Mi piace...molto.
E non tanto la storia in sé ma il modo in cui scrivi che è incantevole.
Questa è una di quelle fic che non hanno storia perchè non ne hanno bisogno. Hanno il fascino della parola melodiosa, detta al momento giusto, con i termini giusti, usando i sinonimi giusti e descrivendo quei dettagli che tanto mi affascinano, aldilà di qualunque trama avventurosa. L'introspezione è sottile non esibita con una sfilza di riflessioni esistenziali che affiorano prepotenti sulla pagina. Quel tipo di fiction è pesante e mi è difficile a sopportarla dopo un po'.
E poi la brevità delle frasi che sono incisive e non precipitose, l'episodio insignificante e il gioco di rapporti di affetto, amicizia, complicità, intesa fra Brian e Stef che non li condannano per forza al vero e proprio pairing Molsdal di cui io non sono esattamente fan, però credo che davvero ci sia un rapporto così speciale fra loro come fra tutti i membri storici di una band che altrimenti non potrebbe vivere. Emerge in parte anche il Brian di cui mi piace leggere, impulsivo, pieno di pretese e capriccioso, un po' infantile che si è ammalato pr una ragazzata e adesso ne sconta le pene. E lo Stef paziente e materno che gli nega le sigarette con una seraficità e una flemma invidiabile.
Ho amato davvero questa storia ma non mi accontento. Vorrò leggere una tua fiction perchè, se con una piccola scenetta del genere sei stata capace di incantarmi allora posso solo immaginare cosa accadrà quando butterai giù una storia (ho notato anche la piccola attenzione a Robert, sono in pochi a sapere che il nucleo del gruppo non nasce con Hewitt *_*). Allora alla prossima e molto presto spero!
Neal C. |
