Recensioni per
Urla dal silenzio.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/10/12, ore 15:20
Cap. 5:

E così ti sei presa una cotta per il tuo professore, eh?
Ahah, mi ricorda una cosa vissuta proprio poco tempo fa.
E' difficile, è dura. Impossibile, il più delle volte.

Ad ogni modo... Grazie al cielo non ho mai avuto troppi problemi con l'amore.
Oddio, cioè.. Ne ho avuti UNA MAREA, però solo quando l'"amore" c'era. Oltre quando ero piccola, non ho mai sofferto la mancanza dell'amore e - quando è arrivato - ha fatto davvero male.
Che storie, non hai idea :D anche se, nonostante tutto, non lo reputo ancora 'amore', non credo di aver mai amato in vita mia, ancora.

Bella storia. Bella per iscritto, brutto in quanto i sentimenti e le emozioni son reali.
Spero che presto tu possa vedere sorgere il sole e che quel giorno duri all'infinito.
Siamo tanto simili.
In bocca al lupo per tutto quanto, piccolina.

Recensore Veterano
07/10/12, ore 15:14

A Silvia, ahahah, è la mia.. Seppur il mio nome si scrive Sylvia e non Silvia :D

Anche io sono uguale a mio padre, di mia madre ho ben poco. Questo è un peccato perché lei è finlandese ed ora, se le somigliassi, potrei essere più particolare... Ed invece. No.
Odio la televisione, odio il telegiornale: sempre drammi, sempre crisi... Tutte cose di cui io non ho la minima voglia di sentire parlare. Non perché io mi voglia comportare come uno struzzo e sotterrare la testa sotto terra, ma semplicemente perché si sà e perché non mi piace. Te lo sbattono sempre in faccia ad ogni ora del giorno e della notte, sembra quasi che non si possa nemmeno più sognare.

Il capitolo sulla famiglia l'ho trovato molto criptico, il fatto che ti guardano solo quando ti strozzi o prendi ottimi voti la dice lunga.
I litigi, le discussioni e le urla, son riferite alle cose in famiglia? Lo comprendo, se così fosse.

Recensore Veterano
07/10/12, ore 15:08

Oddioddioddioddioddioddioddio.
Appena ho letto la frase di Better Than Love, ho immaginato il pezzo cantato dalla magnifica voce del nostro Mr. Hutchcraft. Ammetto: ho sentito un brivido sotto pelle.
Li adoro.

Anche a me è successo, più di una volta.
"Rimarremo amiche per sempre, vero? Fino alla fine, fino all'eternità, da grandi vivremo insieme" e bla bla bla... Ed ora rimangono solo parole.
Quante volte mi sono chiesta se ero solo io quella che ci stava male e che ogni volta ci piangeva. Ma com'era possibile dimenticare così una persona con cui hai passato così tante cose? E' ridicolo.
Non sai quante volte ho desiderato anche io essere la persona di cui si sente la mancanza, quante volte... Essere quel qualcuno di speciale, essere quel particolare senza il quale ti manca qualcosa. Ed invece...

Chissà, spesso spero e vorrei trovare quella persona che si dedica del tutto a me come io faccio a lei (parlo di amicizia, ovviamente).
Chissà se mai troveremo quella persona che ci completa. A me ancora non è capitato, non so a te... In caso neppure a te, spero che ciò ti accada presto.

"Another second in the sunshine,
A decade in the dark taking part in a dream."


Bellissima questa frase della canzone, e ci sta. Un secondo ancora al buio e dieci anni nell'oscurità.
E' la vita.

Recensore Veterano
07/10/12, ore 14:57

"Testa cespugliosa, la più grassa della classe.
Quando dicono che complessarsi per qualche chilo di troppo è stupido ,vorrei far provare a questi bei pensanti l’umiliazione odierna di portarsi quei chili in più."

Ossanto cielo, come ti capisco.
Sai, essere diversi non sempre vuol dire per forza essere peggiori... Anzi, come hai detto tu "Corpi senza cervello. Carcasse senza anima."
Esatto.
Il nulla più assoluto aleggia nelle loro teste... Eppure, nonostante ciò, a volte quasi ci si danna per essere esseri simili, per non soffrire questa tremenda solitudine che solo noi sappiamo portarci dentro.
Non sono mai stata la migliore della classe se non l'anno scorso, ma non è che avessi la media del 9, purtroppo, colpa anche dei professori che avevano le braccette corte nel mettere i voti ma-va-bè, eravamo al liceo.
"Non mi piace parlare di amici, tutti ti tradiscono" - "Il mio mondo non è limpido."
Un giorno il mio lo era, finché una goccia di catrame non ha cominciato ad allargarsi a macchia d'olio su tutto ciò riuscivo a vedere, fino all'orizzonte.

