questa frase:
Pride non vuole ammettere a se stesso che ciò che scriverà a breve non avrà bisogno di alcuna correzione mentale, e si fa forza, incidendo parole che scorrono sotto ai suoi occhi come la più temibile delle minacce.
“Il mio papà vuole molto bene a me e a mia madre…”
S’interrompe. E si accorge, che quanto ha scritto è ciò che vorrebbe.
La minaccia di provare dei sentimenti, di desiderare davvero una famiglia: lo trovo un pensiero davvero molto bello che ci indica quanto gli homunculi siano davvero delle creature complesse, con tantissimi risvolti psicologici.
E questo viene rivelato nell'ultima parte: Wrath e Pride si ritrovano in quella stanza, a fare i conti con quel desiderio di normalità che invade entrambi, ma che non possono accettare perché significherebbe distruzione. Pride vorrebbe, molto probabilmente, dimenticare che Wrath è solo suo fratello minore e vederlo solo come suo padre. Forse in parte invidia King Bradley... perché questi con la sua natura fondamentalmente umana ha potuto concedersi determinati privilegi: la scelta della moglie, il lusso di poterla veramente amare. Forse il minore dei fratelli, per quanto più debole in quanto nato umano, è quello che ha ottenuto di più dalla sua esistenza.
Effettivamente Wrath è un personaggio davvero interessante: credo che sia consapevole della sua posizione di "umano privilegiato" i quanto ha accolto l'essenza del padre. Ma forse si rende conto anche della sua posizione di homunculus privilegiato in quanto la sua parte umana gli ha consentito di avere spazio per i sentimenti che ai suoi fratelli non sono concessi.
Forse Pride/Selim è una pecca in tutto questo, perché non prova il sincero amore della signora Bradley.... Selim è il desiderio incompiuto di avere un figlio che completi la famiglia... ed in questo desiderio i due fratelli si rispecchiano. In fondo quel bambino è solo una menzogna, ma è una bugia che entrambi mantengono non solo per i loro piani, ma anche per quel nascosto desiderio di normalità.
Il fatto che Pride "chiuda un occhio" la dice lunga, perché in altre occasioni non l'avrebbe mai fatto.

Davvero complimenti. Hai reso bene il difficile rapporto che intercorre tra Pride ed il suo alter ego e con Wrath! ^^

A presto!
Lay

Nuovo recensore
03/06/12, ore 16:31
Cap. 1:

Nell'anime (e credo anche nel manga, che non ho ancora letto ma che la mia ragazza - conoscendola - mi costringerà a leggere) la scena in cui Selim legge il suo tema al Comandante Supremo è un momento molto toccante, che emoziona molto: lo è per coloro che ancora non sanno che si tratta di Pride, forse il più potente tra gli Homunculus, ma anche per chi è a conoscenza di questo fatto, seppur in modo diverso.
Nel primo caso è inevitabile che la scena faccia spuntare il sorriso, faccia provare tenerezza: dopo aver visto King Bradley così freddo e composto per tutto il tempo è molto strano vederlo in un contesto familiare così sereno.
Nel secondo, è quasi disgustoso stare a guardare una falsa famiglia, tenuta insieme dalle menzogne, fingere di amarsi.
Hai reso benissimo entrambe le parti, le due facce di una medaglia, mostrando due lati contrapposti di Pride. E' senza dubbio un personaggio combattuto, un po' come tutti gli Homunculus (sto scrivendo una raccolta proprio su di loro, sul loro lato umano, tra l'altro. Giusto per farsi un po' di pubblicità senza pagare i cartelloni sull'autostrada, che poi distrarrebbero gli automobilisti... Forse sto divagando), con un profilo complicato ed intricato, decisamente più intrigante dei pallidi Gluttony o Sloth.
Come hai detto, a proposito di Pride c'è molto da dire e soprattutto molto da fargli dire, e credo che tu ci sia riuscita molto bene, caratterizzandolo nel modo adeguato.
Riguardo alla grammatica non credo ci siano pecche, ma di solito non sono molto attento agli errori, quanto alla storia in sé.
Rinnovo i miei complimenti, credo che spulcerò il tuo profilo in cerca di qualche altra storia sugli Homunculus (nel caso non si fosse capito, mi affascinano molto).
Alla prossima!

Pacques_

Recensore Veterano
02/06/12, ore 14:44
Cap. 1:

Devo dire che mi è piaciuta, molto.
D'altronde è ben scritta, è originale, ordinata e logica. Mi piace. Hai espresso benissimo il concetto e hai caratterizzato impeccabilmente Pride, cosa non facile. Solo un appunto, credo abbastanza personale: a me non è piaciuto il fatto che, per citare tutto il tema - a ragion dovuta, peraltro -, hai finito per ripetere sempre le stesse cose. Comprendo che non dev'essere stato facile, ma a metà storia il concetto del non dover finire aggiogati dall'emozioni umane era assolutamente ben chiaro. In ogni caso, la bandierina verde te la sei meritata tutta!
Ancora complimenti per l'idea. Davvero, davvero originale.
A presto.