Un racconto che rispecchia perfettamente il genere "introspettivo", un racconto molto malinconico, a tratti commovente. Ognuno di noi, dentro di sé, sa con certezza che il suo peggior nemico è proprio se stesso, in un modo o nell'altro. In questo caso sembra quasi ci sia uno scontro tra la ragione e i sentimenti, tra il cervello ( freddo e orgoglioso) e il cuore( passionale e aperto), accentuato dal diverbio verbale, da tutte quelle frasi quasi urlate mentre tutto il mondo intorno scompare o ci appare fin troppo lontano e distante.
Davvero niente male ma vorrei darti giusto qualche consiglio pratico:
- fai attenzione a non ripetere troppe volte le stesse parole in periodi vicini o lunghi
- presta attenzione a determinati termini che potrebbero essere sostituiti con altri più adeguati
-infine, hai utilizzato troppe volte i puntini sospensivi e questo è un errore che può far perdere punti al racconto. Eliminali e sostituiscili con virgole e punti ( in base alla situazione).
Detto questo mi congratulo con te per l'ottimo racconto.
Saluti

Spettro

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