Okey, innanzitutto ora mi commuovo per la dedica, che è dolcissima. Grazie, Bubina. E la cosa è reciproca: anche tu mi rallegri le giornate. (Momento fluff per compensare l'angst di questa storia).
"C'era solo il nero, il grigio e il bianco che lo accecava e lo disorientava."
Ma io questa frase te l'ho betata? Perché, se l'ho fatto, sono un'emerita idiota. Avresti dovuto usare il plurale :D
"Erano le una passate": nella versione precedente erano le due? xD

"Il tempo donava le rughe alle persone e la saggezza", oddio, amor, questa frase è bellissima. Io me la segno. Posso?

Comunque, ecco, veniamo a noi.
Devo dirlo? Devo dirlo? Questa storia, questo primo capitolo della storia, anzi, mi è piaciuto tantissimo. E, per rispondere una seconda volta alle tue ANZIE (che non sono le zie <3), Dylan non è troppo piagnucolone per essere un ragazzo, anzi.
Le tue preoccupazioni di non essere in grado di entrare nella psiche di un uomo e scrivere dal suo punto di vista si sono rivelate, direi, per nulla fondate.
E' un'introspezione molto curata e precisa quella che fai di lui, e in poche righe riesci a ripercorrere quasi tutta la sua vita, o, perlomeno, riesci a farne un quadro generale per darci un po' un'idea di quanto male, in effetti, se la stia passando.
Ecco, conoscendoti (?!), direi che ci ho visto qualcosa di autobiografico, e credo sia inevitabile in una storia (sia un'originale o una fanfiction), infilarci qualche pezzetto di sé.
Comunque, davvero, non lo dico per dire: non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo.
E, che cavolo, dovrai essere davvero brava a non rendere la Nuova una Mary Sue fatta e finita, perché promette bene. Sono sicura che sarai bravissima.


Un bacione,
Tuo Ca... okey, forse non è il luogo adatto, questo.
Sbarbi <3