Ok, dopo tutte le recensioni che mi hai lasciato tu, ho pensato che fosse più che legittimo passare a leggere qualcosa di tuo, ma giuro che mai avrei pensato di ritrovarmi qualcosa del genere. Ho letto nella tua bio che pensi di non essere brava a scrivere, dici che non ti riesce, ma ti posso assicurare che è tutto il contrario. Ho letto questa one-shot di getto, non riuscivo a scollare gli occhi dallo schermo.
E' meravigliosa, davvero, in ogni sua forma. Sto trovando a fatica le parole per scrivere, perchè probabilmente non ne esistono per descrivere quello che io ho provato leggendola. Si sente, si legge, che non è la solita one-shot buttata giù per raccontare qualcosa che è distante da noi. Si percepisce facilmente che è qualcosa di vissuto, qualcosa di sentito sulla propria pelle e di visto realmente. Poche volte, forse mai, mi è capitato di leggere delle descrizioni come questa, che fossero in grado di commuovermi. Solitamente sono i gesti dei personaggi, ancora di più le loro parole, a colpire il cuore di chi legge. Ma questa volta è stato diverso. Certo, le parole sono state fondamentali, sono state l'apice di tutta la commozione che sono riuscita a provare, ma tutte le descrizioni che hai fatto sono semplicemente assurde, sono inimmaginabili, davvero. Sono perfette, non racchiudono solo una grande capacità nello scrivere (il che già non è assolutamente poco), ma anche quella di inserire tra le righe le proprie emozioni, le proprie paure e, come in questo caso, i propri ricordi. Beh, ci sei riuscita benissimo. Non sono entrata nel personaggio, l'ho letta come qualcuno di esterno, come se osservassi la scena da fuori, nonostante fosse scritta in prima persona. E questo non per colpa tua, di certo non perché tu non sia riuscita a farmici entrare, ma perché ho vissuto anche io una scena del genere, nel vedere mio nonno in ospedale mentre stava morendo. Forse, sicuramente, è anche per questo che mi sono sentita così tanto toccata da quello che hai scritto e, soprattutto, dal modo in cui l'hai scritto. Posso capire che tu stessi piangendo mentre scrivevi, e anche mentre commentavi, e ti assicuro che l'ultima cosa a cui ho pensato è che tu fossi una persona debole. Ho sempre odiato il pensiero di collegare il pianto a una personalità fragile. E' simbolo di sincerità e di spontaneità, secondo me. Qualche volta fa bene tenersi tutto dentro, però serve piangere per guarire, per andare avanti. Piangere serve a qualunque cosa, tira fuori il meglio e il peggio di ogni persona. E trovo che piangere sia una delle cose più belle che possano succedere a una persona, indipendentemente dal motivo delle lacrime. Se si piange di gioia, tanto di guadagnato, vorrà dire che nella nostra vita è accaduto qualcosa di bello; se si piange di dolore, è sicuramente un ottimo modo per affrontare il male, per non lasciare che dimori indisturbato nel nostro cuore e non permettere che ci divori da dentro; ci possono essere altri mille motivi per piangere, ma tutti sono giustificati. Piangere è sempre giusto, non può fare che bene, e ripeto che tutto può essere, tranne che simbolo di una persona debole. Anzi, piangere richiede coraggio e determinazione.
So quanto si possa soffrire per la perdita di una persona che amiamo, soprattutto per quella di un nonno. I nonni, a parte le eccezioni, sono le figure più presenti nelle nostre vite dopo i genitori e i parenti più ristretti tipo i fratelli. E credo che quando uno di loro se ne va, non si possa rimpiazzare con niente il vuoto che si lascia dietro. Manca la sua presenza, i suoi movimenti, la sua risata, il suo profumo perfino. Manca ogni cosa di lui, anche le cose più stupide che magari una volta ci davano fastidio.
Non saprei dire se vedere morire una persona sia una cosa buona o meno, ma sicuramente vederla morire con il sorriso dovrebbe riempire di gioia il cuore di chi è presente, consapevole del fatto che anche lei è felice. Mio nonno non parlava quando è morto, era in coma da qualche giorno, ma sono sicura che fosse contento di sfuggire da tutte le sofferenze che stava provando. E sono altrettanto sicura che tua nonna fosse felice di ricongiungersi alle persone che amava, così come fosse sollevata di poter finalmente porre fine a tutte le proprie sofferenze.
