Recensioni per
Un milione di stelle sul copriletto.
di Flaine

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/07/12, ore 11:55
Cap. 1:

Ciao Cha, come stai?
Passata l'incazzatura? Spero di sì :)
Comunque, come ti ho già anticipato, penso che questa fiction sia meravigliosa, per tanti motivi. Ogni parola ha un significato, fosse per me, starei qui ad analizzarti ogni singola frase, ogni parola. Perché in poesia ogni parola ha un significato, usarne una al posto di un sinonimo denota un altro stato d'animo, completamente differente. Sai una cosa, Cha? Io ho detto poesia perché per me lo è, anche se non è scritta in versi, ma ci mancava solo quello, fidati. Ora tenterò di scrivere una recensione degna di quello che sto commentando.
Tu sei partita con la frase "Senza significato" e io mi sono domandata: a cosa si può riferire? Ai suoni, i suoni sono meravigliosi e al tempo stesso senza significato? Mi sono detta che suonava strano. Penso che tu con quel "senza significato" abbia voluto descrivere la situazione precedente prima che cambiasse. Nella rabbia, alla fine, non c'è significato, nella paura che messaggio può esserci? Per me è come un terreno arido e incoltivabile, la paura e la rabbia portano solo alla morte della vita, come l'assenza di acqua e il sole che brucia rendono un luogo un deserto. Ma ecco che, nel silenzio di questi sentimenti, prorompono i suoni di questo pianoforte, rimbombano tra le pareti del tuo cuore, perché nel deserto non ci sono muri o costruzioni o strade, ci sei solo tu.

"Ti dimentichi dei ragni che vedevi sotto il letto.

Del sole che brucia, del buio che fa paura."

I ragni sotto al letto sono le nostre paure più nascoste, i nostri segreti più oscuri. Sono sotto al letto ed hai paura che ne possano uscire, che possano salirti addosso. E poi li senti. Non ti è mai capitato, quando ti trovi vicino ad un animale, un insetto che non ti piace, di sentirne la presenza nonostante tu sappia che si trova in un posto dal quale non può toccarti? Fai le tue cose certa che non ti farà niente, ma rimane attaccato ad un angolo della tua mente, e sai che sta lì, come in attesa. Insomma, per me è straziante. E non posso fare a meno d pensare che questi ragni rappresentassero cose che volevi ignorare (poi quali cose non so) e dimenticare, ma sai che ci sono e aspettano solo che tu ti avvicini. Come un pensiero perenne che ti tormenta nonostante tu lo soffochi con mille altri progetti. E di notte i pensieri tornano sempre, in un modo o nell'altro, a tormentarci. Ed ecco qui il verbo che da luce, "dimenticare". Non scordare, come se fosse un caso. Dimenticare significa non pensare. La musica è in grado di toccarti il cuore e di tirarne fuori i lati più positivi. Il sole che brucia più avanti diventerà un sole che scalda, il buio non farà più paura, sarà pieno di stelle. è bellissimo, non credi? Hai tirato fuori un capolavoro Cha, veramente.  E non ho ancora finito, sai? Se scrivi queste meraviglie istighi il mio lato filosofo, non posso fare a meno di assecondarlo.
Il testo si divide in due parti Chan, che a loro volta sono simboleggiate da momenti importanti.
All'inizio c'è la situazione "senza significato", poi la musica arriva, e ascoltandola cominci a dimenticare, a dimenticare il male e tutto il dolore, ciò che ti fa paura, ciò che ti fa rabbia e ti angoscia ("
della ragione che faticavi a distinguere nelle parole della nonna."). Dimentichi la rabbia che ti ha consumata, che ti ha portata a quel deserto interiore e insignificante. Quel graffio che sembrava si stesse dando fuoco, quel dolore... eri tu che l'avevi incrementato con la rabbia e la paura, con quella stessa rabbia che ti ha consumata e che poi ha gettato sale sulla ferita. Perché un graffio, dopotutto, non è niente, è come una ferita superficiale. Non fa male di suo, sono le ferite grandi che bruciano davvero. Un graffio può bruciare per un po', poi passa. Ma tutto ciò, tutti questi sentimenti l'hanno ingrandito, l'hanno fatto diventare un braciere di dolore. A te poi sta capire a cosa si riferisce questa ferita. Qual'è il dolore che effettivamente ti tormentava e forse ti tormenta ancora. Io non posso arrivare a tanto, sento solo che è così.

"Quelle lacrime salate e quasi secche crollate fuori dagli occhi a mezzanotte."

