Recensioni per
I toli ar Nerdanel
di valentis

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
22/08/14, ore 19:12

meraviglioso, dolcissimo ed infinitamente commovente!!
la storia di Nerdanel è straziante, vivissima, palpabile. mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
beh, io adoro Feanor e Nerdanel (vedasi nick ;-)) e mi fa sempre molto piacere trovare una storia che parli di loro, in particolare una scritta così bene e in maniera così vivida. anch'io non sopporto l'idea che Nerdanel sia considerata una mogliettina remissiva sfruttata dal marito psicopatico, e l'ho sempre immaginata come una donna forte e coraggiosa, e sono felice che la tua visione sia simile alla mia.
ho amato la resa della loro storia d'amore, commovente e realistica, mai sdolcinata e banale. e il fatto che lei non sia proprio il massimo della bellezza (per quanto possa un'elfa possa essere poco attraente) rende il tutto ancora più struggente: infatti penso che Feanor mai e poi si metterebbe con una bellona senza cervello (beh è un punto a suo onore ..). Stupenda, spero continuerai a scrivere storie del genere!
(Recensione modificata il 03/09/2014 - 06:54 pm)

Recensore Veterano
08/01/14, ore 19:47

Bellissima storia, davvero bellissima.
Tantissimi complimenti per il tuo stile di scrittura, che si arricchisce sempre di più a mano a mano che si entra nelle riflessioni e nelle esperienze di Nerdanel.
Mi è piaciuta la tua scelta di parlare di Nerdanel come donna, descrivendo con grande sensibilità le sue sensazioni, la sua crescita.
Splendido l'inizio in cui parli della sua arte, delle sue sculture e di come osserva il mondo per crearle. L'abilità nello scolpire di Nerdanel mi ha sempre affascinata tantissimo e sentirla descrivere in maniera così vivida mi ha commossa.
amara la descrizione dei suoi anni di disillusione, in cui sembra aver rinunciato a tutto, interrotta poi dall'incontro con Feanaro e dalla nascita dei loro figli.
Perfetto il modo in cui hai descritto le loro differenze che, per un certo tempo, sono riuscite a completarsi, ma, poi, hanno preso strade troppo diverse.
Molto particolare la scena in cui Feanaro mostra i silmarilli alla sposa... è la scena che mi a colpita di più.
meravigliosa infine l'ultima parte , con le riflessioni di Nerdanel che perde il marito e i figli e deve superare sola tutto il dolore che i ricordi le provocano ma, alla fine, riesce a ricordare ciò che ha avuto e ad apprezzarlo pensando che, se fosse stata come quella bambola scolpita da ragazza, non sarebbe stata lei.
Complimenti anche per come hai inserito nella storia tanti dettagli che l'anno resa più vera, più reale, permettendo di entrare nell'atmosfera del racconto e capire meglio i pensieri della protagonista.
Complimenti ancora,
Tyelemmaiwe

Recensore Master
01/07/12, ore 12:19

Beh, io adoro Nerdanel quasi quanto amo Feanor e loro sono senza dubbio una delle mie coppie preferite del Silmarillion (e prima o poi scriverò qualcosa su di loro, lo giuro davanti a Iluvatar!).
Hai reso splendidamente tutto ciò che Nerdanel è, la sua solitudine, la sua forza e infine la sua rivalsa, il prendere coscienza di sè e la capacità di accettarsi. Hai reso benissimo anche la passione bruciante con Feanor, tanto da essersi consumata in fretta proprio come un incendio.
Ho solo due appuunti da farti:
1) "Ha imparato ad essere un artista" hai mancato un apostrofo!
2) A volte sei molto ridondante, con troppe subordinate e si fa difficoltà a seguirti. Niente di chè, un parere personale più che altro, alla fine mi è dispiaciuto perchè in alcuni punti son dovuta tornare indietro per ritrovare la principale perdendo così la magia del momento.

In sostanza, il mio giudizio è più che buono, soprattutto perchè hai delineato splendidamente un personaggio difficile come Nerdanel senza farla stridere con quanto scritto da Tolkien, anzi, rendendola vivido riflesso delle sue parole.