Per quanto riguarda la one-shot, non mi resta che farti i complimenti per tutto. Per ciò che hai scritto, per il modo in cui l'hai scritto, per tutto ciò che sei riuscita a trasmettere a me e, sicuramente, a decine di altre persone. Si sente la passione che metti sia nelle parole, sia nello scriverle. Come ho già detto, si intuisce facilmente (io l'avevo capito prima di leggere lo spazio autrice) che è una vicenda vissuta realmente. Anche perchè, credo, quando si racconta di ricordi e non di fantasia, tutto cambia. Quando mettiamo in modo il cervello per immaginare situazioni e personaggi, siamo semplicemente noi a scrivere, magari a scrivere quello che vorremmo accadesse a noi stessi o le persone che vorremmo incontrare. Ma quando parliamo di ricordi, indipendentemente dal fatto che facciano male o bene, viviamo nella storia. Non siamo solo gli autori esterni che la compongono, siamo la prima persona che parla, quella che vive, soffre, gioisce, piange. Siamo noi, dentro la storia. Quella storia siamo noi. Questa storia sei tu, si sente.
A questo punto mi sembrerebbe quasi fuori luogo parlare della one-shot di per sé, dato tutto ciò che c'è dietro e tutto ciò che vi si nasconde all'interno. Ma è anche giusto riconoscerti i meriti di quello che hai scritto. E, sicuramente, onorare il fatto che tu abbia avuto la forza di pubblicarla. Riconosco il fatto che io non ne sarei stata capace, non credo sarei in grado di mostrare al mondo qualcosa che mi riguarda da così vicino. Ma tu ne hai avuto il coraggio, e per questo ti ammiro molto.
Ho sentito i brividi salirmi lungo la schiena nel punto in cui dice che lei aveva gli occhi fissi in quelli di Liam, probabilmente perchè mi sono immaginata la scena e la scossa che avrei io se mi ritrovassi a dover guardare negli occhi un amico che sta per lasciarmi. Quante cose non dette ci sarebbero, quante scuse da fare e da ricevere, quanta fatica si farebbe per trovare le parole che alla fine non servirebbero a niente. Perchè già gli occhi direbbero tutto, sarebbero fin troppo loquaci.
Anche la parte finale è stupenda, quando lui racconta cosa lei gli ha insegnato. Perchè, alla fine, è questo quello che resta in noi di ogni persona, oltre a tutti quegli ineffabili ricordi che ci tormentano. Resta ciò che ci ha insegnato, ciò che è stata in grado di trasmetterci e ciò che di lei per sempre vivrà in noi. Grazie a queste cose si andrà avanti, grazie agli insegnamenti e ai consigli che abbiamo ricevuto troviamo ogni giorno la forza di continuare. E credo che questa sia una delle principali magie delle persone: quella di lasciare un pezzo di sè, buono o cattivo che sia, in chiunque si incontra.
Concludo facendoti degli immensi complimenti per le doti di scrittura che secondo me sei consapevolissima di possedere, ma che sei solo troppo modesta per ammettere. Davvero, è una delle migliori cose che io abbia mai letto e sentito dentro.
Sicuramente ci sarebbero state mille altre cose da dire, ma ripeto che le parole non servono a molto, spero di averti trasmesso quello che ho provato io.
Piango insieme a te, sappilo. Sia per te, che per me, perchè il vuoto e il dolore lasciati da una persona non sono mai abbastanza terrificanti, distruggono ogni giorno. Non pretendo che esista un modo per sfuggire da questa sofferenza - anche se continuo a ripetermi che il modo migliore resta quello di affrontarla - ma sicuramente la scrittura è uno dei passaggi migliori per far capire anche a noi stessi ciò che viviamo e le situazioni in cui ci ritroviamo.
Come dici anche tu sulla tua pagina, e come dice il tuo stesso nick, la scrittura è vita.
Perciò non smettere mai di scrivere. Lo auguro a te, perchè la scrittura possa sempre accompagnarti in ogni tua gioia o dolore, e lo auguro anche a tutte noi, perchè possiamo continuare a leggere di queste cose meravigliose e piene di sentimenti.
Complimenti davvero, dal più profondo del cuore.
Oserei terminare con un 'ti voglio bene', giusto per farti capire che ti capisco e ti sono vicina davvero..
Un bacio (:
Giulia. |