Bella, emozionante, ben scritta. Mi ha davvero lasciata senza fiato, un po' come se fossi anch'io appena riemersa dall'acqua - quindi, non aspettarti una recensione particolarmente sensata e coerente!
La prima parte della storia mi ha dato i brividi: la violenza e la determinazione di Balon, la lotta inutile e disperata e la confusione di un'Asha ancora così giovane e indifesa, sconvolgente da immaginare, e il suono agghiacciante della risata di Rodrick, sospesa tra l'allucinazione e la realtà - what is dead may never die, indeed. La prima frase mi ha colpita tantissimo: "Asha aveva dodici anni quando fu annegata" ... ti getta subito all'interno della vicenda, senza darti tempo per adattarti, ed è meravigliosamente brutale e spietata.
La seconda parte, invece, è più calma e in un certo senso più adulta: è come se Asha fosse morta e rinata per davvero, come se insieme all'acqua di mare stesse vomitando la sua vecchia vita e la sua innocenza. Ora non è più una bambina, ma una donna, un'erede, un futuro capitano. Si tratta di una trasformazione così totale ed improvvisa da destabilizzarti, ma la donna che ne risulta è l'Asha famigliare e tenace dei libri, l'Asha con un'ascia per marito e il mare e il ferro nel sangue, quella che centinaia di lettori hanno imparato ad amare.
La cosa più bella e più triste è che Asha ha perso per sempre la sua infanzia e l'identità che ha avuto fino a questo punto, ma sarebbe potuta andarle peggio. Perché, se non fosse diventata una donna di ferro, Asha sarebbe rimasta una ragazzina bruttina ed insignificante, debole ed indifesa, e suo padre non avrebbe mai notato la sua esistenza.
"E per la prima volta nella sua vita, Asha Greyjoy conquistò il sorriso di suo padre": ecco, questa è stata una di quelle volte in cui ho provato il disperato bisogno di prendere Balon a schiaffi. Per una o due ore.
Comunque, pensare che Theon non sia l'unico a dover lottare costantemente per l'ammirazione o anche solo l'accettazione di suo padre mi ha fatto vedere Asha sotto una luce totalmente nuova. Lo so, questo fatto a guardar bene è anche abbastanza ovvio e in un certo senso una parte di me ha sempre pensato che dovesse essere così - ma non mi sono mai veramente fermata a rifletterci sopra, perché pensando ad Asha nella mia mente ero troppo abituata a vedere solo una donna forte e combattiva, apparentemente indistruttibile. Quindi, grazie per avermi svelato un lato importantissimo di questo personaggio che finora non avevo mai considerato abbastanza!
Vorrei solo farti due piccoli appunti. Il primo è che trovo l'uso di grassetto e corsivo contemporaneamente un po' ridondante, ma ovviamente questo è solo il mio gusto personale e probabilmente non ti sembrava di dare la giusta enfasi usando solo l'uno o l'altro. Il secondo, invece, riguarda il nome di Asha: io l'avrei chiamata Yara come nel telefilm, visto che mi sembra di ricordare che l'amministrazione del sito abbia già cancellato alcune fanfic basate unicamente sui libri. Non credo avrai problemi solo per questo elemento della storia, ma in fondo non si è mai troppo sicuri!
Ancora complimenti, hai scritto un piccolo capolavoro! (Recensione modificata il 10/06/2012 - 08:41 pm) |