Arrivo anche io a recensire!
Scommetto che presto mi ritroverò con quella fantastica nomina che di solito spetta ai più freddi ed impassibili giudici televisivi. Ma lì sparano una miriade di puttanate grandi quanto case.
Ad ogni modo, non c'è nulla di negativo, o almeno quasi, in quello che vado a scrivere in merito alla one shot, solo una cosa non mi è affatto piaciuta: frettolosa, tremendamente frettolosa ed a tratti molto poco credibile nelle umane possibilità dei personaggi.
La base è molto buona, l'idea direi..originale, ma le cose vengono buttate dentro alla rinfusa ed in alcuni casi si può osservare come si ha fretta di arrivare alla fine di questo o quel punto, anche fosse solo per scrivere.
Probabilmente sono riuscita a trovare tale aspetto negativo nella cosa perché sono abituata a racconti di carattere introspettivo, dove l'agghiacciante è DAVVERO agghiacciante. C'è chi ha definito questo racconto tale (lo posso reperire dalle altre recensioni), ma a me è parso tutto meno che tale. Laddove dovrebbe apparire orrido e spaventoso (specialmente nel climax riguardante gli "effetti speciali") finisce con il risultare esagerato ed ostentato; ad esempio io leverei la parte della pasta nello stomaco (diciamocelo, la mia espressione nel leggere la cosa era seriamente perplessa, piuttosto che catturata dalla scena), così come quella forte quanto inutile ostentazine di violenza che viene fuori dal cuore. Se Davvero vuoi far sì che la scena appaia agghiacciante (utilizzando l'aggettivo per la gioia delle ripetizioni) non devi buttarmi lì quelle quattro cose che tu reputi impensabili, disdicevoli, orrende e qualsivoglia aggettivo si possa accordare alla cosa. Tu devi saper farmi vedere come quella scena sia Seriamente macabra, degna dello spavento e della pelle d'oca altrui. Quello che rende una scena spaventosa non è il descrivere cosa succede, ma il come lo si descrive. Ti faccio un esempio sulla base di quello che hai scritto te, riprendendo giusto la parte del cuore che viene strappato ed infilato in bocca al soggetto:
"2 poteva osservare dallo schermo del computer quello che credeva ancora essere una mera dimostrazione di effetti speciali, degni del migliore set cinematografico. Perché? Perché poteva vedere l'espressione esaltata e sadica di quel serial killer chinarsi sul corpo del suo amico, lo poteva vedere allunga la mano tozza e muscolosa verso il suo petto, laddove la striscia seghettata della motosega aveva reciso abiti, cute, tessuti, muscoli..aveva ridotto lo sterno ad un non meglio identificabile pasticcio d'ossa. Poteva sentire quelle poche rimaste intere rompersi definitivamente, la difesa della cassa toracica cedere a quel tocco brutale, le dita che si macchiano di liquido denso e vermiglio, lo si poteva vedere quando estrae lentamente quella mano dal corpo del suo amico. Poteva vedere come si sia preso la cura e briga di estorcere a quel corpo morto l'unica cosa che conservava ancora il suo onore e la sua rispettabilità. Quel muscolo, che di norma viene definito come la casa dei più vacui e dispersivi tra tutti i sentimenti, venire stretto dalle dita che lo avevano strappato al suo proprietario, il sangue che trasuda e scivola sulla pelle ambrata dell'uomo macchiandola e rigandola di sottili, quanto inquietanto, rigoli scuri. Un brivido percorse la spina dorsale di 2 nel poter vedere la realisticità di quelle scene -dannazione agli effetti speciali, oggigiorno riescono a fare di tutto-. Ma la cosa che più gli fece sgranare gli occhi fu quanto seguì: stavolta la sensazione che ci fosse qualcosa di maledettamente sbagliato c'era, c'era quel silenzio surreale, quella lamina seghettata dell'arma usata che gocciava a terra, spandendo una macchia sempre più grande sul pavimento, c'era il tonfo sordo e metallico di quella stessa arma che veniva lasciata cadere al suolo, troppo estasiato, il volto dell'uomo, da quel che stava facendo, degno del migliore tra gli assassini. La mano libera che le allargava le labbra, l'altra che portava quel muscolo tra la dentatura di quello che oramai iniziava ad assumere le totali caratteristiche di un morto; richiuse di scatto la mascella del suo amico, il sangue finì con lo schizzare fuori, colando di seguito con straziante lentezza lungo la pelle sempre più candida e cirenea del suo amico. Tutto ciò fu raccapricciante.. <<Non ti sembra di esagerare?>> fu l'unica cosa che disse l'altro, in mancanza della facoltà di credere che fosse vero."
Ecco, io l'avrei descritta così, perché ti assicuro che è la descrizione che conta, molto più del fatto in sé, lo stesso King alle volte è capace di disperdersi nelle stesse descrizioni, ma sono il centro amabile ed "adorabile" dei suoi libri.
Ecco tutto quello che avevo da dire: buona l'idea, buona la tipologia di stesura, buona la trama, pessima (e spero non me ne vorrai) l'unica parte che doveva essere il fulcro di tutto il racconto, quello che doveva rappresentarmi il massimo punto di tensione altro non è stato che un'esagerazione che sfiora il ridicolo.
Ora, ti prego non odiarmi, ma mi segno sulla critica, proprio perché, essendo un horror, non puoi cannarmi la parte che degli horror è la regina. See ya soon, dude!
*§*EvilGreen*§* |