Oh, bene. Adesso sto precedendo nella lettura delle tue DN ff.
Premetto una considerazione di carattere generale su DN: un approccio corretto a DN è meno scontato di quanto possa sembrare. Molti lo considerano un capolavoro di logica e un'opera che fa dell'indagine il suo caposaldo.
Personalmente, discordo: sotto questo aspetto, tristemente, DN ha più buchi di una forma di gruviera. A partire dalla decisione dell'ONU di combattere un serial killer dotato di un'arma paranormale chiedendo aiuto a un investigatore capriccioso e, udite-udite! alla: ... polizia giapponese? Oh, ma davvero? No, sul serio? La seconda parte, sotto questo aspetto, è ancora più debole, e le piroette di stupidità nelle quali devono esibirsi certi personaggi così da permettere al genio di turno di mantenere il proprio genio, sono sconfortanti.
Pure, mi piace molto; e io ritengo che tu abbia colto la giusta prospettiva grazie alla quale poter godere di DN senza tanti patemi. Non bisogna fissarsi troppo sul meccanismo dell'indagine, che pure è piacevole una volta che si chiude giusto-giusto quell'occhio e mezzo per poter ignorare tutti i passaggi durante i quali la mascella tenderebbe a ciondolare in un sonoro "ehhh???" [ma vogliamo parlare di quanto è fesso Ray Penbar? No vero? Non si parla male dei morti, giusto?]. Bisogna invece lasciarsi travolgere dall'atmosfera fatale che scorre lungo tutta la storia, restare col fiato sospeso nel fissare la danza di morte che muove coi suoi fili – intreccia nella sua rete – tutti i personaggi per farne burattini, pedine su una scacchiera dalla quale non si può scorgere il volto dei giocatori.
Nel dare vita a quest'aria malsana, tu sei bravissima, complice le peculiarità del tuo modo di scrivere.
Hai dato dignità a Misa; la qual cosa non era affatto facile! Misa che comincia a morire – che è già morta in un certo senso – quando la morte, nella figura dello shinigami, si innamora di lei. E continua a morire lasciandosi fare a pezzi, scarnificare, dal suo amante senza amore, gettandosi ciecamente addosso a un pazzo, al suo pupazzo fatto di lame di rasoio – volontariamente sceglie il suo destino e vivere non è più un'opzione possibile, quando l'ossessione da cui si è lasciata consumare muore.
Light, l'odiato, mostruoso Light (mi sono goduto ogni istante della sua morte), ritratto alla perfezione, come un lupo famelico. L'immagine del lupo che dilania il falco-L è una cosa fantastica!! Ma wow! Light, gelida lama di morte e pazzia, volontà che si fa spada e affonda fin nel cuore del mondo.
Molto belle anche le due ff su Near, e in realtà questa recensione "globale" la lascio qui non solo perché è la tua unica DN-ff senza recensioni, ma perché è quella che personalmente m'è piaciuta più di tutte.
Simile alla più lunga 'Morituri', ma nella sua brevità persino più intensa, più dolorosa.
Intanto, come nel caso di Misa, ho apprezzato il fatto che tu abbia "dato sangue" a Near; non era facile né scontato, e gli hai dato sangue lasciando intatta la sua figura eterea, da fantasma.
Questa fic mi piace particolarmente perché restituisce di nuovo l'immagine da lupo di Light; il lupo che divora, che sbrana famelico – mi hai ricordato un po' la figura di Carcharoth il lupo; e il personale Silmaril che brucia nelle viscere di Light è il DN e la follia della maledizione che si porta appresso – e si accorge che non c'è nulla da sbranare, stavolta. Che nella pazzia ispirata dalla fame della sua utopia, divorerà se stesso perché "non si può uccidere un fantasma".
Attraverso il nulla che è il candido Near emerge il nero degli occhi di L, e neppure un sangue di lava stavolta potrà salvare Kira.
Davvero perfetto! Brava! |
