Oh! Sembra una frase fatta da amica di vecchia (?) data dire "Quanto mi sei mancato"? Non importa, io lo dico lo stesso, che mi sei mancato e che mi sono mancate le tue storie. Tante volte sono tornata sul tuo account, per vedere se per caso avessi pubblicato qualcosa di nuovo e invece sei stato tu a precedermi (ma solo perchè sono due giorni che non accendo il pc!!)
Ecco, dicevo, che mi sono mancate le tue storie. Sai, è ancora appesa in camera mia quella dele cento flessioni e ogni tanto la rileggo e sorrido, perchè è una delle storie che mi ha fatto venire più brividi e che mi ricordo meglio. Ma non parliamo di quella storia, parliamo di questa. Devo essere sincera, vero? Diciamo che si vede che hai un po' perso la mano, alcune frasi incespiacano un po'. Ma io non credo che ci sia solo la forma in una storia (anche perchè, altrimenti, potremmo andarcene tutti a casa!), credo che la cosa fondamentale sia ciò che le parole, messe in qualunque modo, cercano di dire. E le tue sono così metaforiche, così piene di significato ulteriore, fiabesche, oserei dire! Mi ha ricordato una novella, questa storia, per la sua brevità e per la sua morale, per il contesto. E il protagonista, ci si può innamorare di un personaggio di cui si conosce così poco? Sarà che mi rivedo molto in lui, perduto chissà dove, può contare solo su se stesso, e quando guarda al passato sente un crampo allo stomaco e invece di piangere, beh, mangia. Che poi potrebbe fare anche altre mille cose, ma il fatto che lui confonda la tristezza con un dolore fisico è così condivisibile!
Mi piace questa storia, veramente moltissimo. Non so, sarà la tua mancanza, sarà che è proprio bella, che è ricca, nella sua brevità. Sarà quel che sarà, ma ora so che, anche se perdi la mano, la genialità è sempre la stessa! |