Ohh eccomi di nuovo a passare casualmente di qui, in questo fandom di Gray Man.
Uhm, una OS addolorata, gonfia di languore e riflessioni sulla vita e la morte - inevitabilmente considerato il "mestiere"dei protagonisti -e anche la malattia, o meglio la convalescenza.
Dunque, io non conosco a fondo il manga, pur avendo letto alcuni fumetti e visto le puntate dell'anime; trovo che la tematica della morte sia sviluppata in maniera molto originale, grottesca spesso; Lavi é un personaggio senza dubbio scanzonato, ho avuto l'impressione -ma potrei tranquillamente sbagliarmi- che tu gli abbia dato nella ff molta più profondità rispetto all'originale.
Col tuo stile elaborato e un testo ricco di metafore, hai dipinto il ritratto di un giovane uomo in apprensione per la propria vita e quella dei compagni esorcisti, consapevole di essere un mero strumento nelle mani di chi guida una guerra spietata e senza quartiere.
Ho apprezzato a condiviso le sue considerazioni sulla morte; é vero che ci auguriamo di vedere le persone che amiamo vivere pienamente e morire canute, ma se potessi scegliere se sopravvivere alla sofferenza di chi amo, oppure andarmene per prima, preferirei senza dubbio l'ultima eventualità. Probabilmente più per egoismo che per coraggio. Ad ogni modo trovo che questo sia il pensiero più interessante e affascinante espresso nella storia, e mi chiedo quanto di tuo ci sia in questa frase e quanto invece sia da attribuire a Lavi, la voce narrante.
Bella anche la rfilessione poetica sui fiori di ciliegio, che rimanda immediatamente alla precarietà della vita, il suo essere effimera e, drammaticamente, troppo breve. È questo il cruccio di ogni cultura umana, il sottofondo musicale che sfuma la ff sì di malinconia struggente ma che, con quel romantico filo di luce mattutina ad illuminare una smorfia, non nega del tutto un fondo di speranza.
Uhm, si, mi é piaciuta; posso solo lontanamente immaginare quanto sia stato difficile scriverla così bene senza banalizzarla, e di questo mi complimento sinceramente con te.
Bella, anche se corta e molto triste.
Nebula
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