Bellissima, commovente e soprattutto vera! Questa storia l'ho sentita penetrarmi mano a mano sotto la pelle, come una pomata spalmata contro il dolore. Perché capisco perfettamente il sentimento di vuoto dilaniante di cui parli in questo testo e si vede che probabilmente lo hai sperimentato in prima persona, perché hai reso perfettamente l'idea, la sensazione di avere un buco nero enorme e incolmabile al posto del cuore e dei polmoni, un dolore che ti fa alzare il braccio per coprire gli occhi e schiacciare la fronte, come per cercare di comprimere e annullare il vuoto dei pensieri. E, ancora peggio, è provare questa sensazione senza riuscire a spiegarsela. Io la sperimento consapevolmente da anni, ma, come la protagonista, l'ho sempre negata, auto-illudendomi che non ci fosse affatto e solo in età più matura ho cominciato ad affrontarla con coraggio, per quanto sia dolorosa e ci sia ben poco da fare con essa. Credo che la solitudine dell'anima e il bisogno d'amore siano esperienze che tutti prima o poi nella vita sperimentano, almeno una volta e, purtroppo, non sempre si è in grado di affrontare tutto ciò, specie se non si ha un amico/a come Valeria che sa ascoltarti e guardarti dentro. |