Ti capisco, mia cara. Ti capisco.

Recensore Veterano
07/10/12, ore 14:38
Cap. 1:

Eh il primo capitolo è andato...
Essendo solamente il prologo non posso dirti molto, ma ho ben carpito le emozioni che ne fuoriescono già da qui.
Francesca chi è? Credo una tua amica? (:
Ovviamente scrivi bene, non ho notato errori se non giusto per qualche virgoletta, ma nulla di che insomma, sciocchezze :)
'Uscite, film e musica sono controllate dai miei genitori', purtroppo fino ad una certa età ci si può solo adattare, bisogna attendere per raggiungere quell'indipendenza tanto agoniata.. Ma poi ti manchera anche questo essere 'controllata', questa sicurezza e questa spensieratezza che ti dava il fatto che ci fosse sempre qualcun altro a decidere per te. Goditelo, finché dura, spesso facciamo l'errore di puntare sempre oltre a ciò che abbiamo: grosso sbaglio.

Recensore Veterano
03/09/12, ore 20:53
Cap. 5:

Oddio che finale triste!
Significative le parole: "Perché i miei tredici anni sono volati così.Tra incomprensioni, solitudini e amori che accecavano solo me."

Tutta questa storia è impregnata di solitudine e tristezza. Poi come se non bastasse si scopre anche che la protagonista soffre per l'amore non corrisposto e irraggiungibile per il professore di musica.
Ci sono i primi turbamenti, i primi rossori, i primi pensieri non più da bambina verso un uomo da cui si sente irresistibilmente attratta.
Purtroppo si brucerà le ali come una falena che si avvicina troppo al fuoco.
Questa storia mi è piaciuta proprio tanto. Penso che ognuno di noi ,nel corso della propria adolescenza si sia ritrovato bene o male in qualcuna delle situazioni descritte. Sono ricordi che possono magari far sorridere, ma sotto sotto lasciano un segno, una traccia da cui è difficile staccarsi. Infatti ogni tanto possono far capolino e fare ancora male.
Bravissima!

Recensore Veterano
28/08/12, ore 09:54

Sono qui davanti al pc da circa 10 minuti buoni e sto pensando affannosamente a qualcosa di sensato da scrivere per commentare il capitolo della storia.
Ho una miriadi di pensieri che mi affollano la mente anche perchè ci sarebbe molto da dire su questo racconto.
Va beh da qualche parte dovrò pur cominciare...
Innanzitutto l'atmosfera e il contesto dove si muove la protagonista sono densi di tristezza e malinconia. Si legge di molta solitudine, ogni componente della famiglia è immerso fino al collo nel proprio mondo e non fa nulla per aprirsi ad un qualsiasi dialogo e sentimento. Ci sono parole, frasi e opinioni non dette ma solamente urlate dentro di se, come se ci si dovesse ascoltare allo specchio.
La protagonista si rapporta anche con i genitori ma nemmeno li trova ascolto. Splendide le frasi:"Così simile a coloro che mi hanno creato." e "Così discorde nelle mie particolarità." dove la ragazza capisce che si, fa parte di una famiglia, ma nel contempo non si riconosce più in quella famiglia che non le da ascolto.
Infine arriviamo alla parte finale dove l'indifferenza verso tutti regna ovunque.La ragazza si chiede per quale motivo ci si debba alzare la mattina, affannarsi a fare bene a scuola, portare a casa bei voti per poi accorgersi che dentro l'anima non ha più gioia ne passione per niente.
E' solamente un'anima addolorata che non soffre, non gioisce, non fa nulla.
E come lei tanti altri giovani muoiono nel vento freddo dell'indifferenza.

Che dire ancora? Questo racconto non è altro che lo specchio dei nostri tempi. Viviamo in un'era fatta di solitudine, indifferenza, cattiveria gli uni verso gli altri e non vi è spazio per il dialogo, il confronto, l'amore e la gioia.
Siamo tutti quanti immersi in una sorta di "pessimismo cosmico" che a poco a poco toglie la voglia di vivere, di fare e brigare cose.
Spero che arrivino tempi migliori.
Dimenticavo.... i miei complimenti per il racconto! Baci!
Laurana.

