Ok, allora: so benissimo che tutto questa fic è di genere demenziale/comica, però alla fine la prima parte non mi è piaciuta nemmeno un po'.
E pensa che io adoro ridere, credimi: ma questa parte qui (che lascia presagire anche uno stile più o meno identico) è davvero strana e abbastanza bruttina da leggere.
Anche se lo stile della storia è sul genere demenziale, il tutto dovrebbe essere scritto con la giusta impronta testuale e grammaticale, non credi?
Ecco, io non credo che tu sia riuscita nell'intento.
Invece delle legende (con una g, quelle con la doppia sono le storie fantastiche) avresti dovuto (secondo me) approfondire i pensieri durante i discorsi diretti oppure scrivere delle frasi a parte dopo essi e migliorare -così- lo stile, che risulta abbastanza brutto da vedere e leggere.
Ci sono una marea di errori grammaticali (come segni di punteggiatura mancanti e che rendono le frasi piuttosto scorrette dal punto di vista grammaticale) ed ortografici (come lider, il più grave: è leader la parola corretta) e le faccine, che non si devono assolutamente fare, in quanto non descrivono granché e generalizzano le emozioni provate dai personaggi.
Le domande sono sì demenziali ed adatte al genere ma alcune sono proprio idiote, senza offesa: nel senso, sono cose che sappiamo già e di cui avremo potuto fare a meno, in quanto rendono scontata e prevedibile la storia.
Questa parte è per metà una specie di role e sinceramente, a me queste cose in un sito di scrittura danno fastidio.
Insomma, c'è l'opportunità di scrivere, descrivere e narrare?
Bisogna farlo per fare qualcosa di buono: almeno questa è la mia opinione personale.
Ah già, Pain/Nagato non è innamorato di Konan ma è stato Yahiko il ragazzo che ha avuto una relazione con la donna dell'organizzazione.
Poi beh, la parte non mi è piaciuta: proverò a leggere le altre ma se noto lo stesso andazzo non continuerò nemmeno.
Neanche la trattazione del personaggio è stata di mio gradimento, perciò credo che ci sia stato un grandissimo OOC su Pain/Nagato.
Buona fortuna per la raccolta.
Un abbraccio,
Watashiwa |