Eeh sì, non so cosa farci. A me Remus fa tenerezza. Anche se è meschino ed egoista almeno quanto Sirius (per cui comunque nutro una venerazione assoluta, perché il modo in cui parli di lui, in cui lo rendi vivo e reale in ogni suo gesto non ha pari. Mi inchino.), anche se si rinchiude costantemente nella sua realtà che nessuno può comprendere. Il suo trovarsi a fronteggiare inaspettatamente ricordi che stranamente non gli danno sollievo, mi ha intenerito. Probabilmente ho qualche strana deformazione mentale per cui i tuoi personaggi, sebbene siano dotati di difetti grossi come una casa, mi risultano splendidi proprio per questo.
Ma va beh, per questo posso sempre ponderare di andare da uno psichiatra. Per quanto riguarda la tua fic, invece, a conclusione di questa prima trilogia dico soltanto che questo è stato il capitolo che ho amato di più. Non saprei ben spiegare per quale motivo. Il flashback l'ho adorato con tutta me stessa: Sirius e Remus ancora ragazzi a confronto mi attirano (anche perché saranno pure stati entrambi Malandrini e amici quanto si vuole, ma hanno due caratteri così contrastanti che inscenare in modo sapiente il loro rapporto non è mica una bazzecola), mi piace che tu apra uno squarcio sul loro rapporto prima di Voldemort e prima di Azkaban, perché sicuramente era diverso da quello che hanno nel presente di Grimmauld Place, ma è pur sempre fatto della stessa sostanza. C'è Remus che non ha banalmente pietà e compassione di Sirius, nè prima quando intuiva la sua disperazione esistenziale di fondo nè dopo quando Sirius è ormai ridotto ad un relitto umano. Eppure non ci riesce a fare il saccente, a rimproverarlo, a porsi su un piano di netta superiorità rispetto a lui, a farlo sentire uno stupido, ad ignorarlo. Sirius lo esaspera, lo fa uscire dai gangheri, gli fa nutrire istinti omicidi nei suoi confronti e lo fa reagire con una stizza che di solito Remus non adopera con nessuno, eppure lui, per quanto possa averne motivi sufficienti, non lo odia. Nemmeno quando è ubriaco fradicio e si comporta da idiota allo stato puro. Nemmeno quando gli calpesta il compito di Pozioni. Confesso nella mia ignoranza che non so che progetto globale tu abbia in mente per questa fic, ma il modo in cui hai messo in luce il rapporto contorto esistente tra Remus e Sirius mi ha già di per sé appagata. Li hai sempre mostrati in situazioni in cui sono distanti e si lanciano frecciatine, eppure è evidente che sotto tutto questo c'è qualcosa che li unisce. E' paradossale, ma è per questo che adoro il modo in cui scrivi di loro. Perché Remus si lamenta tanto della stupidità e dell'infantilismo di Sirius, però poi gli chiede se vuole che gli procuri un alibi, o rimane lì ad osservarlo in silenzio mentre lui si rotola dalle risate da bravo sbronzo in piena regola.
Un'ultima cosa. Riguardo al particolare degli scacchi, ho decisamente apprezzato la tua scelta di rendere Sirius il genio in materia. Non so perché ma mi sembra che sia assolutamente giusto così. Forse perché, in un gioco fatto di così grande razionalità, chi già ne ha di suo in abbondanza finisce per perdercisi dentro... motivo per cui Remus non è molto attratto dal gioco, né vi si distingue, mentre Sirius sa di essere bravo, ma si guarda comunque bene dal farlo sapere in giro. Probabilmente perché si sentirebbe un vecchietto barboso ad essere osannato per una simile abilità.
E ora, dopo aver sproloquiato ampiamente, me ne sto qui a scervellarmi su chi possa essere il proprietario di quel fermaglio, che ruolo verrà ad assumere... che dire, spero solo di scoprirlo presto :D |