Purtroppo le calde notti estive sono, credo da sempre, alcuni dei momenti in cui la nostra mente ha più bisogno di fantasticare, sognare, amare. Si hanno meno preoccupazioni, più speranze perché l'estate è lunga, si parte, gli altri partono, e chissà cosa accadrà. Troppe ore di luce ci mantengono gli occhi puntati sul mondo, sulle altre persone, sul cielo azzurro sconfinato. E poi, la sera, le stelle che vedi tu, le possono vedere tutti, così come quella faccia della Luna che sembra ci capisca un po' di più. E l'amore è l'unica soluzione, l'unica risposta a tutti gli interrogativi, a tutti i problemi che rotolano nel nostro cervello; abbiamo bisogno di concentrare i nostri sentimenti, e dargli un nome, anche se forse, come viene fuori da questa poesia, spesso il "tu" rimane un po' vago nella notte.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia dato voce, in questa poesia, a cosa effettivamente ti accadeva fisicamente in questi momenti, perché si tratta di cose che tutti hanno vissuto e non è sempre facile riuscire a raccontare una cosa semplice, perchè comune, ma complicata perchè senza nome.
Mi hai fatto venire in mente l'inizio di una canzone di Battiato: "Il mito dell'amore vive/ si nutre di fantasia/ quando t'innamori è tutto bello/ anche come ti ossessionano i pensieri/ nell'attrazione bisogno di unità/ echi di mantra nel suono del suo nome"
Tutti hanno bisogno d'amore, probabilmente non tutti allo stesso modo in ogni momento. Bisogna avere un po' di pazienza, un po' di comprensione per il prossimo; siamo esseri umani e ci capitano, più o meno, gli stessi sentimenti, ma non tutti sono abituati a gestirli allo stesso modo! Anche tu capirai che, se questo "tu" dovesse cambiare nome, cambierà anche tutto, e scriverai una poesia del tutto diversa!
In bocca al lupo, scrivi ancora e recensirò!
Paola |
