La distanza fa schifo.
La sensazione di dipendere dal contakilometri, da un calendario fa schifo.
La mancanza, il senso di incompletezza fa schifo.
La solitudine fa schifo.
Non riesci a pensare ad altro che a quello che il tempo ti ha fatto lasciare indietro, non riesci a far altro che ricordare. E anche questo fa schifo, perchè fa male. Fottutamente male.
E poi c'è questa speranza (o consapevolezza), quella piccola luce che ti fa andare avanti, che fa sì che continui a respirare, che riesce a non farti mandare tutto a puttane e che ti fa aspettare col cuore palpitante - vi rivedrete.
E così l'ultimo abbraccio, le ultime parole non sono più le ultime, ma sono musica nel tuo cuore. Sono una promessa.
Vi rivedrete.
E così non ci sarà solo un passato, non ci saranno solo amari ricordi. Ci sarà anche un presente, e un futuro.
Ed è questo che mi trasmette questa flashfic, il senso di speranza e di attesa di un nuovo incontro, quell'incontro che permetterà alla vita di continuare. Perchè, sì, è come se tutto si fosse fermato quando vi siete separati, quando vi siete detti "a presto" con voce strozzata.
E allora è come se non ci fossero più 280 kilometri e i millecentodiciannove giorni a separarvi, ma è come se foste ancora insieme, ancora vicini. Così vicini che riesci a sentire la sua voce dirti "ci rivedremo presto".
Ed è come se già vi vedeste, ognuno sul ciglio opposto di questa strada. Vedi già i suoi occhi, il suo sorriso, riconosci la sua corporatura, e allora tutti quei numeri non significano più niente. Perchè vi rivedrete.
(Okay, chiedo scusa per questa recensione totalmente sconclusionata e fuori luogo. Non so nemmeno perchè te l'ho scritta, una cosa del genere. Forse perchè a me la mancanza sta fottendo il cervello. Può essere). (Recensione modificata il 23/09/2012 - 11:38 am) |