Complimenti, davvero un buon lavoro, molte frasi sono incisive e travolgenti, mi sarebbe piaciuta leggerla estesa in tre capitoli, così breve come dire è finita proprio quando ci avevo preso gusto, ma resta ugualmente un lavoro di tutto rispetto, complimenti ancora!

"Troppe volte, guardando le stelle, ti sei accorta che quello in cui credevi così ardentemente, non esisteva."
Questa frase mi ha colpito molto.
Il forte contrasto che esprimi con questa frase è evidente: da una parte ci sono le persone che, speranzose, guardano le stelle, chiedendo un desiderio, e questo guardare gli astri non fa altro che alimentare la loro speranza.
Dall'altra, e qui sta il contrasto, ci sono quelle persone, come la protagonista, che, guardando le stelle, sentono la speranza scivolare via, perchè si accorgono che "quello in cui credono così ardentemente non esiste".
E per loro è fondamentalmente inutile anche solo pensare di esprimere un desiderio vedendo a una stella cadente: capiscono che le stelle non esaudiscono niente, perchè non possono farci niente.
Penso che tu ti riferissi anche a questo infatti, dicendo "troppe volte [...] hai chiesto aiuto a chi non poteva farci niente.
Molto bello e azzeccato anche paragonare la morte all'inverno che scende nel cuore della ragazza.
E qui il ragazzo innamorato si illude, si illude nel ritorno della "primavera".
Non c'è niente di più confortante dell'illusione in certi momenti, e lui non è da meno, continuando a ripetere di NON APRIRE all'inverno, come se la ragazza potesse farci qualcosa, come se ci fosse effettivamente QUALCOSA da fare.
Ma la morte non si può combattere, e hai creato come un "cerchio", facendo immaginare al lettore la ragazza che sale alle stelle, e qui hai come richiamato l'inizio della storia.
Credo di poterti fare i miei sinceri complimenti, e con questo penso di poter tranquillamente premere il pulsante "aggiungi ai preferiti".