Recensore Veterano
22/08/12, ore 17:46

Ah la solitudine che brutta bestia!
Si può essere soli anche in mezzo a 1000 persone.
Sentirsi soli oersino con se stessi, sentirsi soli dopo aver dato tutto agli altri.
Il problema è tutto li: facciamo tanto per entrare nel cuore di qualcuno e poi in cambio si ottiene solo amarezza e un dolore sordo che sale su dai piedi per arrivare fino al centro del cuore.
Forse è il destino che aspetta quelle persone che io amo chiamare" Anime perdute nel vento dell'indifferenza." Ed è quello che fà male: l'indifferenza.
Tutti sono concentrati a guardare se stessi. Non si ascolta più, non ci si confronta e se non ci si adegua si è fuori dal gruppo.
Scusami le mie sono solo riflessioni deliranti scaturite dopo aver letto questo commovente capitolo.
Capitolo come sempre scritto benissimo.

Baci!

Recensore Veterano
06/08/12, ore 13:53

"Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni" (Olweus 1996).

Il bullismo , a mio avviso è una delle azioni offensive più ignobili e vigliacche che si possa far patire ad una persona.
In questo racconto è messo bene in evidenza come il "gruppo", capeggiato da un leader si schieri contro la vittima, colpevole solamente di essere ai loro occhi diversa, sensibile e di animo buono.
A nulla contano i bei voti, l'essere prima della classe. Agli occhi degli aguzzini si è solamente una persona da annullare.
Non hanno capito invece che le uniche persone da far sparire sono loro. Come hai scritto tu sono solo:"Corpi senza cervello.Carcasse senz’anima."
Cercano nel leader e nel gruppo una sorta di approvazione, un'imitazione di un'identità che a loro avviso riconoscono solamente stando insieme, unite e compatte nel tiranneggiare il più debole.
Questa bella storia rende benissimo l'idea di quello che può accadere in una classe normale, con alunni che sembrano agli occhi degli adulti "normali", ma che normali non lo sono affatto.
Hai fatto un'analisi lucida e spietata di questo brutto fenomeno sempre più dilagante, ma purtroppo il più delle volte preso alla leggera.
Solamente chi ha subito può capire fino in fondo l'angoscia e l'impotenza di fronte a questa cosa.
Bravissima, aspetto il prossimo capitolo.
Baci!

Recensore Veterano
30/07/12, ore 16:00
Cap. 1:

"L’unica cosa che so fare è parlare della scuola.
E’ l’unica cosa che gestisco da sola.
Uscite, film e musica sono controllate dai miei genitori.
Loro dicono che quando parlo sembro un libro.
Infatti mio padre mi ha soprannominata “ Enciclopedia Treccani ”.
Non so se sia un bene o un male.
Provare emozioni o restare su un piedistallo sapendo di avere una conoscenza illimitata?
Non ho idea di quale sia la cosa peggiore.
So solo di sentirmi tremendamente vuota."

In queste frasi c'è tutto un mondo.
Un'universo di solitudine e dolore.
Il vuoto di un'esistenza dove tutto è tenuto sotto controllo sia dai genitori che dalla protagonista, che in bilico tra voglia di uscire e mettersi in gioco e voglia di restare chiusa nel bozzolo, non sa che cosa fare.
C'è molta tristezza in questa bella storia, il racconto offre un'analisi spietata dell'incapacità di comunicare, di "darsi " agli altri.
Adesso la smetto di scrivere paroloni, altrimenti sembro un libro stampato pure io !!!!
Che altro aggiungere... beh che sei bravissima come sempre e che aspetto il seguito.
Ti voglio bene, Laurana.

Nuovo recensore
18/07/12, ore 22:49
Cap. 1:

Ehii :)
Eh già, sono di nuovo qui per recensire un'altro dei tuoi capolavori..

Mi fa piacere esser stata la prima ad aver letto questa storia, e sapere cosa c'è dietro la rende anche più bella ai miei occhi!
Credo che per gli scrittori, o principianti nel nostro caso, la cosa più difficile da scrivere sia quella che ci è successa, è da tutti immaginare una storia e metterla su carta.. 
Ma le nostre emozioni, sono quelle più difficili da descrivere!

Ti voglio molto bene!

Spero che tu già lo sappia.

                                                                                                  La tua amichetta, Ania <3
P.s.
Doveva essere una recensione alla storia, lo è stata (?)