Recensore Junior
30/06/12, ore 15:56

Anche se ho finito di leggere, ho ancora i brividi. Incredibile come tu riesca ad entrare nella mente e nello spirito dei personaggi e trasmettere a noi lettori quello che provano. Devo dire che mi ha proprio colpito, questa malinconica descrizione di Nerdanel. Le sue speranze, le sue tristezze, illusioni e delusioni, che è riuscita a superare con il tempo, mi hanno fatto stringere il cuore. Mi piace molto anche il fatto che tu abbia colto il suo essere diversa, non solo fisicamente, dalle altre elfe di Aman, ma credo anche da tutte le altre figure femminili dell'universo tolkieniano, che probabilmente non sarebbero mai riuscite a tirar su sette figli e sopportare tutto quello che è successo dopo a causa di quel pazzo scatenato di suo marito. Abbandonata, sola, senza nessuno, ancora una volta (mi ha sempre intristito il modo in cui lui l'ha lasciata, rincorrendo il proprio egoismo e abbandonandola senza pensarci due volte). E il cerchio si chiude con il ritorno della visione della bambola (idea molto bella e originale), una chiave importante perchè da lì è cominciato tutto. Brividi. Continua così, le tue storie riescono sempre ad emozionarmi in maniera incredibile!

Recensore Master
29/06/12, ore 14:02

Anche Nerdanhel non l'avevo mai considerata. La sposa di Feanor, d'accordo, e gli ha fatto sette figli e poi? Scomparsa. Invece il tuo racconto mi ha commosso. Dall'inizio, quando parli dell'arte e dell'illusione, all'incontro con Feanor fino alla scoperta dei Silmaril e alla malinconia finale è tutto un susseguirsi di emozioni vive, descritte talmente bene che ti sembra di provarle mentre leggi. I miei più sentiti complimenti!

Recensore Veterano
28/06/12, ore 12:13

La cosa degli specchi, se non la menzionavi tu, non mi era neanche passata per l'anticamera del cervello... gli antichi penso si specchiassero comunque il lastre di metallo, la lavorazione dello specchio a mercurio è del XIV secolo, quindi credo sia molto possibile che gli elfi avessero gli specchi ad Aman (per me c'avevano pure i flessibili e i cellulari... non so, ma Aman mi nasconde sorprese XD XD).
Passando a Nerdanel... la disillusione dell'artista mi è molto nota (essendo io stessa artista, non scultrice, ma mosaicista) e ricordo in particolar modo un momento, in Accademia, nel quale ho realizzato che ero "passata dall'altra parte", ovvero non ero più davanti allo schermo, ma dietro la cinepresa... non ero più fruitore ma autore. L'illusione e la meraviglia si spengono, ma rimane lo stesso una sorta di fuoco e di brama del creare di cui ora non so più fare a meno, e credo tu abbia espresso benissimo questo concetto. Mi piace molto anche il fatto che tu l'abbia descritta un po' bruttina, e che quel mega figo di Feanor, che di più fighi non ce ne saranno più, abbia deciso di unirsi ad una donna simile... è molto credibile. Mai ci vedrei Feanor con una tutta lucette e stelline e poesie... E splendido anche il fatto che lei abbia saputo vedere il limite tra illusione e realtà, mentre Feanor si sia fatto assorbire dalla sua creazione (decretando la vera differenza tra autore e fruitore), perendo di fronte al suo incanto. Ma viene una gran tristezza a pensarla sola, dopo la dipartita dei Noldor... penso che la sua arte abbia saputo colmare quel vuoto nel petto, ma il grembo (la donna che è in lei) quello no. Anche questo è espresso bene, attraverso la storia della bambola: l'atto creativo è di per sè (per lo meno è quello che io sento) nella sfera maschile della vita di una donna, quella più pragmatica. L'essere "donna" nel senso di essere amata (come diceva la Davis in Eva contro Eva), l'arte non la può restituire, e nemmeno una donna può donarsi completamente all'arte, secondo me. Perciò è giusto che il ricordo di quella bambola non svanisca mai da Nerdanel...
Detto ciò, complimenti, spero che la mia interpretazione non si allontani troppo da quello che volevi intendere tu, ma ci ho tenuto a dirtela, perchè mi ha molto colpito questo racconto.
Ciao!