*Ma sono appena tornata!*
Sì, e mi ritrovo dedicata una cosa così. No, dico, così. Così.
Tu lo sai che a me gli AU di questo stampo piacciono inverosimilmente tanto, vero?
Rileggere Sanji/nami è come tornare a uno dei miei primissimi amori, tornare a leggere una TUA ff su Sanji e Nami (dedicata a me, sic!) è trovare via libera a sbrodolamenti di complimenti vari ed eventuali in cui elogio ciò che amo di te da due anni a questa parte. E ti sei condannata a questo punto, caVa.
Ora devo mettere in ordine cose, persone, pensieri perché mi sono emozionata. Ma direi di cominciare, sarebbeancheoraforsesì.
Primo punto: lo stile. Parto da quello perché è proprio lui che mi ha fatto innamorare della tua narrazione: più denso agli inizi, lirico direi, carico, potente, che con il tempo si è slanciato ed è dinventato più secco, immediato. Metamorfosi che ho capito di apprezzare enormemente, per quanto amassi "la te" degli inizi, in questa evoluzione, maturazione, c'è perfezione. Hai tolto parole, ma sei riuscita a dire di più.
Ed è così che si creano bene quelle atmosfere quasi angoscianti che spesso ritrovo in te, che adoro, perché non è angst, non semplice banalissimo angst. E poi tante altre coloriture che fanno di te un'autrice davvero varia, e quindi di talento.
Atmosfere di vicende umane fino a far male: quella profonda indecisa nostalgia di qualcosa -Riza e Roy, Arthur e Francis-; i loro sottesi dolori, quella paura atroce di qualcosa senza nome -Sanji e Nami, i mugiwara nella totalità-; poi ironia -Izaya che diventa Destiny-; e anche storie più distesi e direi comiche -le cronache dell'adorabilissimo Reed, gli appuntamenti (mancati) di Riza e Roy, Barcellona.
Sì, in sintesi sono ossessionata da te. Leggo tutto e recensisco ormai poco, e mi sento terribilmente in colpa -ma ci impiego un tempo lunghissimo, comprendimi.
Ho visto il tuo stile cambiare e, appunto, dare con il tempo spazio a tantissimi momenti e sensazioni.
Ho riso come una demente davanti al computer, infinite volte mi sono depressa, e un paio di volte mi hai fatto piangere (una flash su Zoro, appartenente a una raccolta di cui ora non ricordo il titolo, in particolar modo).
Stile lucidissimo anche questa volta, dunque, e un'atmosfera praticamente militare, mi sembra di aver capito. *Momenti di giUoia per me*
Con un retroscena che incuriosisce davvero, davvero molto.
Poi: gli intrecci. Sei una scrittrice originale, terribilmente, e più volte mi hai fatto cadere le palle con le battute finali. Poffarbacco.
Amo il tuo altalenare continuo fra presente e passato che, anche per mio carattere, mi manda in brodo di giuggiole. La linea temporale di questa storia mi aggrada, e anche molto.
Trame geniali, mi permetterei di dire perversamente geniali, che prendono il lettore fin dalle prime righe. Ti fai amare, non è colpa mia se poi sprofondo nello stalking.
I personaggi.
Oh sì, e quelli sono il tuo cavallo di battaglia. Vai forte sullo stile introspettivo e psicologico, di conseguenza ci vuole una certa abilità a costruire la psiche del soggetto. Già detto centinaia di volte, sono umani. Sono d'inchiostro ma umani.
Meravigliosi in particolare nei momenti in cui sono stanchi della vita, afflitti dal loro passato, da fantasmi rannicchiati contro le loro stesse spalle. Con tic tutti loro, vizi strani, ottiche del mondo strordinarie, in cui piacevolmente spesso mi rifletto.
E poi che altro?
Forse il complesso. Sì, perché per me sei un'autrice a 360° capace di esplorare tutti gli ambienti della scrittura, senza mai cadere nello scontato, sorprendendo ogni volta. è per questo che ti apprezzo così tanto, e da quando sono incappata per la prima volta nelle tue storie.
Mi vergogno profondamente delle mie prime recensioni (spesso anche delle più recenti), perché non rendono giustizia. Perdonami, avrò avuto dodici, tredici anni ed ero demente. Un po' come ora, d'altronde. °ç°
Ad ogni modo, io ti seguo sempre anche se in silenzio e non credo di meritarmi in alcun modo una storia come questa, per il semplice fatto che è un mio dovere supportare la mia autrice preferita. Quella che mi ha fatto crescere, perché a livello di scrittura, e non solo, i primi tempi ho cercato di seguire un po' la tua onda.
Rileggendo certe cose oggi, anche scopiazzando un po' allegramente direi (-_-').
Quindi, l'unica che deve qualcosa a qualcuno sono io, a te.
Adoro le tue storie, hai talento. Ed è giusto così.
Grazie ancora della magnifica storia, la seguirò molto volentieri. Non me la meritavo, comunque.
Ma grazie ancora, davvero, grazie di cuore. |