Recensioni per
Awake me not
di Yoko Hogawa
Aiuto...è facile rendere tristi delle fanfiction facendo in modo che uno dei due si prenda una malattia (di solito cancro) e descrivere come la cosa man mano va a degenerare, ma una malattia psicologica, una cosa delicata, rara ed astratta come le allucinazioni non è facile. |
"Angst a palate, lacrime a secchiate" sarà il mio nuovo motto. Non ho nemmeno la forza di scrivere qualcosa di sensato o logico, sto malissimo. Il mio povero cuore non poteva reggere pure questo ed avrei dovuto saperlo! Ma ormai io e l'angst siamo una otp inossidabile, quindi affari miei. |
Non ho mai lasciato recensioni. Mai. Ma c'è sempre un prima volta, e questa è la mia. |
Trovo questa storia incredibile per una serie infinita di motivi che riassumerò per evitare di scrivere un libro. Parto dal fatto che la cura nella stesura del testo è ammirevole, linguaggio scorrevole, termini ricercati, un uso perfetto della punteggiatura. Sei riuscita a far trasparire le emozioni di Sherlock e John, in modo semplice. Si riesce però a sentire la profondità dei sentimenti n la disperazione di entrambi i personaggi. Trovo sia lodevole anche l'impegno nella ricerca di informazioni riguardanti la psicologia, la medicina e quanto ne riguardi. La trama è splendida, originale, sconvolgente. Costringere il lettore, cioè una povera plebea come me, a sbrogliare un intrigo, a dover capire che Sherlock non è lui dopo averci convinti del contrario. È puro ingegno! Tratti di argomenti difficili e carichi di importanza come i problemi psichici e la morte in modo sublime, facendo capire come funziona e dando la possibilità di vedere il 'malato' che è John come una persona sofferente ma consapevole. E poi c'è amore, così tanto che straripa dalle righe. Amicizia, affetto, fratellanza. E poi c'è l'amore di John e Sherlock che è disarmante, così incredibilmente intenso da distruggerli entrambi. Eppur John decide di continuare a soffrire perché questo è l'unico modo che ha per ricordare Sherlock, per amarlo ancora. C'è la totale devozione che hanno l'uno per l'altro. Sei riuscita a trattenerci tutti col fiato sospeso fino all'ultima riga, a sperare nella guarigione di John. Forse il messaggio era questo, certi amori non hanno un lieto fine ma sono degni di essere vissuti nonostante tutto ( probabilmente sbaglio, non ho le tue capacità intellettive). Non c'è un vissero per sempre felici e contenti, è un ritratto duro e crudo della verità ma per questo è ancora più schiacciante. Ti ammiro e ti ringrazio, davvero, per aver condiviso tutto questo e mi scuso per la recensione orribile e per probabilmente aver frainteso tutto. ale |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Affogo in un mare do lacrime e singhiozzi. Alla fine ho dovuto prendermi una pausa prima di continuare perché non vedevo più nulla per le troppe lacrime. Sigh sob. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Quel che posso dirti è che mai, mai ho sofferto così tanto nel leggere una fan fiction (non in Italiano, almeno) e, in generale, che m’è capitato di rado di venir (s)travolta in questo modo da una storia. Ti confesso che leggerla è stato faticoso e che m’ha messo davvero alla prova, emotivamente parlando - anche fisicamente, in realtà, perché mi ha fatto proprio male l’intensità con cui l’ho vissuta -, ma ne è valsa davvero la pena. |
Mi sono accorta solo ora di non aver mai lasciato una recensione qui, nonostante io l'abbia letta... eccome se l'ho letta.. Mi ha fatto il cuore in mille pezzi e solo riaprirla mi ha fatto piangere... Ci ho sperato fino all'ultimo e invece... |
Ieri sera una mia amica mi ha passato questa tua storia, consigliandomi di leggerla, giustamente senza prima avvisarmi riguardo a ciò a cui stavo andando incontro. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Awake me not è l'indivisibile (per me tassativamente inscindibile, sappilo!) seconda parte di “Hush. Whisper low”, perfetta nella sua straziante compiutezza. E io non ho potuto fare altro che sperare fino all'ultimo in un lieto fine, che non c'è stato, e poi annuire addolorata quando mi è diventato ovvio che era tragicamente corretto (e realistico) che la vicenda terminasse così. |
Io una volta avevo un cuore, adesso penso sia andato in pezzi per tutta la stanza. Mi hai suggestionato tanto, che adesso prego che Gatiss e Moffat non ci facciano scherzi del genere. Ovvio che non sarà così la terza serie, però non riesco a non temerlo, è stupido, lo so. Ma raramente ho letto cose che mi toccassero tanto. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Beh, questa storia. Non so cosa dire, non ho parole. |