Ciao, innanzitutto toglimi una curiosità: i nomi dei due fratelli sono una citazione di Maupassant? Se è così, beh... Io non l'avrei fatto, per evitare imbarazzanti confronti, però un omaggio ad un grande scrittore non è una cosa negativa di per sé! ^^ Solo, sarebbe meglio specificarlo, anche per rendere più interessante la lettura.
Se invece la scelta è stata casuale... Beh, sappi che ti sei andata a pescare i nomi dei due protagonisti di uno dei migliori romanzi francesi dell'ottocento. (Insomma, se i due nomi ti suonavano bene insieme c'era un motivo!) Magari ti ho incuriosito e lo leggerai.
Ma passiamo alla recensione vera e propria.
Nel complesso il primo capitolo non è brutto e può interessare, nonostante alcuni difetti che dovresti correggere per agevolare la lettura.
Il mio consiglio è: attenta alla punteggiatura e attenta alla formattazione della pagina. Quest'ultima, in modo particolare è piena d'errori. Per esempio, mi sono accorta che dopo i puntini di sospensione non metti mai la maiuscola, che è un errore grammaticale anche piuttosto grave; poi sembra che tu non sappia che dopo qualsiasi segno d'interpunsione (virgole, punti e virgole ecc) ci va uno spazio e infine è evidente che non tu non sappia gestire i dialoghi: li butti tutti lì, attaccati visivamente l'uno all'altro, senza spazi, senza capoversi...
Al di là degli errori grammaticali, che sono sempre brutti da vedere, queste altre regole non sono state messe per puro ornamento o per rompere le scatole a chi scrive, ma perché leggere un testo scrtitto come il tuo è davvero difficile. Il primo impulso che si ha è quello di chiudere tutto e mandare al diavolo la lettura. E bada che non sto parlando del contenuto! La storia in sé magari è fantastica, ma se la presenti così saranno ben pochi a scoprirlo, perché dopo un po' non ci si capisce più niente. Non si capisce chi stia dicendo cosa e a chi.
In ultimo, mi permetto di farti un piccolo appunto di trama. Il tuo protagonista ha tredici anni. Ecco, mi sembrano davvero troppo pochi per qualsiasi cosa tu gli voglia far fare! Forse hai scelto quest'età perché quando hai iniziato il racconto era vicina a quella che avevi tu. Questa può essere una buona motivazione personale, ma è una pessima motivazione narrativa. Difficilmente si appassionerà alla storia qualcuno che abbia più di sedici anni e questo perché l'età che hai scelto non è credibile. Il punto è che i racconti devono essere universali, ciò vuol dire che si dovrebbe poterli amare al di là delle differenze di età, sesso e periodo storico con l'autore che li ha scritti. Io non ti conosco, ma leggendoti mi sono chiesta perché avessi scelto un'età così bassa, che non è giustificata da nulla. Ecco, posso anche aver male interpretato tutto, magari hai trent'anni, ma il fatto stesso che mi sia dovuta chiedere una cosa del genere significa che questo punto non funziona.
Ora, a meno che io non abbia totalmente frainteso il racconto, tredici anni renderebbero la situazione un pochino grottesca. E non te lo dico per un fatto morale: se tu avessi ambientato tutto ai giorni nostri tra i banchi di scuola, non ci sarebbe stato nulla di male. Magari dargli tre o quattro anni in più non guasterebbe.
Tutto questo te lo dico perché penso che qui ci siano degli spunti interessanti su cui potresti lavorare per migliorarti e per rendere più gradevole la storia. Penso che tu abbia belle idee e un modo non sciocco di svolgerle, per cui è un peccato che questi dettagli vadano a rovinare il quadro generale.
Spero di leggere presto una tua opera più "matura".
In bocca al lupo.
(Recensione modificata il 13/06/2013 - 03:44 pm) |
