Ciao carissima,
questo brevissimo pezzo potrebbe essere un haiku, per quanto è perfetto, pulito, netto e icastico. Non una parola di più nè una di meno, solo quello che c'è da dire e basta.
Condannato a vivere per onorare i morti. In questa frase è racchiuso tutto. Il senso dell'onore del guerriero giapponese, ma allo stesso tempo il suo senso del dovere, la sua consapevolezza che esso è più importante della sua volontà e del suo desiderio.
Come sempre, complimenti. Scrivi in modo meraviglioso.

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[Recensione premio per il contest Warnings & Emotions]

Ciao!
Dunque, molto d'effetto questa drabble. Ogni parola è scelta con precisione e contribuisce a creare un'atmosfera particolare e a suscitare emozioni malinconiche.
Forse avrei voluto saperne di più sul contesto, qualche dettaglio specifico (magari nelle note, perchè la storia in sè è perfetta così).
Davvero un buon lavoro.
:)

adamantina

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Bella!
Con un breve dialogo e pochi pensieri sei riuscita ad avvolgerci dalla tristezza di quell'uomo "costretto" ad attendere quando si ricongiungerà con i suoi compagni.
La sua vita si può dire che sia finita con loro. La sua ora è solo un'esistenza grigia. E' solo il dovere che lo tiene in vita, il dovere di dover onorare la fine dei suoi compagni.
Il suo unico desiderio però è ricongiungersi a loro con la morte.
Hai fatto un buon lavoro come al solito.
Complimenti.

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Wow! Davvero interessante la scelta del contenuto!
Mi ha colpito un sacco, perchè non ce ne sono molte (se non ce n'è nessuna) di storie con questa ambientazione.
E' un gioiellino di drabble. Stimola, commuove e soddisfa.
Leggendola, si resta con un sapore di amaro in bocca alla fine.
Ma mi piace molto! Complimenti!

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Mi ha fatto venire in mente una canzone di Laura Marling che dice: "Why fear death, be scared of living".
In effetti, per quanto contro la logica comune, non so chi abbia avuto il destino più triste, se i 46 ronin costretti al seppuku o l'unico risparmiato. Brava.

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