Qui torna il discorso del deserto, vedi? Senza che io debba fare niente per spiegarlo, salate e quasi secche parla da sè :) Ma c'è una cosa positiva. Il quasi. Significa che c'è ancora qualcosa di salvabile, non credi? E infatti lo vedremo. Poi... la mezzanotte può simboleggiare un momento importante, l'apice, quando non riesci più a trattenere le lacrime che poi crollano (e non sgorgano) fuori dagli occhi. Inoltre, la mezzanotte è un momento in cui tutto dormono e quindi quando nessuno può vederti.
Dopo questa frase, la scena cambia totalmente. Dopo aver visto il deserto di questi sentimenti, passiamo al rifiorire del terreno arido che avevi creato dentro di te.


"Altri due o tre suoni.

Quasi improvvisi, una tempesta di suoni.

Meravigliosi.
"

La musica esplode in una tempesta, e te ne senti come incantata.
Una bomba che produce solo luce, rappresenta il salto tra il prima e il dopo. Di solito vediamo le bombe come qualcosa che fa male, dalla bomba atomica alla bomba al cioccolato (*Q*). Qui si parla di una bomba di luce! Ti rendi conto della bellissima immagine che hai creato? Davvero, spettacolare! Io stessa me ne sono sentita... investita. E tu allo stesso modo avrai sentito la sua forza, perché da qui comincia la seconda parte della storia. Adesso il momento in cui hai dimenticato ha preparato il terreno a qualcos'altro, ad una speranza, alla riscoperta di un mondo migliore dentro di te, nello stesso posto dove prima c'era il deserto (tu, infatti, rimani sempre dentro al letto, o sbaglio? :D).

"
Le insidie torneranno, ma almeno ci si può accoccolare nel calore di un suono così semplice ed elementare.".

Sembra che tu qui stia cercando di chiudere fuori i problemi, giusto? Nella musica non c'è spazio per queste cose. Ma non è affato una cosa negativa, anzi! Come dire... è la cosa più bella che potessi scrivere. Chiudiamo fuori i problemi per un po', finché non sarò pronta ad affrontarli. Ecco, è questo quello che significa. Perché poi cambia tutto, e una volta che le insidie torneranno tu sarai diversa. Il tuo non è un "chiudiamoci in noi stessi e dimentichiamo i problemi". NO! Tu lo sai che torneranno, tu... oh, cavolo. Non riesco quasi a trovare le parole!
Tu non ti arrendi Cha!
Tu hai coraggio, tu non fuggi!
E questa è la grandezza del tuo carattere, la tua forza, la tua positivita, il fiorire del tuo essere :D
Non c'è più spazio per la paura, questa musica, questa melodia l'ha strappata via.

"
Le ragnatele che cuciono la coperta e gli scarafaggi che pizzicano le gambe non ci sono più.
Un milione di stelle sul copriletto a sostituirli.

Nel buio ci sono le stelle, il sole scalda.
"

Non ci sono più ragnatele a intrappolarti, non sei più chiusa in un bozzolo di costrizioni. Gli scarafaggi, quelle cose che ti fanno schifo e vorresti eliminare, non ti tornamentano più, non ci sono più! Adesso sul letto, sul telo delle tue sicurezze e dei tuoi sogni ci sono un milione di stelle. E sono lì, tutte a portata di mano!
Ed ecco qui il cambiamento più grande. Quel sole che prima bruciava, ora scalda. Il buio che ti faceva paura si è acceso di stelle. E la cosa che mi ha colpita di più è che hai appunto usato la parola buio, all'inizio non parlavi del cielo e non ne parli nemmeno qui. Le stello sono le speranze, sono un punto che vuoi raggiungere. Quando sei al buio e non sai dove andare, la luce è l'unica cosa che ti dica chi sei, dove sei e cosa fai. I tuoi sogni fanno di te quello che sei Cha, le tue speranze ti danno la forza per andare avanti, per non farti inghiottire dalle tenebre dei sentimenti più oscuri come la rabbia, la paura, la gelosia (che qui non c'entra ma fa parte della categoria). 
Non perdere mai di vista chi sei, non spegnere le luci del tuo coraggio e della tua forza, Cha. Mai, capito? 


"Il musicista richiude le labbra, il pianoforte tace.

Una risata."

Questa è la fine della poesia, dunque. Ecco... questa parte mi ha dato qualche problema nell'interpretazione. Il musicista ora chi è? Il musicista è la persona che ti manda la musica, quella che suona e che crea lo scompiglio dentro di te. Quella che ti rimanda per dove devi andare, dalla parte giusta. Non so se per te il musicista rappresenta una persona in particolare, forse sì, forse no. Io non posso saperlo. Ma ora lui richiude le labbra e smette di suonare. Perché richiude le labbra? Aveva parlato? Ti ha parlato attraverso la musica forse, tu che dici? E quando lui chiude le labbra, il pianoforte tace. Ma il silenzio che ti ha lasciato dentro, ora che è tutto cambiato, viene interrotto da una risata. E per me è una risata bella, non so, ma variamente interpretabile. Chi è a ridere, lui o te? Oppure entrambi? Chicchessia (si scriveva così?) per me rimane un elemento positivo, la risata. Significa che comunque finalmente sei arrivata al traguardo. E può essere di sollievo, canzonatoria (come a chiedersi "come ho fatto a stare così per tutto questo tempo?") o qualsiasi altra cosa. Sinceramente, è l'unico elemento che non riesco a delineare e mi spiace. Penso che la fine, dopo tutto, debba scriverla tu :D

