Ho letto la tua storia due volte.
Beh, mi sono reso conto che effettivamente hai ragione: è sufficiente leggere ciò che una persona scrive, per scolpire nella mente un disegno superficiale, ma forte, di come quella stessa persona sia dentro. In fondo ciò che scriviamo è considerabile come lo specchio della nostra anima. Scrivendo, si riesce a portare a termine un compito che è difficile compiere in altri modi: si riesce a versare una parte di noi stessi, piccola o grande a seconda del coinvolgimento emotivo, all'interno di un semplice testo, un flusso di parole nere e ordinate.
Credo di avere ormai in me una vaga idea di cosa si agiti nella tua mente creativa. E sono contento che tu mi abbia fatto porre particolare attenzione a questo aspetto; probabilmente ora leggerò in modo diverso ciò che gli altri scrivono. Ti ringrazio :)
Ora passiamo alla storia.
Bella.
Attraente, oserei dire.
Si presenta avvolta in un alone di mistero particolarmente denso, che affascina.
Le riflessioni sono profonde; mi ha interessato molto, per esempio, questa parte:
"Non si può cancellare il passato, non ci si può mettere una pietra sopra e tirare avanti, non ci si può nascondere.
Il nostro passato torna sempre, ci tormenta, ci riempie fino a farci scoppiare, ci distrugge;
Non ci lascia, ci stritola in un abbraccio che ci fa soffocare.
Sembra quasi che il nostro passato ci tenga fermi con una corda, una corda che ci tira indietro ogni volta che compiamo un passo, una corda che non ci fa andare troppo lontano."
Mi è piaciuto anche il fatto che la riflessione all'inizio pessimistica, trovi una sua soluzione nel "tirare questa corda insieme a qualcun altro". Mi piace quando si trova una soluzione coraggiosa al pessimismo :)
Per quanto riguarda la trama, non darei molto peso al fatto che Merope non divenne un fantasma o che un fantasma non può incarnare nuovamente un corpo. La trovata, a mio parere, è molto interessante.
Suggestiva è anche la McGranitt: questa storia, a tratti, mi ha dato l'impressione di assomigliare ad una sorta di fiaba, e la cara e dolce Minerva sembra proprio la magica fata che esaudisce i desideri più grandi della protagonista, imponendo il solito veto (come Cenerentola e la Mezzanotte).
Ciò che in assoluto mi è piaciuto di più è l'amore di Merope, che finalmente viene ricambiato, e il fatto che essa, una volta esaudito il desiderio, debba andarsene, quasi come se solo l'amore avrebbe potuto permetterle di riposare in pace.
Non saprei che altro dire (ci mancherebbe altro xD Parlo sempre un sacco xD). Mi è davvero piaciuta!
Complimenti!
Blackwizard. |