ciao, dopo aver letto il tuo capitolo, mi sono ritrovata a pensare allla tristezza infinita che si proverebbe a
vivere per diciassette anni in un sotterraneo, senza avere la minima idea di ciò che accade fuori, continuamente soli con sè stessi.
Ho pensato anche al fastidio che provo quando, camminando per strada, sento le persone che si lamentano inutilmente o di cose futilki, mentre c'è qualcuno
che sta molto peggio di loro. penso che per godersi appieno la vita, bisognerebbe imparare ad apprezzare e desiderare quello che si ha, e non quello che non possiamo avere, facendo sempre il massimo di ciò di cui siamo capaci.
comunque mi piace un sacco la tua storia. ora vado avanti! |