Comunque, ho finito, carissima. Ti ringrazio davvero per questa fiction. Mi è piaciuta davvero tanto, e l'avrai capito.
Ma spero soprattutto di non averti annoiata, anzi, di esserti stata in qualche modo di aiuto.  Forse a capire di più te stessa.
Oppure ho sbagliato tutto e non ho azzeccato un'acca, tutto può essere, e avrai riso per metà recensioni.
Ma mi ha fatto piacere comunque. Vedi che l'estate porta consiglio (?). Mi mancava leggere qualcosa di tuo, poi. E riaprire con questo è stato meraviglioso! Complimenti ancora, sei stata bravissima da ogni punto di vista :)
Ti voglio tanto bene Cha, forza e coraggio!
Un bacio e un abbraccio.
Claire.

(Recensione modificata il 25/07/2012 - 03:49 pm)

Recensore Junior
24/07/12, ore 21:30
Cap. 1:

Buonasera signorina Cha.
Non so come cominciare questa recensione, ma ormai comincio tutte le recensioni con "non so come cominciare questa recensione", quindi direi che questo sarà l'inizio di ogni mia recensione. Yeah.

E' stato bellissimo, ok?
Ma non è che sia stato bellissimo solo la prima volta che l'ho letta, come spesso succede. E' stato bellissimo anche la seconda. La terza, la quarta. (tra parentesi, mentre leggevo, ti pensavo davvero tanto, sai. Non lo so, ti ho immaginata seduta sul letto con un'espressione incazzata, e che battevi (forse con rabbia, o forse no) sui tasti del computer(o usavi una penna o una matita su un tuo quaderno?), con l'i-Pod a manetta per farti passare lo scazzo. 
(come avrei voluto essere lì, cazzo)
Ogni singola espressione che hai usato mi ha colpita. Positivamente o negativamente? Non saprei davvero dirtelo. 
A dire la verità, non so perché l'hai scritta, e devo ammettere che vorrei tanto sapere cosa ti ha spinta a scrivere una tale meraviglia. 

A dire la verità, non so nemmeno perché la frase "le insidie torneranno, ma almeno ci si può accoccolare nel calore di un suono così semplice ed elementare" mi ha, bo', non so nemmeno come dire. Mi ha smontata, abbattuta, non lo so cosa mi ha fatto, a dire la verità.
In un certo senso mi sono sentita scoperta, ma non sono sicura che sia il termine adatto per quello che voglio intendere. 
Dico, per te quella frase identifica un fatto positivo, intendo, i problemi sono sempre lì, ma ora no, non li voglio vedere e non li voglio ascoltare, perché non me ne importa e ora sono focalizzata su quel suono tanto bello.
Credo che questo tuo modo di vedere la situazione sia l'opposto del mio, dato che mi sono accorta che no, nemmeno io i problemi li voglio vedere e ascoltare perché non me ne importa e sono focalizzata su altre cose tanto belle, ma i problemi sono sempre lì.
...
......
.........
.............Dio che depressione.
A parte le riflessioni profonde che non fregano a nessuno, anche quel "nel buio ci sono le stelle, il sole scalda" mi ha stupita, o bo', non so come dire (quando mai so come dire qualcosa?). Forse il fatto che nel buio ci siano le stelle è qualcosa che mi agita davvero, o insomma, non saprei come dire.
Ma lo sai che non so mai come dire ciò che devo dire, quando non ho parole, perché credo che infatti per questo non ci siano davvero altre parole da aggiungere.
Meraviglia.
Sia la shot, che te.
- la SistaH

Nuovo recensore
23/07/12, ore 18:27
Cap. 1:

Questa OS è scritta divinamente.
Non so nemmeno di preciso il perché, ma la frase "Quel graffio che sembrava si stesse dando fuoco" mi fa venire i brividi e mi trasmette un sentimento di dolore profondo. Le immagini che usi, in generale, sono bellissime.
Inoltre penso che alle emozioni che la semplice lettura mi ha trasmesso si sia aggiunto l'ascolto di "Arrival of the Birds" dei Cinematic Orchestra, che a questo punto penso sia perfetta per il tuo testo. :D complimenti!
ps: mi farebbe piacere se passassi da me :)