Ua-uao.
Premettendo che io sono una patita dell'horror, per farmi prendere la strizza ce ne vuole. Quindi... insomma, non mi... sono spaventata, ecco.
Mi dispiace, sono un disastro çOç e poi mi sarebbe servito, dato che ho il singhiozzo, e ogni parola che scrivo esce fuori itpo coosì. (LOL)
Comunque, sono stata molto felice di leggere qualcosa di tuo, uhm... diverso da quello che posti di solito. La tua one shot è molto riuscita, ed è bella. Molto bella. Ce lo vedo Axel come vampiro sexy =3=. No, stavolta niente commenti del genere. E' una cosa seria. Molto, molto, molto seria. Vorrei fare una bella recensione, vediamo se ci riesco.
Innanzitutto, leggendo mi è sembrato di entrare nella dimensione descritta da te, di una Londra buia, spettrale e piena di insidie. Roxas è tanto bellino vinto dall'atmosfera che lo circonda, è in uno stato di confusione terrificante. Ad un certo punto mi è quasi sembrato che impazzisse, così terrorizzato da perdere la lucidità. Se la paura fa diventare così, ringrazio il cielo per avermi dato la mia resistenza al sangue, sbudellamenti e quant'altro.
E, una cosa importantissima! Sai come funzionano quelli che secondo me sono i migliori horror di sempre?, come ad esempio alcuni film giapponesi, dove è stata appunto notata questa caratteristica, ma in genere in molti libri che ho letto, devo dire, questa cosa si faceva sentire.
Io... non so come dirlo. Ma è Roxas che fa paura. Non Axel.
Quando arriva Axel, beh, rientra nella normalità, il predatore che uccide la sua vittima... hai scritto una shot horror, è naturale, è quasi calcolato.
Quello che fa paura, che fa "venire la strizza" (come diceva il mio lettore inglese) è quello che accade dentro la testa di Roxas. Che poi, lì c'è del tuo, le sensazioni sono descritte così bene che riesci a trasmetterle a chi legge, è questo l'horror, è questo che fa paura.
Ed ecco che torna il mio discorso di prima che ho lasciato in sospeso. Non è il sangue, non è il vampiro, e non è neanche Londra di notte.
E' tutto un problema di psicologia, è la confusione a fare paura, la "pazzia" di Roxas e la consapevolezza che sta per succedere qualcosa di terrificate, in netto contrasto con i ricordi che gli folgorano la mente, riguardanti la vita di tutti i giorni che adesso sembra così lontana. Ricorda l'inferno, in un certo senso, ma è una considerazione personale. Perché non credo che all'inferno siano i demoni a fare paura, ma il fatto di esserci dentro.
Il sangue, il vampiro, Londra, fanno paura fino ad un certo punto, perché chi come me è abituato a passeggiare di notte in montagna e sentire i lupi che ululano alla luna (sono strana forte, me ne rendo conto) dei mostri non sa che farsene.
Tu sei stata bravissima a trasmettere da un lato l'atmosfera esterna, ma soprattutto quello che accade dentro Roxas. E poi il suo presentimento, lui l'ha capito che c'è di mezzo la sua vita e la parte dove inizia a correre mi sembra molto molto azzeccata.
Quindi, per farla breve, il tuo scritto rispetta i canoni che secondo me sono necessari per un horror di qualità :3
Trasmetti l'angoscia.
Alcuni avrebbero potuto anche scrivere "Il sangue iniziò a schizzare ovunque insieme a qualche arteria che penzololava a cavolo -??- mentre il vampiro brutto come la fame (Ehy, ma di chi stiamo parlando?! ò____ò ndAxel) pieno di orride vesciche che andavano scoppiando come minicicciole e delle quali il pus schizzava... eccetera eccetera". Ma non si tratta di te, ovviamente :'33
Okay. Ad Axel non piace questo elemento. Scusa Axel çOç
L'omissione della punteggiatura va bene! Che poi...
Non credo che i miei pensieri abbiano i punti e virgola ò^ò se stessi scappando dalla morte credo che sinceramente non m'importerebbe neppure di sbagliare i congiuntivi -??- però non posso saperlo perché non sono mai scappata dalla morte -?!-
Okay, sì, hai capito, insomma.
Scrivine altre di questo genere, ti riescono bene! =w=
Dearly B. |